| 8 Febbraio 2024

La playlist giusta? Servono obiettivi chiari e BPM specifici

Rock, heavy metal, leggera, tecno, pop… molto probabilmente non quella classica: sono i generi più ascoltati sui famigerati rulli, croce e delizia dei ciclisti. Croce, perché un ciclista preferirebbe sempre stare all’aria aperta. Delizia, perché consentono comunque di mantenersi in forma, scaricare lo stress del lavoro e magari allenarsi pure, per coloro che sono più tecnici.

La playlist giusta? Aiuta a dare la carica in un allenamento indoor, potenzialmente noioso (foto Getty Images)
La playlist giusta? Aiuta a dare la carica in un allenamento indoor, potenzialmente noioso (foto Getty Images)

La nostra musica

Una volta per ascoltare la musica durante gli allenamenti indoor c’era lo stereo da una parte, il gran rumore del rullo dall’altra e tutto diventava caotico. Adesso invece le cose sono cambiate e l’ambiente dell’allenamento indoor è certamente più soft, più confortevole.

Pensateci un attimo: cuffie hi-tech senza filo, rulli più silenziosi se non addirittura magnetici e sub woofer. O in alternativa c’è la smart tv di casa che magari è già collegata a Spotify. Insomma la musica c’è e si può ascoltare alla grande anche in questa situazione.

Non solo, ma oggi chi di noi non ha una playlist scaricata sul telefono? Chi non porta con sé almeno un po’ dei suoi autori preferiti?

Partiamo proprio da qui, dalla “nostra musica”, quella che più ci piace. Ascoltare questi autori aiuta a produrre endorfine.

Ad emozioni positive, corrisponde un senso di benessere e in certi casi anche un aumento di prestazione. E questo è qualcosa, se non proprio di dimostrato scientificamente, comprovato da esperienze. Tra i primi a capirlo furono i nuotatori americani. Certa musica genera una sorta di “effetto doping”: i nuotatori a stelle strisce per primi si presentarono in vasca con le cuffie alle orecchie.

C’è la musica normale e la musica “Tecnica”, quella selezionata per BPM e chiaramente remixata
C’è la musica normale e la musica “Tecnica”, quella selezionata per BPM e chiaramente remixata

La playlist giusta 

Senza estremizzare il tutto, pensiamo al benessere e anche all’ammazzare il tempo quando si è sui rulli o sulla bici da spinning.

Se si deve fare un allenamento leggero, va bene una qualsiasi playlist. La musica che ci piace va benissimo a prescindere dal genere. Forse sarebbe meglio evitare quella più “spinta”, giusto per stare in sintonia col tipo di allenamento. E magari non far aumentare troppo i battiti.

Se si deve fare un lavoro molto duro, magari delle ripetute al massimo, un brano motivante è la scelta migliorare. Magari la famigerata colonna sonora di Rocky Balboa (Gonna Fly Now) potrebbe essere perfetta per iniziare. Poi però bisogna restare su brani dinamici, magari tecno o pop. Insomma qualcosa che aiuti a mantenere la carica.

Un aspetto importante però, specie se sui rulli si deve fare un allenamento intenso è quello di non perdere la concentrazione. Quindi, okay la musica nelle orecchie, purché non distragga troppo. Per questo parliamo di playlist e non di podcast di storie, racconti che richiedono attenzione.

Se invece se si fa uno scarico può andare bene anche qualcosa che richieda più concentrazione, però meglio gettare un occhio di tanto in tanto ai valori che indica il computerino. Pensiamo alla cadenza per esempio, o alla potenza.

La musica in cuffia e via pedalare, ascoltando la giusta compilation (immagine depositphoto.com)
La musica in cuffia e via pedalare, ascoltando la giusta compilation (immagine depositphoto.com)

Una musica “tecnica”

Ma se si vuol fare la seduta perfetta e seguire l’ordine piramidale degli allenamenti, cioè fase di riscaldamento, fase intensa e fase di defaticamento, si può imbastire una lista che parta con una musica allegra, dinamica ma senza esagerare e che magari evochi bei ricordi. Passare poi a quella più “tosta” e veloce. E infine tornare su qualcosa di più rilassante.

Sono da evitare assolutamente, brani tristi e con testi impegnati: questa è una sorta di dogma dell’allenamento indoor.

Ma se questa è la base, entriamo nei meandri più tecnici della correlazione musica e pedalata. E di questo ci parla Antonio Vespa, istruttore di Spinninig presso la palestra Futura Fitness di Passo Corese, nel reatino.

Vespa ci spiega come nascono le sue playlist: «Mi immagino un percorso, un’uscita in bici reale. Quindi si parte con delle pianure, ideali per scaldarsi, e poi piano piano si sale d’intensità. Dopodiché in base alla lezione che decido di fare, iniziano le salite, con le prime rampe più facili rispetto alle ultime. Infine c’è una parte di defaticamento conclusivo».

Bpm e pedalate

Antonio Vespa opta per un lavoro ad intensità crescente. Le sue lezioni sono un po’ più lunghe dello standard, che sarebbe di 45′-48′. Con lui si arriva a 60′ e anche qualcosa in più.

«A mio avviso quei 15′ in più sono molto importanti per svolgere un buon lavoro, per bruciare grassi e calorie. E a tutto ciò è importante associarci la giusta musica. 

«Quelle che io chiamo pianure sono i momenti più facili, anche se le stesse pianure possono essere intense. Le pianure hanno un battuta musicale, i famosi BPM, che vanno dagli 85 ai 110. Si parte con 85-90 BPM e poi si sale gradualmente. 

«Quando “affrontiamo le salite” invece ci attestiamo oltre i 120 BPM, fino ai 140. La differenza è che in pianura si batte il tempo con una gamba e in salita con due. Decide il ciclista se la destra o la sinistra. Io consiglio sempre di alternarle.

«I brani che uso per fare spinning sono comuni, ma sempre rivisitati da DJ per necessità di ritmo appunto. In una lezione si può spaziare dai Queen a Vasco Rossi, ma remixati, ideali per il lavoro ritmico in palestra.

«Insomma c’è una vera e propria “scienza” ed è fondamentale per svolgere al meglio certi lavori, altrimenti senza musica sarebbe come salire su una banale cyclette e pedalare senza un obiettivo, senza ritmo».

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