Pedalare in sicurezza e tranquillità, tra la campagna e la pineta, in direzione del mare? Non è un sogno e non siamo sulla già nota Bike to Coast abruzzese. Siamo infatti a Pisa e, in 15 chilometri, si può arrivare sulla costa in bicicletta. Tutto grazie ad una ciclopista molto particolare, sorta sulle ceneri di un’antica linea ferroviaria inaugurata nel 1862. Dove prima passava il Trammino, ora il tracciato permette di riscoprire la bellezza della macchia mediterranea con i suoi colori e i suoi profumi, portando il cicloturista dalla città della Torre Pendente fino al blu del Tirreno.
Sulle tracce della storica tramvia
«In origine c’era una tranvia che portava da Pisa fino al litorale», spiega Massimo Dringoli, assessore alla mobilità urbana di Pisa. «Si spingeva poi fino a Livorno. Prima funzionava a vapore poi diventò elettrica, ma fu soppressa nel 1961. Da allora i collegamenti con il mare avvengono solo tramite autobus o per auto. Tuttavia il tracciato ferroviario è rimasto integro anche se illeggibile, abbandonato a se stesso e coperto da vegetazione. Tutto era inizialmente di proprietà demaniale, successivamente è passato al comune di Pisa».
Da quel momento, le istituzioni hanno cominciato a ragionare sulle possibilità di recupero. Ed è sembrato quasi logico trasformarlo – come in altri casi sul territorio italiano – in un itinerario ciclabile. Fruibile tutto l’anno per i cicloturisti che vogliono trascorrere una giornata al mare durante le loro vacanze nella città d’arte.
Un tracciato tutto da scoprire
La ciclopista parte dal quartiere pisano di Porta a Mare e, per un tratto, segue il corso dell’Arno ad una certa distanza. Arriva fino alla suggestiva Bocca d’Arno e poi continua sul litorale, raggiungendo quasi il confine con il comune di Livorno.
«Nel 2020 – continua Dringoli – abbiamo aperto un pezzo di ciclabile collegata con questo tratto su una vecchia provinciale che, idealmente, avrebbe unito Pisa con San Pietro a Grado. Per tre anni questa soluzione ha funzionato, ma nel frattempo era rimasto incompiuto l’ex tracciato ferroviario da Pisa a La Vettola. Era quello che risultava più lineare e libero dagli attraversamenti di centri abitati. Così abbiamo concentrato le forze sull’apertura di questo ulteriore chilometro e mezzo, che va ad aggiungersi a quello già esistente e lo completa. I collegamenti con queste aree erano completamente inesistenti e ora la ciclovia porta i turisti a percorrere un tratto esclusivo che tocca scorci paesaggistici molto belli».
I cicloturisti già la amano
La ciclabile ha una sede larga tre metri ed è adatta a tutti, comprese le famiglie. I ciclisti la usano con frequenza ed è molto apprezzata proprio per la possibilità di fare un’escursione facile e raggiungere il mare in poco tempo, lontano dal traffico.
«Il nuovo tratto è appena stato inaugurato – puntualizza Dringoli – sicuramente seguirà una riqualificazione e rivalutazione dell’area paesaggistica. Fino ad ora infatti era rimasta priva di collegamenti e di impossibile accesso. Anticamente, su questo tracciato, sorgeva una vecchia fornace ed ora sono rimasti dei pittoreschi laghi, dai quali si ricavava l’argilla. Nel tempo sono stati utilizzati per la pesca sportiva. Presto tutto questo patrimonio verrà riscoperto e sarà un vero e proprio valore aggiunto per la ciclovia».
Il collegamento con l’Università
San Pietro al Grado, toccato dall’itinerario del nuovo tratto, è un luogo di grande interesse culturale, grazie alla Basilica preromanica che lo caratterizza, ma vanta anche un centro interdipartimentale di agraria e veterinaria.
«Questo tratto sarà utile anche agli studenti universitari – spiega Dringoli – per arrivare dal centro città alle facoltà di San Piero a Grado. Qui, con il contributo dell’Università, saranno poi realizzati ulteriori tratti. Questo non è affatto un progetto esaurito, è in continuo divenire».
L’avventura continua…
L’assessore Dringoli è già proiettato verso il futuro, infatti la Ciclopista del Trammino è ancora un sogno a metà, dato che c’è ancora da finire gli ultimi collegamenti.
«Finanziamenti e studi di fattibilità permettendo – dice – vorremmo allungare il tracciato arrivando fino al centro di Tirrenia entro il 2025 e proseguire poi fino a Livorno, per raggiungere una lunghezza complessiva di circa 20 chilometri totali».
L’antica tramvia quindi torna a far sognare i viaggiatori con il suo fascino, questa volta in versione due ruote, ma con lo stesso sentimento di un tempo, rievocando la magia delle gite al mare e delle domeniche in famiglia.