In questo periodo, sui media locali e dell’intera Emilia Romagna si susseguono articolo su articoli per sottolineare quello che è un vero boom del mercato cicloturistico. Non è una grande novità, se non considerando che ora questo si va ad accavallare con quello balneare, tradizionale per la Riviera Adriatica, quello che abitualmente portava soldi ma che coinvolgeva per una stagione fatta di qualche mese e nient’altro.
Il cicloturismo ormai abbraccia tutto l’anno e sta cambiando le stesse abitudini di tutto l’indotto economico locale.
Riccione sta vivendo appieno questo nuovo flusso e le strutture locali (oltretutto coinvolte in questi giorni anche dall’arrivo di una carovana mastodontica come quella del Tour de France) lavorano a pieno regime facendo registrare il tutto esaurito. Se la risposta è comunque positiva, accogliente, all’altezza lo si deve anche al fatto che si sono consociate nel Riccione Bike Hotels, all’insegna del vecchio detto “l’unione fa la forza”.
Claudio Righetti, titolare dell’Hotel Fedora e presidente dell’Associazione ne illustra i tratti salienti: «Sono ormai 26 anni che la città ha aperto le sue porte al cicloturismo che ha perfettamente compreso le potenzialità di Riccione. Siamo, è vero, una località costiera, ma il territorio è vasto e bastano 5.10 minuti per inoltrarsi, per godere di panorami collinari. Questa varietà è la nostra forza».
Com’è nato questo cambiamento culturale?
Sentendo come il cicloturismo si stava evolvendo e intuendone le grandi possibilità economiche, abbiamo frequentato le principali fiere del settore ciclistico, a cominciare da Friedrichshafen e abbiamo progressivamente identificato il target di riferimento. Il cicloturista ad esempio non amava il caldo, era lo stereotipo che emergeva ma la realtà sta cambiando. Il mercato estero (europeo ma non solo, siamo stati spesso in Canada) ci ha dato anche riferimenti su quel che il cicloturista vuole, i servizi da offrire, a cominciare da depositi bici che garantiscano sicurezza e siano completi di attrezzatura per piccole riparazioni. Poi dalla presenza di guide esperte, adatte sia a chi ama l’allenamento, sia a chi predilige un cicloturismo “slow”.
Il periodo come detto sta cambiando, quando inizia la vostra stagione?
Si parte a metà marzo per arrivare alla metà di giugno, ma quest’anno è tutto cambiato con l’arrivo del Tour quindi presumiamo che, anche in base alle prenotazioni, si andrà avanti almeno fino a metà luglio.
Che cosa chiedono i cicloturisti di oggi?
Vogliono che l’ospite sia curato per tutto il tempo, per elevare allo zenit la loro vacanza. E’ nostro compito soddisfare tutte le loro esigenze. Molti ad esempio non vogliono portarsi dietro la bici ma trovare un mezzo adeguato al loro arrivo, per questo noi garantiamo un parco bici a noleggio di primo livello. Inoltre le nostre guide parlano correntemente inglese e francese perché la nostra clientela proviene per gran parte dall’estero, ma questo non basta. Una guida deve anche saper giudicare chi ha davanti, il suo grado di preparazione e proporre escursioni adeguate perché tutti possano divertirsi.
A livello di servizi?
Avere un deposito bici custodito e un meccanico interno. Direi che questa è l’esigenza ultima che è emersa, il cicloturista vuole avere sempre qualcuno che possa mettere mano al mezzo, un po’ come avviene per i ciclisti professionisti. Poi il buffet aperto: noi lo lasciamo a disposizione e rifornito dalle 13,30 fino alle 16 in modo che al ritorno abbiano modo di rifocillarsi. Inoltre uno spazio adatto alla pulizia della bici. Noi abbiamo stretto una collaborazione con la Arexons per avere prodotti di alta gamma sempre a disposizione.
Questa è una scelta del vostro hotel o rispecchia un andamento generale?
Confrontandoci sono standard che attuiamo un po’ tutti. Quella del meccanico è un’esigenza che abbiamo notato tutti: quando hai 40 cicloturisti c’è sempre qualche problema e soprattutto al mattino, prima della partenza, c’è sempre da metterci mano, ad esempio con il cambio elettrico. Per questo è anche importante avere sempre bici sostitutive a disposizione. Il principio di base è essere pronti a intercettare qualsiasi problema per non rovinare la vacanza.
Quanti hotel fanno parte del vostro consorzio?
Sono ormai una decina, tutti con servizi standard che abbiamo reso obbligatori per farne parte. Noi dobbiamo andare incontro al cliente e alle sue esigenze, è per questo che Riccione è diventata una meta privilegiata, a prescindere dal Tour.