Gli effetti della grande partenza del Tour de France in Emilia-Romagna vanno avanti e non si sono fermati alla promulgazione dei numeri. Quella era anzi una base di lavoro, che la Regione ha messo a disposizione di tutti gli enti e gli attori in grado di promuovere il territorio e far fruttare l’enorme lavoro d’immagine che la presenza della carovana della Grande Boucle ha portato. In tal senso s’inquadra l’opera del Progetto di Comunicazione, Marketing e Promocommercializzazione del Cicloturismo all’estero che Apt Servizi Emilia Romagna, Visit Romagna e Consorzio Terrabici hanno portato avanti.
Un progetto che funziona da 4 anni
«E’ un progetto nato nel 2020 – spiega Andrea Manusia, Cycle Tourism Communication & Marketing dell’Apt Servizi Emilia-Romagna – che ha sempre previsto trasferte e incontri all’estero per fare promozione alle nostre terre e alle sue ricchezze. Lo chiamiamo “Door to door” perché andiamo ad incontrare direttamente le realtà locali del turismo, per capire come attirare sempre più gente da noi. E’ un sistema che funziona, lo abbiamo potuto constatare con mano anche molto prima del grande battage pubblicitario del Tour. Incontrare i responsabili nei loro uffici ci ha permesso di farci conoscere anche differenziandoci nei compiti. A me spettava la parte più istituzionale, per così dire, mentre un corposo contributo nel racconto del territorio è venuto da Silvia Montanari, Sales Manager del Consorzio Terrabici».
Le varie realtà incontrate
Andando sul posto (gli ultimi incontri si sono svolti a inizio novembre in Belgio e Olanda), si è avuta la possibilità di comprendere anche qual è stato all’estero il riscontro che i tre fatidici giorni del Tour in Emilia Romagna hanno avuto.
«Abbiamo avuto una visibilità incredibile – spiega – l’impatto è ancora ben presente negli incontri che abbiamo. Tutti ci fanno i complimenti, ci chiedono itinerari, delucidazioni sui territori attraversati. Anche le opportunità che potrebbero avere nell’organizzazione di viaggi di gruppo, tanto per dirne una. E’ proprio parlando con stakeholders del settore bike, tour operator, agenzie viaggi, ma anche gente direttamente coinvolta nell’attività ciclistica come club, giornalisti, blogger che ci siamo accorti di quanto l’Emilia sia apparsa nel mondo. Ci hanno detto che quella emiliana è stata una delle più belle partenze in assoluto».
L’importante è parlarne
Ora tutto questo patrimonio d’immagine va fatto fruttare: «E’ una fase diversa del nostro impegno. Noi per tre anni ci siamo dedicati anima e corpo per questo progetto legato al Tour. Ne raccogliamo i frutti ma dobbiamo anche fare in modo che di Emilia-Romagna si continui a parlare. Che la gente venga dalle nostre parti, investa tempo, passione e quindi denaro. In questo senso i feedback sono positivi, i tour operator stanno ridisegnando i loro pacchetti proprio per accontentare i turisti vogliosi di venire da noi».
Il progetto “Door to door” si è chiuso per quest’anno nella patria del ciclismo, ossia Belgio e Olanda, ma queste sono solo due delle nazioni toccate dall’impegno dell’Apt: «Io lavoro in quest’ambito dal 2013 e ho davvero girato il mondo. Abbiamo fatto promozione oltreAtlantico come in Australia, partecipato a fiere in Brasile, fino al periodo del covid che ha reso tutto più complesso, ma dal quale abbiamo saputo ripartire con vigoria. Da lì abbiamo fatto un’analisi dei mercati giungendo a importanti conclusioni.
Il richiamo del cicloescursionismo
«Ci siamo accorti ad esempio che c’è un interesse maggiore, una grande voglia di conoscenza nei Paesi di lingua tedesca, un po’ meno nell’area anglofona e scandinava. Andando in Belgio e Olanda, per toccare le due ultime realtà in ordine di tempo, c’è un interesse enorme, forse anche frutto della loro tradizione ciclistica».
Nella promozione del territorio quanto peso hanno le attività sportive amatoriali, in particolar modo le gran fondo? «Da questo punto di vista c’è un interesse tiepido. Ci saremmo aspettati la voglia di ripetere le gesta dei campioni affrontando le stesse strade in un altro ambito competitivo, invece anche un grande richiamo come la Nove Colli è sì conosciuto, ma chi viene ha maggiore voglia di pedalare in libertà. Il cicloescursionismo è il settore che va maggiormente, i pacchetti includono quindi destinazioni indicando tutte le ricchezze che possono garantire, dall’enogastronomia all’artigianato ed è su questi tasti che dobbiamo battere maggiormente».
Il futuro è nelle e-bike
Un valore aggiunto, proprio in questo senso, è dato dalle e-bike: «E’ vero, il mercato in forte espansione delle bici a pedalata assistita è per noi un’opportunità. Hanno una prevalenza sulle altre bici, salvo per il gravel che è un altro settore che piace e sul quale stiamo lavorando moltissimo. Noi continueremmo a battere questi mercati strategici per il nostro cicloturismo, perché è un settore in rapida ascesa che sta portando grandi benefici dal punto di vista economico. L’effetto Tour de France può prolungarsi ancora nel tempo».