Sonno, riposo, recupero (depositphotos.com)Sonno, riposo, recupero (depositphotos.com)

| 30 Dicembre 2025

Curare il sonno per curare la qualità della vita

Il sonno è spesso considerato una variabile sacrificabile della vita quotidiana, soprattutto nelle persone attive, sportive o con giornate dense di impegni. Allenamenti, lavoro, famiglia e stress portano facilmente a ridurre le ore di riposo con l’idea che “bastino” quattro o cinque ore, soprattutto se al risveglio ci si sente apparentemente lucidi. In realtà il sonno non è solo una pausa mentale, ma un processo biologico complesso e indispensabile. Quando si dorme, avvengono regolazioni metaboliche, ormonali e di recupero che non possono essere sostituite né abbreviate senza conseguenze.

Dormendo si cresce

Durante la notte il nostro organismo entra in una fase di profonda riorganizzazione. Il metabolismo cambia assetto: diminuisce l’attività del sistema nervoso simpatico, cala la frequenza cardiaca e si abbassa la pressione, mentre aumentano i processi di riparazione e rigenerazione. In particolare, nelle prime ore di sonno profondo viene secreto l’ormone della crescita, fondamentale non solo per i bambini e gli adolescenti, ma anche per l’adulto.

Questo ormone stimola la sintesi proteica, favorisce la riparazione dei tessuti muscolari, il recupero dopo l’attività fisica e il mantenimento della massa magra. Dormire poco o male significa interferire direttamente con questi complessi meccanismi, rallentando il recupero e aumentando il rischio di infortuni e sovraccarichi.

L'esercizio fisico all'orario giusto e senza un impegno troppo gravoso facilita il sonno (depositphotos.com)
L’esercizio fisico all’orario giusto e senza un impegno troppo gravoso facilita il riposo (depositphotos.com)
L'esercizio fisico all'orario giusto e senza un impegno troppo gravoso facilita il sonno (depositphotos.com)
L’esercizio fisico all’orario giusto e senza un impegno troppo gravoso facilita il riposo (depositphotos.com)

Senza sonno si ingrassa?

Il sonno è anche un potente regolatore ormonale. Una sua carenza cronica altera l’equilibrio tra leptina e grelina, gli ormoni che regolano fame e sazietà. Questo favorisce un aumento dell’appetito e una maggiore attrazione per cibi zuccherini e ricchi di grassi. Parallelamente peggiora la sensibilità insulinica, con un impatto negativo sul controllo della glicemia e sul metabolismo energetico. Per uno sportivo questo può tradursi in maggiore fatica, recupero incompleto e difficoltà nel mantenere una composizione corporea ottimale, anche a parità di allenamento e alimentazione.

Spesso si sente dire che “si recupera nel weekend”, ma il debito di sonno accumulato durante la settimana non si annulla semplicemente dormendo di più il sabato e la domenica. Il nostro orologio biologico segue ritmi circadiani ben precisi e le continue oscillazioni tra restrizione e compensazione creano uno stress aggiuntivo per l’organismo. Dormire molto nel fine settimana può dare una sensazione momentanea di sollievo, ma non ripristina completamente le funzioni cognitive, ormonali e metaboliche alterate dalla privazione cronica di sonno.

Ritmi di vista irregolari, il troppo stress comportao disturbi del sonno (depositphotos.com)
Ritmi di vista irregolari, il troppo stress comportao disturbi del riposo notturno (depositphotos.com)
Ritmi di vista irregolari, il troppo stress comportao disturbi del sonno (depositphotos.com)
Ritmi di vista irregolari, il troppo stress comportao disturbi del riposo notturno (depositphotos.com)

Quante ore dormire

Il fabbisogno di riposo varia in base all’età, ma nell’adulto si colloca mediamente tra le sette e le nove ore per notte, mentre per i ragazzi adolescenti tra le otto e le dieci. Scendere abitualmente sotto questa soglia espone, nel lungo periodo, a un aumento del rischio di infiammazione cronica, disturbi dell’umore, calo delle performance fisiche e mentali e maggiore suscettibilità allo stress. Anche dormire troppo, soprattutto se associato a una sensazione persistente di stanchezza, può essere un segnale da non sottovalutare e indicare una qualità del sonno scadente o uno stato di affaticamento generale.

Capita infatti di dormire un numero di ore apparentemente adeguato e svegliarsi comunque stanchi. In questi casi il problema non è tanto la durata, quanto la qualità del riposo notturno. Stress elevato, allenamenti serali molto intensi, pasti abbondanti o sbilanciati, consumo di alcol o caffè nelle ore pomeridiane e serali possono frammentare il sonno e ridurre il tempo trascorso nelle fasi più profonde e ristoratrici. Anche l’esposizione prolungata a schermi luminosi la sera interferisce con la produzione di melatonina, rendendo più difficile addormentarsi e ottenere un riposo realmente efficace.

L’esposizione a schermi luminosi la sera interferisce con la produzione di melatonina e rende difficile il sonno (depositphotos.com)
L’esposizione a schermi luminosi la sera interferisce con la produzione di melatonina e rende difficile il sonno (depositphotos.com)

Vivere bene per dormire meglio

Migliorare il sonno significa quindi agire sull’intera giornata. Ridurre lo stress, organizzare meglio i tempi di lavoro e recupero, e praticare attività fisica regolare sono strategie fondamentali. L’esercizio fisico, se ben dosato e non concentrato troppo a ridosso dell’orario di addormentamento, favorisce un sonno più profondo e continuo, oltre a contrastare la sedentarietà.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave. Una dieta equilibrata, con un apporto adeguato di carboidrati complessi, proteine di qualità e grassi buoni, sostiene la produzione degli ormoni coinvolti nel sonno. Alcuni alimenti, come legumi, latticini, avena e frutta secca, possono favorire il rilascio di melatonina e di serotonina, soprattutto nelle giornate più stressanti, mentre pasti serali troppo abbondanti o ricchi di grassi rallentano la digestione e disturbano il riposo.

L'alcol favorisce il primo sonno, poi potrebbe causare insonnia (depositphotos.com)
L’alcol favorisce il primo sonno, poi potrebbe peggiorare la qualità del riposo (depositphotos.com)
L'alcol favorisce il primo sonno, poi potrebbe causare insonnia (depositphotos.com)
L’alcol favorisce il primo sonno, poi potrebbe peggiorare la qualità del riposo (depositphotos.com)

E’ importante prestare attenzione non solo agli alimenti ma anche alle bevande. Caffeina, teina e prodotti a base di ginseng possono avere effetti stimolanti prolungati, anche se assunti nel primo pomeriggio. L’alcol, sebbene possa inizialmente favorire l’addormentamento, peggiora la qualità del sonno e aumenta i risvegli notturni. Inserire piccoli rituali serali, come esercizi di respirazione lenta o momenti di rilassamento, aiuta il sistema nervoso a passare gradualmente dalla modalità “attiva” a quella di recupero.

Dormire bene non è un lusso, ma una componente essenziale della salute e della performance. Per chi pratica sport, così come per chi vuole semplicemente sentirsi più energico e lucido nella vita quotidiana, il sonno rappresenta uno dei pilastri su cui costruire benessere, equilibrio e risultati duraturi.

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