| 30 Aprile 2024

L’esperienza di Olbia, prima città a 30 all’ora

Nelle ultime settimane molto si è discusso sui media della decisione dell’Amministrazione di Bologna di istituire il limite di 30 chilometri orari per le auto in città, nelle strade che non costituiscono arterie ad alto scorrimento. Pochi sanno però che quella non è stata la prima città a decretare la riduzione del limite orario, osteggiata da molte parti politiche e applaudita da altre: il primato spetta a Olbia.

Il Sindaco di Olbia Settimo Nizzi, in carica dal 2016
Il Sindaco di Olbia Settimo Nizzi, in carica dal 2016

Un primato del quale la città va molto orgogliosa e che ne ha fatto un baluardo della sostenibilità ambientale e della sicurezza per le bici, lo stesso Marco Scarponi, recentemente presente proprio a Olbia, lo aveva sottolineato. Ma come è nata quest’idea?

«Avevamo programmato subito a cavallo del periodo legato al covid alcuni lavori di ristrutturazione della città – racconta il Sindaco Settimo Nizzi – per renderla più vivibile e a misura d’uomo. Questo comportava anche il rivedere la circolazione delle auto sulla base di nuovi parametri. Potevamo farlo in maniera parziale, ma abbiamo deciso di dare un’indicazione chiara alla comunità, disponendo che dal 1° giugno 2021 tutta la città avrebbe avuto un limite di velocità univoco».

Attraverso il limite di velocità, gli incidenti legati alle auto sono diminuiti significativamente
Attraverso il limite di velocità, gli incidenti legati alle auto sono diminuiti significativamente
E’ stata una scommessa azzardata e nella politica contemporanea davvero inusuale considerando che quattro mesi dopo si andava a votare per il rinnovo delle cariche comunali…

Non ci abbiamo volutamente pensato, era un progetto che andava portato a compimento. La risposta della città è stata di grande conforto, ma devo dire che la nostra non è stata un’imposizione. Abbiamo accompagnato la cittadinanza per lungo tempo, basti pensare che per 15 mesi abbiamo evitato di elevare multe per chi andava oltre il limite. Abbiamo sfruttato quei mesi per studiare la situazione, fare anche sondaggi dai quali ad esempio è emerso che l’automobilista non vede la segnaletica verticale quanto quella orizzontale.

Sulla base della vostra esperienza c’è davvero beneficio per chi viaggia in bici e per i pedoni?

Sì, anche se inizialmente si guardava soprattutto il disagio legato al tempo. Un disagio che alla resa dei conti è stato smentito perché la circolazione a limiti orari ridotti risulta snella e non fa perdere così tanto tempo. Chi era contrario, come ad esempio chi era chiamato a fare consegne, si è ricreduto. Poi dal punto di vista dell’inquinamento e dell’incidentalità ci sono i numeri che dicono apertamente come i benefici siano stati alti e di conseguenza sia migliorata la qualità della vita. Ora nessuno tornerebbe indietro, neanche i contestatori della prima ora.

La rete ciclabile a Olbia è in piena evoluzione. L’obiettivo è collegarla completamente
La rete ciclabile a Olbia è in piena evoluzione. L’obiettivo è collegarla completamente
Queste scelte hanno portato a un aumento dell’uso delle bici?

Sicuramente, considerando che prima non c’era una vera e propria circolazione ciclistica, a dispetto del nostro lavoro per percorsi dedicati. Ora invece sono in tanti a usarla, ma dobbiamo ancora lavorare tanto a livello di cultura, perché alcuni recenti studi ci dicono che per una distanza fino a 5 chilometri il 45 per cento della cittadinanza prende ancora l’auto per spostarsi. E’ un lavoro lento ma costante, le bici aumentano al pari dei chilometri di piste ciclabili a disposizione.

A proposito di piste ciclabili, qual è la situazione e soprattutto qual è stata la loro evoluzione?

Io sono stato già sindaco dal 1997 al 2007, poi sono rientrato nel 2016 e al tempo c’era appena un chilometro oltretutto molto pericoloso. Abbiamo stilato un vero e proprio piano per la circolazione su due ruote, ora abbiamo superato i 15 chilometri ma tanti progetti sono ancora in corso d’opera ma sul discorso piste ciclabili c’è altro da dire, ad esempio che siamo la prima città italiana che prevede l’arrivo in porto e aeroporto in bici, con parcheggi appositi per chi si sposta su due ruote.

Parcheggi per le bici sono disposti per tutta Olbia, anche all’aeroporto
Parcheggi per le bici sono disposti per tutta Olbia, anche all’aeroporto
Questo rientra in una vostra politica legata strettamente alla bicicletta?

Sì, ma non solo. Noi ci atteniamo strettamente alle norme europee, ad esempio tutti i nostri tratti di pista sono larghi un metro e mezzo e affiancati a un altro tratto di carreggiata sempre di un metro e mezzo per la circolazione pedonale. Stiamo investendo anche nel bikesharing attraverso un’azienda locale. Per noi sarà importante che, alla fine, tutti i tratti ciclabili siano collegati fra loro. Olbia potrà essere così un riferimento nazionale per una nuova concezione delle nostre città.

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