| 22 Giugno 2024

Il Tour a tavola. Specialità e birre belghe alla Ciclocucina

Se il Tour de France sbarca in Italia, non si può che pensare al binomio ciclismo – enogastronomia che i cicloturisti cercano nelle proprie mete. E’ l’occasione perfetta per andare alla scoperta dei tesori che hanno da offrire le regioni ospitanti. Non senza un chiaro riferimento all’universo a pedali che ha reso questi ristoranti dei veri punti di riferimento per chi ama unire l’eccellenza della cucina italiana alla fatica di un’uscita in bicicletta.

Per questo terzo appuntamento pedaliamo fino a Torino per la tappa che omaggerà Fausto Coppi. Gli spettatori della corsa potranno così sognare le atmosfere uniche delle colline di Langhe e Roero e lasciarsi affascinare dalla prima storica capitale italiana.

Se c’è una corsa in tivù, la sala diventa la curva di uno stadio. Nei giorni del Tour non sarà tanto diverso…
Se c’è una corsa in tivù, la sala diventa la curva di uno stadio. Nei giorni del Tour non sarà tanto diverso…

La ciclocucina di Avigliana

Affacciata sulla Piazza Conte Rosso, nel cuore del centro medievale di Avigliana (Torino), la Ciclocucina è un luogo di ritrovo per condividere la passione per il ciclismo e quella dello “stare a tavola”. Un “ciclo ristoro”, come amano chiamarlo, che è anche lo scenario perfetto per serate a tema ed eventi legati al mondo della bicicletta.

«Noi siamo nati dodici anni fa ed eravamo a Torino, in zona San Paolo», spiega il titolare Fabrizio Platzer che gestisce il locale insieme alla compagna Maria Teresa. «Abbiamo pensato di aprire una ciclocucina, un piccolo ristorante che fosse un connubio tra bicicletta e ristorazione».

Dopo il Covid il ristorante si è spostato ad Avigliana e ora si trova all’interno di un ostello, un bellissimo contesto che permette scambi sociali tra viaggiatori, anche e soprattutto quelli che arrivano in bicicletta.

«Abbiamo 35 coperti e uno spazio outdoor – continua – chi viene in bici può contare su una rimessa per custodire il proprio mezzo e una postazione di ricarica per e-bike».

Fabrizio Platzer che gestisce il locale insieme alla compagna Maria Teresa
Fabrizio Platzer che gestisce il locale insieme alla compagna Maria Teresa

Un ostello solidale

Dieci camere e quarantadue posti letto: l’Ostello Conte Rosso offre ospitalità a viaggiatori singolo nelle camerate in condivisione oppure a famiglie negli spazi da sei o quattro posti letto. C’è anche posto per chi desidera uno spazio tutto per sé, con camere a due letti.

La casa fa parte di un progetto ricettivo e culturale che vede la collaborazione tra la Ciclocucina e la cooperativa Viaggi Solidali che dal 2004 si occupa di turismo responsabile.

L’ospitalità e la tradizione piemontese

Con un misto fra usanze contadine e cortigiane, la cucina di questa regione è raffinata e particolarmente varia: prenda nota chi seguisse la tappa del Tour con arrivo a Torino.

«Propongo piatti di pesce e di carne – spiega Fabrizio – e naturalmente molte ricette della tradizione locale. Uno dei nostri cavalli di battaglia, che mi chiedono più spesso, è senza dubbio lo spaghettone fresco al burro e acciughe. Il menù segue la stagionalità ma non mancano mai le icone piemontesi: vitello tonnato, bagna cauda d’inverno, brasato e acciughe al verde».

Queste ultime sono un antipasto classico che prevede una salsa a base di prezzemolo, aglio e peperoncino con la quale accompagnare il pesce azzurro. Una ricetta semplice quanto storica, dato che risale all’epoca del contrabbando del sale proveniente dalla Francia.

Il Belgio e la birra Kwaremont

«Sono un appassionato ciclista – racconta Fabrizio – per questo il ristorante ha un legame così intimo con la bicicletta. Negli anni abbiamo dato vita ad eventi, come la Pedalata Resistente del 25 aprile. Si arrivava al Colle del Lys e si celebrava il movimento della resistenza piemontese».

Non solo un locale dunque, la Ciclocucina è anche un contenitore di eventi e di esperienze, tutte sui pedali. E non solo il Tour de France, La passione si spinge oltre confine. Fabrizio puntualizza che da lui si beve rigorosamente birra belga, in particolare l’iconica Kwaremont. Il riferimento alla Ronde Van Vlaanderen non è casuale.

«Ho partecipato due volte alla gara amatoriale – conclude Fabrizio – e poi in questi ultimi anni sono andato con i ragazzi di Triple, il nostro distributore, per vedere lo show dei pro’. L’atmosfera è sempre straordinaria e la birra…beh, è parte dello spettacolo».

Passione autentica e antico orgoglio sono certamente due valori che accomunano Belgio e Piemonte in un connubio che promette emozioni indimenticabili.

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE