| 11 Ottobre 2024

La nuova pista di Aosta, genesi di un cambio culturale

L’ingresso di Aosta nell’elenco delle città premiate dalla Bandiera Gialla Fiab come “Comuni Ciclabili” può essere definito come una sorta di ciliegina sulla torta di un processo lungo, che nei giorni scorsi ha vissuto una tappa fondamentale con l’inaugurazione della rete ciclabile “Velo c’è”, una pista di 23 chilometri che di fatto collega tutte le principali aree del capoluogo regionale. Qualcosa di diverso da molte altre ciclabili costruite negli anni un po’ in tutta Italia perché è un percorso funzionale all’intera circolazione stradale, in grado di cambiare quasi completamente la sua struttura.

Loris Sartore, Assessore alla Mobilità del Comune di Aosta che molto si è battuto per la sua pista
Loris Sartore, Assessore alla Mobilità del Comune di Aosta che molto si è battuto per la sua pista

Un progetto nato nel 2021

Un’opera di particolare utilità ma anche soddisfazione da parte di chi l’ha messa in piedi. L’Assessore alla Mobilità del Comune, Loris Sartore, mette l’accento proprio sull’utilizzo che della pista potranno fare tutti gli aostani.

«Per realizzare l’opera abbiamo impiegato più di un anno, perché abbiamo inteso presentarla solo quando essa fosse finita esattamente come la volevamo. Era stata programma già nel 2021 come rete tesa allo sviluppo del tessuto urbano. Per questo nel suo disegno siamo partiti dalla struttura stessa della città, pensando che la sua conformazione ridotta potesse favorire una rete di tratti che permettessero di raggiungere facilmente ogni punto focale. Ora possiamo dire di esserci riusciti: in bici non ci sono punti della città distanti dalla pista oltre 1.250 metri, significa che è un’arteria fondamentale per rendere più semplice la circolazione e soprattutto il raggiungimento di ogni destinazione»

La rete ciclabile aostana consta di 23 chilometri complessivi che toccano tutti i punti nodali della città
La rete ciclabile aostana consta di 23 chilometri complessivi che toccano tutti i punti nodali della città

Si tratta di una pista completamente nuova?

L’opera consta di circa 14 chilometri costruiti appositamente che vanno a congiungersi con oltre 8 chilometri già preesistenti, che però prevedevano pochi passaggi urbani ed erano disegnati prevalentemente costeggiando la Dora Baltea. Attraverso la pista abbiamo ora una rete completamente urbana che consente di raggiungere i posti in anticipo, risparmiando anche denaro e migliorando l’aria che respiriamo. Il tutto in maniera sicura e confortevole.

E’ tutta con cordolo di protezione?

E’ una rete realizzata con diverse tipologie, tratti con propria sede, altri come ciclopedonale e altri inseriti nella rete viaria con limite di 30 chilometri l’ora. Su questo sito c’è la mappa precisa di tutta la rete.

la consegna della bandiera gialla Fiab, effettuata nel contesto dell’inaugurazione della pista
la consegna della bandiera gialla Fiab, effettuata nel contesto dell’inaugurazione della pista
Quanto influisce sul traffico urbano?

Notevolmente, ha un forte impatto. Noi volevamo introdurre un’alternativa all’automobile dando sicurezza ai ciclisti. In questo modo la città è diventata più vivibile. Una critica che ci era stata rivolta nella costruzione della rete era legata alla diminuzione dei parcheggi, ma guardando bene il disegno ci si accorge che in sua prossimità ci sono molte aree di sosta, quindi l’impatto è stato ridotto.

Che impatto ha avuto finora la pista?

Da giugno c’è già un sensibile incremento nel numero di bici, proprio considerando che la pista consente di raggiungere i centri principali della città in breve tempo. Va anche considerato che Aosta è una città piccola e la gente è portata per sua natura a muoversi anche a piedi. Noi però stiamo spingendo anche per il “bike to work” e “bike to school” proprio per agire in maniera decisa sulla cultura della gente. La costruzione della pista è passata anche attraverso molte iniziative collegate: posizionamento di due stazioni di sosta per bici allestite in sicurezza, con controllo per evitare furti, posizionamento di bike box anche con un’attrezzatura di massima per piccoli interventi e naturalmente luoghi di ricarica delle batterie per le sempre più presenti e diffuse E-bike. Inoltre è stata colta l’occasione per implementante il verde urbano, attraverso 139 alberi piantati e 4.000 arbusti per le aiuole, sostituendo anche gli alberi secchi.

La “bike box” di Piazzale Ducler, nella zona centro del capoluogo aostano (foto Weelo)
La “bike box” di Piazzale Ducler, nella zona centro del capoluogo aostano (foto Weelo)
In sede di consiglio comunale, su un tema che dovrebbe essere comune come questo, l’opposizione si è conformata?

Le critiche non sono mancate, non tanto all’idea in sé, quanto alle scelte fatte, ma sinceramente non vedo come si sarebbe potuto provvedere altrimenti. Diciamo che le discussioni sono rientrate nella normale diatriba politica, ma sulla necessità di dare un’impronta maggiormente ciclistica alla città c’era accordo.

Il lavoro è concluso?

No, andrà avanti. Nel nostro progetto l’obiettivo è comporre una rete che comporti al massimo 250 metri di percorso per raggiungerla. Ma questo non sarà sufficiente se al contempo la bici non diverrà un mezzo realmente quotidiano e non si comprenderà che permette di risparmiare tempo, qualcosa ancora più prezioso nella vita odierna.

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