| 15 Aprile 2025

Pasqua e l’agnello in tavola: scelta di cultura, gusto e identità

Nel periodo pasquale, l’agnello torna a essere oggetto di dibattito in quanto simbolo di innocenza e purezza, che per molti si potrebbe evitare di portare in tavola. L’agnello pasquale rappresenta infatti il sacrificio di Gesù Cristo e la tradizione prevede che sia consumato arrosto proprio il giorno di Pasqua, per redimere dai peccati e dalle colpe. Al di là della simbologia, questa carne può essere interessante anche da un punto di vista nutrizionale. 

L’agnello è classificato come carne rossa. Tenera e saporita, ricca di proteine ad alto valore biologico, ferro eme, quindi facilmente assorbibile, zinco e vitamine del gruppo B, in particolare la B12, fondamentale per il metabolismo, lo sviluppo e il sistema nervoso. La quantità di grassi saturi e il contenuto di colesterolo sono all’incirca quelli del bovino, quindi non vale la pena preferire uno all’altro. Inoltre bisogna sempre considerare di che taglio parliamo. La coscia e la spalla risultano essere più magre, come il filetto e la fesa del bovino, mentre le costolette sono quelle più grasse e saporite, che ben si adattano alle grigliate di primavera

Nella cultura cristiana, l’agnello simboleggia il sacrificio di Gesù per salvare l’uomo (depositphotos.com)
Nella cultura cristiana, l’agnello simboleggia il sacrificio di Gesù per salvare l’uomo (depositphotos.com)

Fra tradizione e sport

Le ricette tradizionali più popolari sono l’agnello al forno con patate e rosmarino e l’abbacchio alla romana, che prevede l’uso in cottura di una salsa a base di rosmarino, acciughe, aglio e aceto. C’è poi quello alla cacciatora e la versione cacio e ova, che sicuramente è più impegnativa da digerire e smaltire.

Per chi pratica sport come il ciclismo, è fondamentale bilanciare il carico proteico con la digeribilità e la qualità dei grassi. Se si tratta di un consumo occasionale, come per festeggiare la Pasqua, non dovrete preoccuparvi di nulla. Se invece desiderate inserirlo con frequenza nel vostro piano, è necessario scegliere tagli piuttosto magri ed evitare cotture o condimenti troppo pesanti.

Potreste cuocerlo al forno con erbe aromatiche e limone, scottarlo alla griglia, marinarlo con spezie e yogurt e poi cuocerlo in padella, come nella tradizione indiana. Per ottenere una carne tenere e saporita con poco sforzo, si può cuocerlo sottovuoto a bassa temperatura con spezie a piacere. L’agnello, con queste attenzioni, potrà così diventare un’ottima e deliziosa alternativa alla carne di bovino.

L’abbacchi scottadito alla romana (gustosissimo) è tipico delle grigliate di primavera (depositphotos.com)
L’abbacchi scottadito alla romana (gustosissimo) è tipico delle grigliate di primavera (depositphotos.com)

In conclusione, l’agnello può far parte di un’alimentazione varia e consapevole, che tiene conto della frequenza e delle porzioni di carne rossa consigliate. Oppure, per un consumo più rispettoso, può essere un piatto speciale riservato ai momenti di festa, ricordando e riflettendo sul suo valore simbolico. Le tradizioni culinarie non vanno solo rispettate per questione di gusto, ma per identità e cultura. A voi la scelta.

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