| 12 Febbraio 2024

Due o tre cose che dovremmo sapere sulla carne

Il consumo di carne negli ultimi anni è aumentato a livello globale con pesanti conseguenze sull’ambiente. L’allevamento di bestiame apporta infatti circa il 15% del totale dei gas serra prodotti dall’attività umana. Se vogliamo preservare quindi l’ambiente ed essere coerenti nella scelta green della bicicletta, dobbiamo imparare anche a valutare il giusto apporto di carne.

La carne, che sia bianca o rossa (in apertura immagine depositphotos.com), è una fonte proteica nobile. Essa è formata da tutti gli aminoacidi essenziali all’organismo per svolgere le funzioni vitali, ma non per questo deve essere consumata tutti i giorni. Infatti lo stesso risultato si può ottenere dal giusto abbinamento di più alimenti vegetali, come per esempio cereali e legumi.

E’ consigliabile consumare a settimana un massimo di una o due porzioni di carne rossa
E’ consigliabile consumare a settimana un massimo di una o due porzioni di carne rossa

Solo carne di qualità

La composizione della carne varia molto dalla tipologia, dalla razza, dal tipo di allevamento e anche dal taglio. Semplificando, la carne contiene dal 1% al 10% di grassi e circa il 20-25% di proteine, ad eccezione di quella d’oca che ne ha solamente il 16%. Tra le carni più magre, sicuramente quelle avicole, come il pollo e la faraona, ma anche il cosciotto di agnello ed i tagli più pregiati e magri di bovino e vitello, come la fesa o il filetto.

Se vogliamo mangiare carne di qualità, dobbiamo informarci e fare attenzione alla tipologia di allevamento e alimentazione dell’animale. Questo vale sia quando ci rivolgiamo al piccolo allevatore che alla grande distribuzione, nella quale dobbiamo scegliere facendo affidamento alle sempre più presenti certificazioni sulle etichette delle carni. Quella più conosciuta ed affidabile è il biologico, ma ne esistono molte altre più o meno attendibili, come quelle per la tutela del benessere dell’animale, sulla dieta a solo fieno, senza OGM o senza l’uso di antibiotici.

Antibiotici al bando

Scegliere carne di qualità ha una duplice motivazione: la nostra salute e quella del pianeta. Fino a qualche anno fa, l’uso degli antibiotici in allevamenti avicoli era molto comune. Oltre a prevenire possibili malattie dei polli, soprattutto in allevamenti sovrappopolati, ne permetteva infatti una crescita più rapida e quindi una minor spesa per l’allevatore, che poteva essere così più competitivo nei prezzi e avere un guadagno maggiore.

Le conseguenze però ci coinvolgevano direttamente con residui non troppo rari di questi farmaci nelle carni. Indirettamente inoltre si scontava l’inquinamento delle acque reflue e lo sviluppo di specie batteriche antibiotico resistenti. Ad oggi la normativa ci tutela e prevede che ogni carne messa in commercio debba essere totalmente priva di antibiotici e altri possibili residui tossici, ma sulla questione dell’impatto ambientale delle varie tipologie di allevamento si potrebbe scrivere un libro.

Tra le carni più magre, ci sono quelle avicole, ma anche il cosciotto di agnello (depositphotos.com)
Tra le carni più magre, ci sono quelle avicole, ma anche il cosciotto di agnello (depositphotos.com)

La giusta quantità

La soluzione, come per tutti i cibi del resto, quindi potrebbe essere imparare a mangiarne la giusta quantità e nella frequenza a noi adatta. Nonostante sia abbastanza diffusa la certezza che la carne sia cancerogena, non ci sono studi che lo provano. La carne conservata, sotto forma di salumi o affettati, è effettivamente legata a una maggiore possibilità di sviluppare il cancro per il contenuto di nitriti, ma sulla carne fresca non vi sono ancora evidenze scientifiche. 

La frequenza di consumo di carne fresca va comunque ridotta, perché il contenuto sbilanciato di grassi saturi e di altre sostanze su cui si sta facendo ricerca, può favorire l’insorgenza di altre patologie come quelle cardiovascolari. Per il nostro benessere le linee guida consigliano di consumare a settimana un massimo di una o due porzioni di carne rossa, compresa quella conservata sotto forma di salumi o affettati, e due o tre di quella bianca. 

La quantità per ogni porzione varia molto a seconda di diversi fattori tra cui il genere e il peso del soggetto, l’età e l’attività fisica svolta. Indicativamente una porzione di carne potrebbe pesare dai 100 ai 200 grammi (peso a crudo), ma per avere indicazioni più specifiche sulla grammatura vi consiglio di rivolgervi ad un biologo nutrizionista.

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