Sirente Velino Bike, paesaggio con gravel al tramontoSirente Velino Bike, paesaggio con gravel al tramonto

| 28 Settembre 2025

Sirente-Velino Bike: si lavora a 300 chilometri di sentieri ciclabili

Un grande anello che si moltiplica, fino a diventare una rete di sentieri ciclabili lunga 300 chilometri: è il progetto Sirente-Velino Bike, la nuova infrastruttura dedicata alla mobilità dolce che attraverserà l’intero Parco Naturale Regionale Sirente-Velino. L’obiettivo è chiaro: rendere questo territorio d’Abruzzo un punto di riferimento per il cicloturismo nazionale ed europeo, unendo sport, natura e valorizzazione dei borghi.

«Tutto è nato – racconta il presidente del Parco, Francesco D’Amore – quando siamo stati scelti dal Ministero degli Affari Regionali come prima Green Community in Italia. Non avendo ancora le condizioni per sviluppare una comunità energetica, abbiamo puntato sulla mobilità sostenibile. Così, insieme ai 22 comuni del parco, abbiamo elaborato il primo piano di mobilità rurale sostenibile in Italia. Da lì è partito il progetto di una ciclovia che raggiunge tutti i paesi, ampliando l’attuale Grande Anello Bike da 80 chilometri e trasformandolo in una rete complessiva di 300».

Ci sono 22 aree bike

Per disegnare il Sirente-Velino Bike, l’Ente Parco ha guardato all’estero. Una delegazione si è recata in Alto Adige per studiare tre ciclabili di successo: «Al mattino le percorrevamo – ricorda D’Amore – e al pomeriggio ci interfacciavamo con gli operatori turistici per capire cosa è accaduto a loro prima di queste tre strutture. E’ stato facile capire che hanno raddoppiato i mesi in cui lavoravano, passando da 4 a 8 mesi. Questo è anche il nostro obiettivo: destagionalizzare il turismo e far sì che l’economia locale viva ben oltre i mesi estivi».

Il cantiere è partito e i primi risultati si vedono. Nei 22 comuni sono state installate le nuove aree bike, dotate di colonnine per la ricarica e spazi di sosta attrezzati. Sono stati scelti percorsi su sterrato, mantenendo il contatto diretto con la natura e realizzando le opere di drenaggio e manutenzione necessarie. «Ho preteso – sottolinea il presidente – che le aree bike venissero installate subito: molti percorsi sono già fruibili e i ciclisti possono fermarsi, ricaricare e ripartire. Vogliamo che l’infrastruttura sia utilizzabile passo dopo passo, senza dover attendere il completamento dei lavori».

Rete completa nel 2026

Un’infrastruttura cicloturistica, però, non basta da sola. Per questo il Parco ha aderito alla Carta Europea del Turismo Sostenibile, lavorando con gli operatori locali per innalzare la qualità dell’accoglienza. «Nel 2026, quando la rete sarà completata – osserva D’Amore – ogni comune dovrà avere almeno una struttura ricettiva bike friendly. Il cicloturista deve poter partire e fermarsi dove le gambe lo portano, trovando sempre un servizio adeguato».

Il Sirente-Velino Bike permetterà di scoprire le tre grandi aree che compongono il Parco. L’Altopiano delle Rocche è la zona più turistica, nota per le stazioni sciistiche di Campo Felice, Rocca di Mezzo e Ovindoli. La Valle Subequana è la parte più naturalistica e storica, con i borghi lungo l’Aterno e le Grotte di Stiffe. Infine c’è la Marsica, con le Gole di Aielli-Celano, il borgo di Aielli e i suoi murales, il castello di Celano. «E’ un territorio che offre tantissimo – spiega – la ciclovia si potrà percorrere per intero in più giorni, oppure a tappe, scegliendo di volta in volta natura, storia o cultura».

Sirente Velino Bike, Castello di Celano
Il Castello di Celano è una delle attrattive della zona (foto foto Valeria Vitaliani/Parco Sirente-Velino)
Sirente Velino Bike, Castello di Celano
Il Castello di Celano è una delle attrattive della zona (foto foto Valeria Vitaliani/Parco Sirente-Velino)

Un orizzonte regionale

Il progetto è finanziato dal PNRR nell’ambito delle Green Community e, come ha ricordato il presidente, sarà ultimato entro il prossimo anno, termine ultimo per non perdere i finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ma l’ambizione va oltre i confini del Parco.

«In Abruzzo – sottolinea D’Amore – ci sono oltre 3.500 chilometri di ciclovie, dalla costa all’entroterra. Il nostro obiettivo è coordinare e promuovere questa rete sotto un unico cappello, la Ciclovia d’Abruzzo, per renderla comprensibile e attrattiva ai turisti italiani e stranieri. Non possiamo pensare che sia il cicloturista ad adeguarsi a noi: siamo noi che dobbiamo offrirgli un prodotto chiaro, fruibile e completo».

Sirente Velino Bike, bikers in discesa su single track
Alcuni dei sentieri nel Parco sono più adatti alle mountain bike. La loro manutenzione è una tematica centrale
Sirente Velino Bike, bikers in discesa su single track
Alcuni dei sentieri nel Parco sono più adatti alle mountain bike. La loro manutenzione è una tematica centrale

La manutenzione dei sentieri

Accanto alla realizzazione materiale della ciclovia, resta il tema della manutenzione. «Come sindaco di un piccolo comune – confessa D’Amore – so quanto sia difficile mantenere puliti i sentieri. Per questo la gestione non potrà essere affidata ai singoli municipi, ma dovrà essere centralizzata dall’Ente Parco». Un impegno necessario per garantire continuità e qualità dell’offerta, senza cui il progetto rischierebbe di perdere forza.

Con il Sirente-Velino Bike, dunque, l’Abruzzo compie un salto di qualità nel cicloturismo: da un anello di 80 chilometri a una rete di 300, capace di valorizzare borghi, paesaggi e comunità. Una sfida ambiziosa che intreccia infrastrutture, accoglienza e visione strategica, con un obiettivo chiaro: trasformare la bicicletta in motore di sviluppo sostenibile per tutto il territorio.

Parco Regionale Sirente Velino

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