| 25 Marzo 2025

Hotel Kursaal a Cattolica, dove la storia si sposa al ciclismo

L’Hotel Kursaal di Cattolica (in apertura in una foto di oltre cinquant’anni fa) può essere a buon diritto considerato un’istituzione nel panorama della Riviera Romagnola, considerando che è nato alla fine dell’800. Inizialmente era uno stabilimento balneare, un esempio dello stile Liberty per come si era evoluto in quella parte d’Italia. Aveva uno spazio per le cure, uno per il teatro, una sala da ballo, una per il gioco d’azzardo, era un grande richiamo per l’alta società locale.

Nel tempo si è evoluto, mantenendo però le sue caratteristiche architettoniche che lo rendono unico, ma soprattutto ha continuato a cambiare nel tempo e l’evoluzione più recente riguarda anche il mondo delle due ruote.

La grande piscina è uno dei servizi che l’Hotel Kursaal mette a disposizione
La grande piscina è uno dei servizi che l’Hotel Kursaal mette a disposizione

Una struttura famosa anche fra i pro’

Il Kursaal è infatti uno degli hotel più ricercati da chi va in bici, in particolare ospita molti team in occasione delle grandi gare professionistiche romagnole, com’è avvenuto anche in occasione della recente Tirreno-Adriatico, ma la crescente affermazione del cicloturismo porta anche molti appassionati a soggiornare nelle sue stanze, grazie anche all’impronta che il nuovo proprietario Fabrizio Ferretti ha voluto dare alla sua struttura.

«Non c’è voluto molto perché l’hotel aveva già spazi adeguati. Bisogna poi considerare che c’è molta differenza quando si tratta di team, perché questi hanno già camion e propri servizi, com’è successo recentemente. Noi dovevamo dare solo la disponibilità delle camere. Noi però abbiamo dato una forte impronta nel caso dei cicloturisti, ad esempio mettendo a disposizione un buffet per il ristoro dopo le loro escursioni, aperto quindi anche oltre l’orario normale per il pranzo».

La struttura di Cattolica ha ospitato alcuni team anche per l’ultima Tirreno-Adriatico, compresa la UAE
La struttura di Cattolica ha ospitato alcuni team anche per l’ultima Tirreno-Adriatico, compresa la UAE
I cicloturisti si rivolgono a voi anche per una consulenza su quel che c’è da vedere e sulle escursioni da effettuare?

Sì, ci chiedono anche guide che possano accompagnarli soprattutto se si tratta di gruppi numerosi, noi abbiamo persone specializzate che possono offrire questo servizio. E’ importante perché in questo modo possiamo far fare a tutti le escursioni più adatte alla loro forma, alle loro caratteristiche, sfruttando tutto quel che di bello c’è nella nostra zona. Chi ama gli sforzi prolungati e ha le caratteristiche adatte, ad esempio, può sfidare il Cippo Pantani, altrimenti si possono scegliere le strade per l’entroterra della Valmarecchia che offrono panorami molto suggestivi. Noi consigliamo percorsi per più o meno esperti.

Mettete a disposizione anche le bici?

Nel caso ci appoggiamo a rivenditori storici della zona per noleggi, ma solitamente chi viene ha già la propria bici e noi abbiamo riadattato un’ampia stanza come magazzino per il deposito, con anche uno spazio per una piccola officina per le riparazioni più semplici. Tempo fa avevamo anche bici nostre sfruttando il mercato americano ma poi questo servizio è andato esaurendosi.

Intorno a Cattolica ci sono percorsi di tutti i tipi e difficoltà, per bici da strada come per mtb
Intorno a Cattolica ci sono percorsi di tutti i tipi e difficoltà, per bici da strada come per mtb
La vostra clientela è più italiana o estera, riferendosi sempre a quella cicloturistica?

Più italiana e qui apriamo un tasto dolente: prima avevamo un numero maggiore di prenotazioni dall’estero, soprattutto dal centro Europa. Erano attirati dal clima ideale soprattutto nel periodo che portava verso la primavera. Poi però abbiamo iniziato a perdere colpi – e parlo come territorio – a causa dello stato delle strade. Gli appassionati scelgono luoghi più competitivi, che a parità di condizioni climatiche offrono sedi stradali più adatte e meno pericolose.

E’ un problema che è stato oggetto anche di una protesta ufficiale da parte dell’associazione di bike hotel a Cesenatico e dintorni…

Il problema è che la politica locale è lenta a recepire queste esigenze, di qualsiasi schieramento faccia parte. Non si comprende come il cicloturismo possa essere una risorsa economica notevole per tutto il territorio, si preferisce investire su altro. Ma questo non riguarda solo il ciclismo. Faccio un esempio: fino al 2014 c’erano almeno un centinaio di team calcistici che venivano qui per i ritiri precampionato, anche di altissimo livello, ma l’incuria degli impianti li ha portati a scegliere altri lidi e noi abbiamo perso una risorsa importante.

Gli itinerari più richiesti riguardano la scalata del Cippo Pantani nelle vicine Marche e quelli nella Valmarecchia
Gli itinerari più richiesti riguardano la scalata del Cippo Pantani nelle vicine Marche e quelli nella Valmarecchia
Perché avviene secondo voi?

C’è come la sensazione che il turista non sia ben visto. Si pensa alle società locali, non a chi viene da fuori e questo vale per il ciclismo come per il calcio, l’atletica, qualsiasi disciplina sportiva. Ora le società sportive scelgono le località gardesane oppure vanno in Turchia o Spagna dove ci sono impianti più curati e si spende meno. E noi perdiamo una risorsa perché a livello paesaggistico, come territorio, questi posti sono ineguagliabili. A me dispiace sentire parlare di turismo destagionalizzato, di investimenti, perché restano solo parole.

E’ un problema che riguarda tutto il territorio?

Ci sono delle “oasi”, come Misano, dove l’Italian Bike Festival attira tantissima gente, ma sfrutta l’autodromo, quindi non paga dazio alle condizioni delle strade. Noi saremmo in grado di vendere il prodotto a livelli molto alti, ma servono le strutture adeguate. E’ un peccato, perché pensate che cosa significa avere 300 o 400 cicloturisti che portano spese anche per 200 euro al giorno. Ne beneficeremmo tutti. Noi comunque teniamo duro e a chi viene possiamo offrire comunque escursioni ragionate, sicure, affascinanti. E’ questa la nostra forza.

Hotel Kursaal

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