Nel periodo pasquale, l’agnello torna a essere oggetto di dibattito in quanto simbolo di innocenza e purezza, che per molti si potrebbe evitare di portare in tavola. L’agnello pasquale rappresenta infatti il sacrificio di Gesù Cristo e la tradizione prevede che sia consumato arrosto proprio il giorno di Pasqua, per redimere dai peccati e dalle colpe. Al di là della simbologia, questa carne può essere interessante anche da un punto di vista nutrizionale.
L’agnello è classificato come carne rossa. Tenera e saporita, ricca di proteine ad alto valore biologico, ferro eme, quindi facilmente assorbibile, zinco e vitamine del gruppo B, in particolare la B12, fondamentale per il metabolismo, lo sviluppo e il sistema nervoso. La quantità di grassi saturi e il contenuto di colesterolo sono all’incirca quelli del bovino, quindi non vale la pena preferire uno all’altro. Inoltre bisogna sempre considerare di che taglio parliamo. La coscia e la spalla risultano essere più magre, come il filetto e la fesa del bovino, mentre le costolette sono quelle più grasse e saporite, che ben si adattano alle grigliate di primavera.
Fra tradizione e sport
Le ricette tradizionali più popolari sono l’agnello al forno con patate e rosmarino e l’abbacchio alla romana, che prevede l’uso in cottura di una salsa a base di rosmarino, acciughe, aglio e aceto. C’è poi quello alla cacciatora e la versione cacio e ova, che sicuramente è più impegnativa da digerire e smaltire.
Per chi pratica sport come il ciclismo, è fondamentale bilanciare il carico proteico con la digeribilità e la qualità dei grassi. Se si tratta di un consumo occasionale, come per festeggiare la Pasqua, non dovrete preoccuparvi di nulla. Se invece desiderate inserirlo con frequenza nel vostro piano, è necessario scegliere tagli piuttosto magri ed evitare cotture o condimenti troppo pesanti.
Potreste cuocerlo al forno con erbe aromatiche e limone, scottarlo alla griglia, marinarlo con spezie e yogurt e poi cuocerlo in padella, come nella tradizione indiana. Per ottenere una carne tenere e saporita con poco sforzo, si può cuocerlo sottovuoto a bassa temperatura con spezie a piacere. L’agnello, con queste attenzioni, potrà così diventare un’ottima e deliziosa alternativa alla carne di bovino.
In conclusione, l’agnello può far parte di un’alimentazione varia e consapevole, che tiene conto della frequenza e delle porzioni di carne rossa consigliate. Oppure, per un consumo più rispettoso, può essere un piatto speciale riservato ai momenti di festa, ricordando e riflettendo sul suo valore simbolico. Le tradizioni culinarie non vanno solo rispettate per questione di gusto, ma per identità e cultura. A voi la scelta.