| 4 Giugno 2024

Arriva il caldo, quali protezioni contro il sole?

Pedalare sotto il sole, con l’aria addosso è sicuramente un’occasione per abbronzarsi. Non si percepisce lo stesso calore di quando si rimane sdraiati sul lettino, ma siamo comunque esposti ai raggi UV. Quali precauzioni prendere allora? Quando è effettivamente necessario proteggersi dal sole e come fare? Per rispondere alle domande più comuni su questa tematica, mi sono avvalsa del gentile supporto del dottor Marco Impollonia, chirurgo dermatologo.

Spesso si tende a sottovalutare l’importanza di utilizzare la protezione solare, con una visione distorta e poco informata sulla funzione di questi prodotti. Essi infatti non ostacolano l’abbronzatura e non determinano alcun deficit di vitamina D. Pedalare senza alcuna protezione non significa solamente tornare a casa col segno del ciclista (calzino, pantalone e maglietta), ma può avere nel tempo conseguenze ben più importanti.

Il grande caldo porta a bagnarsi, ma l’evaporazione di quell’acqua amplifica l’effetto del sole
Il grande caldo porta a bagnarsi, ma l’evaporazione di quell’acqua amplifica l’effetto del sole

Conseguenze diverse

L’esposizione prolungata per più ore al giorno ai raggi UV, può determinare due tipologie di danno, quella immediata e quella tardiva.  La prima in parole povere, non fa quasi paura a nessuno. Si manifesta con eritema solare, rossore, bruciore e solo in casi estremi con delle bolle, che già iniziano ad essere più fastidiose e pericolose per il rischio di infezioni. Questi sintomi sono causati dall’azione dei raggi UVB, che però hanno effetto solo sugli strati superficiali della pelle.

I danni tardivi, invece, si manifestano a distanza di 20-30 anni con conseguenze ben più serie. In questo caso, è l’esposizione eccessiva ai raggi UVA ad aumentare il rischio di cancro a pelle e labbra comprese, riducendo l’efficienza del sistema immunitario a livello cutaneo. Inoltre causa il cosiddetto photo-aging, ovvero la degenerazione delle fibre connettivali che determina la comparsa di rughe in soggetti con carnagione olivastra, mentre in soggetti biondi o rossicci anche macchie solari e la dilatazione dei capillari.

Compresa l’importanza dell’uso della protezione solare, serve però capire quali caratteristiche cercare per scegliere la più opportuna tra le tante tipologie disponibili.

Scegliere la crema solare più adatta richiede una base di conoscenza (foto nadtochiy)
Scegliere la crema solare più adatta richiede una base di conoscenza (foto nadtochiy)

Scopo e tipologia

La protezione solare per il ciclista deve essere formulata specificatamente per lo sport. Resistente quindi al sudore e traspirante. Le soluzioni lattee tendono a essere più efficaci, ma meno adatte a questo utilizzo, a differenza di altre che vengono assorbite più rapidamente senza generale quella fastidiosa patina che fa percepire maggiormente il calore. 

Per una protezione completa è necessario un buon bilanciamento tra la capacità di filtrare sia i raggi UVB che UVA. Una crema che scherma totalmente i raggi UVB, garantisce di non avere scottature, ma non previene dai danni tardivi.

Il coefficiente protettivo è da valutare invece a seconda della carnagione, della zona d’applicazione e dell’ambiente. Si dovrà optare per un livello massimo in caso di pelle molto chiara, sulle zone più esposte, come orecchie, naso, spalle e collo, e in montagna, soprattutto se in presenza di neve.

I ciclisti con la carnagione più chiara, visto che le maglie sono molto sottili, usano protezione su tutto il tronco
I ciclisti con la carnagione più chiara, visto che le maglie sono molto sottili, usano protezione su tutto il tronco

Quale e quando

Quando si sceglie una crema, bisogna cercare in etichetta le certificazioni che attestano il rispetto degli standard qualitativi. Creme più economiche potrebbero essere inefficaci o perdere l’efficienza del filtro più rapidamente. Su ogni crema è indicato il periodo massimo di conservazione, con il simbolo di un vasetto aperto e il numero di mesi per i quali il produttore garantisce la validità del prodotto se opportunamente conservato, ovvero al riparo dal calore e dall’umidità. Non in frigorifero, né in spiaggia o nella macchina sotto il sole.

La protezione è mandatoria per tutte le attività all’aperto tra le 11 e le 14, in cui è massima l’esposizione ai raggi UV, anche nei giorni in cui il cielo è un po’ coperto, soprattutto in montagna. 

Bisognerebbe applicarla almeno mezz’ora prima e, in caso di lunghe gite in bicicletta, sarebbe necessario riapplicarla dopo poco più di due ore e mezza. Vento e sudore infatti diminuiscono la durata dell’efficacia standard che si aggira intorno alle tre ore. Infine, indossare abbigliamento di colore nero può essere un buon supporto all’attività della crema protettiva, in giornate in cui siamo particolarmente esposti.

In caso di scottature

In caso di arrossamento e scottatura semplice non è necessario fare molto. Le creme di aloe di buona qualità possono ridurre il bruciore. Gli impacchi con vasellina sono utili per ammorbidire la pelle, mentre sono sconsigliatissimi tutti i cortisonici perché comportano un successivo rischio maggiore di ustione e di iperpigmentazione. Se si percepisce un dolore veramente forte, si potrebbe ricorrere ad antistaminici o agli antidolorifici comuni. Nel caso di bolle, invece, non bisogna scoppiarle ma disinfettarle con l’euclorina per prevenire le infezioni e garantire una buona guarigione.

Infine bisogna ricordare che con una corretta alimentazione aiuta a prevenire i danni causati dal sole. In particolare possono supportare il benessere della pelle, tutti gli alimenti vegetali di colore giallo arancio, grazie al loro contenuto di carotenoidi e vitamina A. E anche il pesce azzurro per l’apporto di vitamina PP e omega 3, che supportano la difesa contro l’azione dei radicali liberi, collegati all’insorgenza dei danni tardivi in seguito all’esposizione ai raggi UVA.

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