| 4 Maggio 2024

Dal trekking alla bici: l’esempio delle Ciclovie di Oropa

Oggi scatta da Torino il Giro d’Italia e già domani ci sarà il primo arrivo in salita al Santuario di Oropa, luogo mariano che sorge nell’anfiteatro delle Alpi Biellesi. Prendiamo a pretesto la salita che ha visto la grande vittoria in rimonta di Pantani nel 1999 per parlarvi delle opportunità cicloturistiche che di recente sono sorte in questa zona, come in altri angoli del Piemonte: regione da scoprire. Per farlo ci facciamo guidare da Marta Miolo dell’Aps Movimento Lento, l’associazione che gestisce i Cammini e le Ciclovie di Oropa. Lei, assieme al presidente Alberto Conte, ha progettato gli itinerari che andiamo a presentare.

Marta, perché al Cammino di Oropa a piedi è stato affiancato un sistema di ciclovie?

Il Cammino di Oropa (che è il quinto più frequentato d’Italia) in realtà è composto da tre cammini e abbiamo visto che in questi anni ha portato benessere sul territorio con la nascita di b&b ed attività varie nei paesi attraversati. Tuttavia ci siamo accorti che tali benefici ricadevano solo lungo la traccia del percorso, mentre ci piaceva l’idea di un progetto che portasse questi effetti positivi ad un’area più vasta ed anche ad un pubblico diverso.

Quindi, come spesso accade, il cammino a piedi ha fatto da traino per la versione bike?

Sì, il Cammino di Oropa è partito nel 2018 (da un’idea progettuale del 2012) e con il Covid c’è stato il boom del turismo di prossimità. A dire la verità ci siamo anche accorti che la versione escursionistica del Cammino aveva raggiunto il suo limite, dato che le strutture sono sempre piene. Per questo dallo scorso anno sono nate le Ciclovie di Oropa.

Parlaci di questa nuova opportunità a ridosso delle Alpi Piemontesi, allora…

C’è da dire che esisteva già un itinerario ciclistico da Santhià ad Oropa, ma il tutto è stato ripensato creando tre anelli. La Ciclovia della Serra di 119 km, la Ciclovia Canavesana di 145 km e la Ciclovia Orientale di cui stiamo completando la tracciatura in questi giorni, dopo le recenti nevicate. Tutti sono concepiti per essere percorsi con la e-bike, su strade secondarie asfaltate con brevi tratti sterrati che si possono fare agevolmente anche con le trekking-bike. E tutti ovviamente transitano per il Santuario di Oropa.

Quindi a cambiare sono le località di partenza/arrivo?

Sì, le località dei tre anelli sono quelle di Santhià, Ivrea e Biella e noi abbiamo stretto delle collaborazioni con dei noleggiatori che ti portano la loro bici direttamente nella stazione ferroviaria di ognuno di questi centri. Volendo, si scende dal treno e si comincia a pedalare.

Risalendo la Serra Morenica, panorami sulla valle (foto Movimento Lento)
Risalendo la Serra Morenica, panorami sulla valle (foto Movimento Lento)
Queste accortezze le avete avute anche nelle convenzioni con le strutture ricettive?

Abbiamo fatto una selezione di quelle che potevano garantire dei servizi bike di base, come una stanza chiusa per le bici, una presa elettrica per la ricarica e una pompa per il gonfiaggio. Stiamo anche facendo loro un po’ di formazione per offrire questi servizi al cicloturista. Come lo intendiamo noi, a volte è proprio un neofita, per cui più che vari attrezzi tecnici puntiamo sul garantire un numero di emergenza da contattare in caso di necessità.

Abbiamo visto dal sito che è anche possibile scaricare un’app. Che vantaggi dà?

Si chiama SlowBi ed ha la peculiarità di poter scaricare tutte le tracce per renderle disponibili anche offline, ma non solo… Avendo instaurato delle collaborazioni con bar, alimentari e punti di ricarica, sull’app sono indicati tutti quelli dove ci si può fermare a mangiare e ricaricare gratis la propria bici elettrica.

L’App SlowBi funziona anche senza connessione internet: le mappe e le tracce possono essere precaricate
L’App SlowBi funziona anche senza connessione internet: le mappe e le tracce possono essere precaricate
Okay, i servizi non mancano. Ma cosa c’è da vedere di caratteristico in queste Ciclovie, oltre al Santuario di Oropa?

Per la Ciclovia della Serra ci sono i vitigni dell’Erbaluce, tipici delle sponde del Lago di Viverone. A Magnano si può visitare il Mulino Ottìno dove macinano farine di grani antichi. Mentre 15 km prima di Oropa c’è la Trappa di Sordevolo, dove sorge un ex-monastero trappista che ora è parte del progetto Slow Food Travel. Ci si può fermare a pranzo a mangiare i prodotti tipici degli alpeggi, dato che il monastero è incastonato tra le montagne.

E nelle altre ciclovie?

In quella Orientale c’è l’Oasi Zegna, famosa per le fioriture dei rododendri e, in autunno, per il meraviglioso foliage dei boschi, attraversati da strade panoramiche. Da e per gli alpeggi, nei periodi di transumanza, si possono incrociare mandrie di mucche. Sulla via del ritorno invece, c’è il Ricetto di Candelo, un borgo disabitato dai tempi del Medioevo. E’ ben conservato ed ora ripopolato con botteghe e ristoranti. Infine sulla Ciclovia Canavesana vale la pena ricordare le numerose cantine dove poter fare le degustazioni di Erbaluce.

Ringraziamo Marta e ricordiamo che l’Associazione Movimento Lento fornisce anche dei contatti con delle guide cicloturistiche. Questa e molte altre informazioni potete leggerle sul sito del Cammino di Oropa.

Ciclovia Canavesana, l'itinerario ciclabile da Cuorgnè a Oropa

La Ciclovia di Oropa Canavesana è un percorso costituito da due grandi anelli che partono dalla stazione ferroviaria di Ivrea e si dirigono a ovest verso il Sacro Monte di Belmonte, la Valle Sacra e la Valchiusella, a est verso la Serra Morenica e il Santuario di Oropa: è quindi possibile percorrere un solo anello oppure concatenare i due itinerari.

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