Team building, ovvero “fare la squadra”. Una soluzione che sempre più aziende mettono in agenda per cementare il gruppo dei propri dipendenti, collaboratori, dirigenti… Nessuno vieta che si possa fare anche in bicicletta ed allora ecco l’idea venuta in mente a Nicola Manente di eBike for Me, una realtà nata nel 2020 a Jesolo per andare alla scoperta del territorio della Laguna Nord in bicicletta.
Nicola, in cosa consiste il team building fatto da eBike for Me?
Per prima cosa si fa una progettazione ad hoc a seconda del tipo di azienda, perché non tutte le aziende hanno ovviamente le stesse necessità. C’è chi lo vede in forma ludica (la maggior parte, siamo al 90%) e c’è anche chi vuole utilizzare il team building per fare un’attività di formazione ai colleghi o collaboratori che vengono invitati.
E in tutto ciò la bici che ruolo gioca?
Sicuramente prioritario, perché andare in bici è un modo molto semplice per generare tranquillità, per essere se stessi, per fare in modo che le persone si esprimano senza tanti schemi mentali od ostacoli. Insomma, per sentirsi libere di parlare e di esprimersi al meglio o al 100%. In più, nel comportamento in bici si vede anche proprio il carattere della persona. Sembra un paradosso, ma è così.
In che senso?
Per esempio, chi in un’azienda si occupa del commerciale lo vedi subito dalla grinta che ci mette. Come corre. E’ incredibile.
Come si svolge una seduta-tipo? Quanto dura?
Come dicevo, non c’è uno standard, ma viene fatta un’uscita in bici personalizzata. In generale però direi che il tutto dura una mezza giornata, di solito dalle 10 alle 16 con una pausa pranzo. Anzi, i posti dove si fa la pausa pranzo possono essere delle locations che abbiano anche delle aree dove poter fare un piccolo briefing aziendale, oltre al divertimento.
Queste uscite sono autoguidate oppure c’è una vostra guida a gestire il gruppo?
Tutte le uscite di team building hanno sempre la guida, spesso anche che parli più lingue perché, oltre alle aziende locali, ci capitano anche aziende che hanno personale estero, soprattutto del settore commerciale. Ad esempio abbiamo fatto un team building per Sidi che ha portato tutto il gruppo commerciale. Erano quasi 50 persone (foto di apertura, ndr).
Tutte in bici?
Tutte in bici. C’è da dire che Sidi ha anche usato, sia nel 2023 che nel 2024, questa formula per far testare ai propri partecipanti le nuove scarpe da ciclismo che poi sarebbero state messe in vendita per l’anno successivo.
Ma l’idea del team building come ti è venuta?
In realtà mi è stata fatta venire, perché la responsabile comunicazione di Nordica, quattro anni fa, mi contattò per organizzare un’attività in bici prettamente ludica, con un aperitivo e una cena. Loro vollero fare una pedalata in libertà senza alcuna pausa per briefing aziendali. Solo una giornata di evasione passata a pedalate in mezzo alla natura.
Che riscontri ricevi dai partecipanti?
Direi che giochiamo facile! Li portiamo in posti talmente belli che parlano da soli. Noi facciamo veramente il minimo. Non è che siamo bravi noi, ma veramente non c’è nessuno che ne parli male. Curiamo le soste culinarie in cui facciamo assaggiare cibi locali e, inoltre, ci avvaliamo di una collaborazione con AJA (Associazione Jesolana Albergatori) e Consorzio di Promozione JesoloVenice per organizzare anche l’eventuale alloggio a Jesolo per gli ospiti del team building…
Avete avuto anche delle aziende non inerenti al settore outdoor?
Si, abbiamo realtà locali, piccoli artigiani, aziende dell’IT… Il team building in bici è un metodo che si applica a tutti. A volte lo facciamo anche per un singolo reparto di un’azienda. Altre volte è un modo per superare le “barriere verticali” tra dirigenti e dipendenti… E’ un po’ come quando vai in sauna e sei lì col tuo asciugamano. Fondamentalmente siamo persone. Anche se poi, a causa di stereotipi e corazze volontarie o involontarie, si tende a mantenere le distanze. Ma nei nostri team building queste corazze spesso vengono infrante.