A Viborg in Danimarca si è svolta nei giorni scorsi la Conferenza EuroVelo & CycleTourism 2024, che ha messo in evidenza la rapida crescita del cicloturismo in tutto il Vecchio Continente. L’appuntamento era riservato agli operatori turistici, per affrontare il tema degli sviluppi di questo comparto che assume un peso sempre maggiore nel mercato dei viaggi.
Nell’occasione è stato reso noto il primo rapporto indipendente sullo stato dell’industria dei tour operator cicloturistici, redatto dalla European Cyclists’ Federation e dall’Adventure Travel Trade Association di cui responsabile regionale per l’Europa è Monica Gazzera.
La crescita del cicloturismo in e-bike
«La nostra associazione, nata negli anni Novanta, è un raccordo tra gli enti turistici e i tour operator. La nostra ricerca ha evidenziato come per il 64 per cento degli intervistati, tutti operatori del settore, la clientela che utilizza e-bike abbia superato ormai il 25 per cento il che testimonia come le bici a pedalata assistita stiano ormai invadendo il mercato. Le e-bike stanno trasformando il cicloturismo portandolo a un livello superiore, che coinvolge anche chi non era un habitué delle due ruote. Questo naturalmente comporta un adeguamento del lavoro dei tour operator, che devono rivolgersi a strutture specializzate e affidabili per la logistica».
La ricerca però fa emergere anche un altro dato: sono sempre di più coloro che si affidano al fai da te. Basti pensare alla Germania, dove sono oltre il 90 per cento coloro che si organizzano autonomamente le vacanze. «Questo non riguarda solamente le destinazioni europee – puntualizza Gazzera – ma sta progressivamente allargandosi anche al mercato nordamericano. Il perché è presto detto: con le app attualmente esistenti, che permettono non solo di gestire viaggio e soggiorno ma anche di scegliere e scaricare i percorsi migliori, si procede in autonomia. Ma attenzione: per viaggi di più giorni molti preferiscono ancora la sicurezza di un viaggio tutto incluso prenotato da un tour operator.
Il pericolo dell’inflazione
«Questo perché il cliente cerca ancora sicurezza, organizzazione dei servizi, soprattutto garanzie in tal senso prima di investire una somma ingente. In questo modo si fornisce un prodotto più specifico, curato, una vacanza costruita a misura dei ritmi che il cliente ha scelto».
I lavori svolti in terra danese hanno anche evidenziato come le difficoltà per i tour operator siano aumentate. Innanzitutto a causa dell’inflazione, che per il 62 per cento degli intervistati rappresenta la maggiore preoccupazione, poi per la carenza di alloggi di qualità, specifici per le esigenze di chi viaggia su due ruote. Per questo è necessaria una sempre più stretta interazione tra i partner locali, le amministrazioni e le agenzie specializzate, per trovare alloggi adeguati, flessibili, professionali.
L’Italia è al centro dei sogni
«Il mercato legato al cicloturismo, soprattutto svolto con le bici a pedalata assistita, ha avuto un vero e proprio boom dopo il covid perché tanta gente si è avvicinata con curiosità a questo mezzo e ha scoperto come possa garantire vacanze con una spesa più modica ma anche ritmi più adatti il che significa una migliore conoscenza del territorio. In questo senso l’Italia ha un grande vantaggio, perché è la meta più desiderata e battuta nel mondo delle due ruote».
La Gazzera sottolinea come anche in Danimarca si sia parlato molto della risposta che il nostro Paese può e deve dare a una tale richiesta di presenze, capace di dare ossigeno alla nostra economia: «Dobbiamo sviluppare questa linea di turismo, ma per farlo serve una decisa e complessiva miglioria delle sue arterie ciclabili e delle sue strutture. Questo non è un problema che stiamo avendo solo in Italia, solo che è più evidente perché è la destinazione più ricercata».
In cerca di nuove destinazioni
Il rapporto indica infatti come il trend di crescita positiva riguardi il cicloturismo nella sua globalità, con una progressiva ricerca di nuove destinazioni ma anche di forme di viaggio diverse, ad esempio disegnate a misura di gravel oppure su durate più brevi per venire incontro alle esigenze di un mercato più vasto. «La crescita del mercato porta continue sfide logistiche – riprende Gazzera – è importante la qualità del lavoro di chi opera nel settore, che sappia come cercare, come accontentare le esigenze di chi viaggia sia in temi strettamente legati alla bici, sia per i servizi da offrire.
«Le destinazioni che meglio sapranno adattarsi e investire in percorsi ciclabili di qualità abbinate a strutture ricettive sempre più specializzate nel cicloturismo avranno un futuro radioso e di questo chi agisce nel settore, dagli enti pubblici ai singoli operatori, deve avere contezza. La collaborazione e la condivisione delle reciproche esperienze saranno un passaggio fondamentale per dare nuovo impulso al movimento».