| 31 Maggio 2025

Corsie ciclabili & C. Come cambiano col nuovo Codice della Strada?

Bikeitalia ha recentemente organizzato un webinar tecnico dedicato agli strumenti di ciclabilità introdotti in piena pandemia dal governo Conte. Stiamo parlando delle corsie ciclabili (in apertura, l’Ecovia di Misano Adriatico) ma anche di altre soluzioni come le case avanzate, le corsie per i doppi sensi ciclabili, le strade urbane ciclabili e le corsie del trasporto pubblico locale usufruibili anche dalle bici.

Il punto era chiarire come tutte queste novità introdotte durante il Covid si vadano a scontrare col nuovo Codice della Strada entrato in vigore lo scorso dicembre. A presiedere la videoconferenza sono stati Alberto Colombo, esperto legale in materia di mobilità sostenibile e sicurezza stradale, ed Alfredo Drufuca, ingegnere e direttore tecnico di Polinomia srl.

Una corsia ciclabile con striscia continua. Fa parte della carreggiata ma le auto non la possono valicare
Una corsia ciclabile con striscia continua. Fa parte della carreggiata ma le auto non la possono valicare

Nessuna retroattività

In estrema sintesi, tutti gli interventi già realizzati oppure già approvati o appaltati non subiranno modifiche. Diverso è invece il discorso per gli interventi di nuova progettazione che, appunto, dovranno fare i conti con le nuove normative.

Ha spiegato Colombo: «Ad esempio le corsie ciclabili (che ricordiamo, sono ricavate all’interno della carreggiata tramite una striscia continua o discontinua, ndr) si potranno realizzare solo laddove non sia possibile l’inserimento di una pista ciclabile ordinaria». Lo stesso discorso vale per le corsie relative ai doppi sensi ciclabili, ovvero quei tratti urbani a senso unico per i veicoli a motore ma non per le bici.

C’è stata invece una stretta sulle case avanzate, ovvero lo spazio riservato alle bici in “pole-position” in prossimità degli incroci che, col nuovo Codice della Strada, ora si chiamano “zone di attestamento ciclabile”: «Si potranno realizzare solo su su strade con una corsia per senso di marcia e nelle quali è presente una pista ciclabile o corsia ciclabile – ha specificato Colombo -. Ne consegue un’ambiguità laddove la strada con una corsia per senso di marcia presenta agli incroci più di una corsia (ad esempio quella della svolta a sinistra). In tal caso sarà possibile o meno fare la zona di attestamento ciclabile?».

Le zone di attestamento ciclabile come questa non saranno più possibili, essendo su strada con doppia corsia (foto Decisio.nl)
Le zone di attestamento ciclabile come questa non saranno più possibili, essendo su strada con doppia corsia (foto Decisio.nl)

Stop alle corsie del Tpl+bici

Le strade urbane ciclabili “E-bis” ora possono essere considerate tali anche se dispongono di banchine pavimentate e marciapiedi e possono godere di segnaletica orizzontale, oltre che verticale, ad esempio il classico pittogramma del limite dei 30 orari. 

L’unica novità del D.L. 76/2020 ad essere abrogata è la possibilità di far usufruire anche alle bici le corsie del Trasporto Pubblico Locale. «Tuttavia – ha chiarito il relatore – resta in ogni caso sempre possibile l’istituzione di “corsie riservate a determinate categorie di veicoli”, tra cui TPL, velocipedi, veicoli con pass H e così via».

Il pittogramma del limite dei 30 orari. Un elemento fondamentale per indicare una strada urbana ciclabile
Il pittogramma del limite dei 30 orari. Un elemento fondamentale per indicare una strada urbana ciclabile

I dubbi dei partecipanti

L’ingegnere Drufuca ha invece risposto alle domande arrivate via chat, durante la diretta del webinar.

«A chi ha dubbi su cosa sia il doppio senso ciclabile – ha precisato – rispondo che non è la corsia ciclabile con i due sensi di marcia, bensì quello che impropriamente chiamavamo “controsenso ciclabile”. Invece a chi chiede se l’esistenza del parcheggio laterale sia una delle condizioni che può portare a giustificare l’utilizzo della corsia ciclabile direi che la risposta è sì».

Dato che al webinar hanno partecipato anche dei tecnici di amministrazioni locali non sono mancate domande sui Pums ed i Biciplan: il nuovo Codice come li interesserà? «Se nei piani urbanistici ci sono degli schemi progettuali che non hanno avuto uno sviluppo formale (quantomeno a livello di documento di fattibilità progettuale) almeno personalmente ritengo che non possano scattare quelle salvaguardie di cui parlava Andrea all’inizio» ha puntualizzato.

Intanto a Benidorm, in Spagna, le corsie ciclabili si prendono il centro della carreggiata…
Intanto a Benidorm, in Spagna, le corsie ciclabili si prendono il centro della carreggiata…

La larghezza delle corsie

Infine, un quesito sulla larghezza delle corsie ciclabili: «Le dimensioni non erano definite prima, non sono definite adesso. Né per il dimensionamento delle corsie ciclabili né per le corsie veicolari residue e parallele. Questo, però, è un tema che viene trattato in termini di linee guida, di orientamento alla progettazione dell’Allegato B del Piano Generale della Mobilità Ciclistica. Per cui, fino a che non vengano emanati altri regolamenti, quello resta il riferimento ancora da utilizzare» ha concluso Drufuca.

Link al webinar
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