| 24 Giugno 2024

Una gita nelle Langhe, fra salite, nocciole e vino

CASTIGLIONE FALLETTO (Cuneo) – Dopo una spensierata discesa tra le vigne, all’ennesima risalita su quei terreni ripidi tanto sabbiosi e argillosi, resi particolarmente lenti della pioggia scesa la sera precedente, col cuore in gola, realizzo che la bicicletta elettrica è davvero una buona soluzione per vivere una giornata rilassante nelle Langhe, pedalando in mezzo questi fantastici vigneti, senza perdersi la bellezza di nessun borgo. Il weekend appena trascorso è stata un’esperienza indimenticabile tra le incantevoli colline delle Langhe, pedalando tra i filari alla scoperta di borghi medievali, degustando l’eccellente vino e le prelibatezze locali.

Siamo partiti in camper venerdì con l’intento di pedalare per due giorni tra le colline della zona, ma purtroppo a causa del maltempo, abbiamo avuto solamente un giorno disponibile. Dopo una breve sosta a Bra per far scorta della succulenta e iconica salsiccia, siamo andati a Castiglione Falletto per parcheggiare in un’area camper molto tranquilla, che affaccia sulle vigne con un’ampia visuale sulle Langhe. Accanto al parcheggio c’è anche una stazione di servizio per ciclisti, con due postazioni di ricarica per bici elettriche, le mappe dei percorsi cicloturistici consigliati, pompa e qualche attrezzo utile.

Castiglione Falletto è un punto di partenza ideale per esplorare in bicicletta i borghi medievali di questa regione. Nell’attesa del sole pianifichiamo il percorso per l’indomani, cercando di passare per tutti i borghi in un solo giro: Grinzane, Roddi, Verduno, La Morra, Barolo e Castiglione Falletto, con la possibilità poi di proseguire verso Serralunga d’Alba e Monforte d’Alba. 

Il paese della poesia e del tartufo

Un caldo sole ci risveglia. Abbondante colazione e via, si parte, percorrendo la discesa in asfalto con prima destinazione Grinzane. La salita in asfalto non è né troppo dura né troppo lunga e ci porta direttamente al castello. Scattiamo le prime foto e proseguiamo in un sentiero sterrato molto facile, tra vigneti e campi pieni di noccioli. Attraversiamo la strada principale e prendiamo una secondaria in asfalto, con lo stesso paesaggio. Il su e giù continuo stuzzica la curiosità di scoprire cosa si nasconde oltre, poi un’ultima salita piuttosto ripida, ma abbastanza corta ci porta a Roddi, il paese della poesia e del tartufo, altra prelibatezza della zona.

Di fronte alla chiesa al centro del Borgo troviamo una fontana e riforniamo le nostre borracce con dell’acqua fresca. Ripartiamo percorrendo parte del tracciato Barolo Rosso, il percorso consigliato per visitare la zona in bicicletta è ampiamente segnalato. A un certo punto, sul culmine della collina, lasciamo il percorso predefinito e teniamo la destra. Rimaniamo più di costa e tra le vigne di fronte a noi si vedono le Alpi innevate. Un breve tratto quasi pianeggiante, la tranquillità e il silenzio rendono queste pedalate sotto il sole veramente rilassanti. La salita tuttavia non tarda ad arrivare, ma tutto sommato, distratti dagli scenari che ci circondano, i chilometri passano facilmente sotto le ruote.

Vino a stomaco vuoto

Raggiungiamo Verduno, un borgo orfano del castello, raso al suolo durante le guerre. Al suo posto ora c’è un giardinetto con un belvedere che si affaccia sulle Langhe, denominato appunto “Il castello”. Proseguiamo verso La Morra. Una breve discesa sul pavé di Verduno ci rinfresca, poi si ricomincia a salire. Il sole inizia a essere caldo e la fame si fa sentire. Con calma, arriviamo fino a La Morra. Davanti a noi un ultimo strappo ripido per raggiungere la piazzetta del centro storico, ma il ritmo suonato dai musicisti di strada, ci dà la grinta per spingere sui pedali fino in cima.

Stanchi, decidiamo di concederci un piccolo aperitivo. Proprio in piazza troviamo una cantina con i tavolini fuori. Riusciamo così ad accostare le biciclette al muro e prendiamo posto all’ombra. Essendo in tre, cogliamo l’occasione per degustare tre vini differenti: Barbera, Roero e Nebbiolo. Bere vino a stomaco vuoto e col caldo, prima di risalire in bici non è una buona idea, cerchiamo di limitare i danni, condividendo un abbondante tagliere di formaggi e salumi locali, grissini e una focaccia.

Vigneti delle Langhe: ordinati e puliti. Un fatto di buona cura della piantagione e di immagine turistica
I vigneti delle Langhe: ordinati e puliti. Un fatto di buona cura della piantagione e di immagine turistica

Bottiglie nel portapacchi

Con un po’ più di forze e di allegria, ci godiamo la meritata discesa tra i filari, per raggiungere la coloratissima Cappella di Brunate (o del Barolo, foto di apertura). La strada anche se principalmente asfaltata, è ripida: percorrerla al contrario sarebbe stato veramente impegnativo. Proseguiamo poi verso Barolo, ma in fondo alla discesa non resistiamo alla tentazione di una cantina aperta per comprare un paio di bottiglie e dei tartufi, quelli al cioccolato e nocciole però, che hanno vita molto breve e finiscono presto nelle nostre pance.

Su una strada asfaltata secondaria, molto tranquilla, raggiungiamo Barolo. I ristoranti del borgo sono affollati, e fuori dalla chiesa vediamo i fiori decorativi per un matrimonio di lusso. Qualche foto nel centro e ripartiamo per tornare a Castiglione Falletto, ma degli alberi caduti interrompono il percorso e nel vano tentativo di evitare una salita in più, ci arrampichiamo per un’altra traccia che vediamo sulla mappa.

Il terreno qui è ancora bagnato e gli strati marnosi di argilla e sabbia assorbono i nostri sforzi. La pendenza importante non lascia scampo e, con la stanchezza ed il mal di gambe, raggiungere la cima diventa un’impresa. Nei tratti più ripidi si spinge un po’ la bicicletta, ma va bene così. Tuttavia quando crediamo di aver raggiunto oramai il camper, scopriamo di aver sbagliato: la deviazione fatta è del tutto inutile. Un’altra discesa ci riporta a Barolo e per la stanchezza e il carico di bottiglie nel portapacchi, decidiamo di risalire a Castiglione Falletto per la strada asfaltata. E più lunga, ma più dolce di tutti i sentieri che vedevamo arrampicarsi tra le vigne.

Avanti da sola

Dopo circa 37 chilometri torniamo al campo base, un pranzo veloce e poi incuriosita dai borghi vicini, decido di proseguire la mia pedalata, questa volta in solitaria. Il sentiero è più impegnativo, lo consiglio per mtb, meglio se elettrica. Scendo direttissima dai vigneti in direzione di Serralunga d’Alba. Il percorso che ho creato sul mio computerino è veramente impervio, spesso intorno al 25%. Con la pendenza e il terreno fangoso, il bruciore ai muscoli delle gambe diventa il mio compagno di avventura. Raggiungo Serralunga d’Alba, piccolo e desolato rispetto ai borghi del mattino.

Proseguo sulla mia traccia, faticando su e giù, ma non mi arrendo. Dispersa tra i vigneti, riesco anche a vedere un piccolo capriolo. Dopo un’ultima salita ripidissima, spingendo a piedi la mia mtb, raggiungo una strada stretta ma asfaltata. Non ho dubbi, voglio andare in discesa, in direzione Monforte d’Alba, l’ultimo borghetto che mi incuriosisce tanto. Per fortuna arrivo sul paesino proprio dall’alto. Mi addentro per il centro passando accanto al castello e poi giù in picchiata nelle strette e ripide vie in pavé del borgo.

Crema di nocciola, una sorta di salvavita alla fine di questo giro nelle Langhe
La crema di nocciola, una sorta di salvavita alla fine di questo giro nelle Langhe

Crema di nocciole? Sì, grazie

Mi fermo per una foto poco prima di incrociare la strada principale. Accanto a me, una bottega con creme di nocciola spalmabili, che la proprietaria subito mi offre come assaggio. E’ veramente una delizia, gli spicci in tasca sono sufficienti per un vasetto di questa prelibatezza composta dal 75 per cento di nocciole del Piemonte IGP e 25 per cento di zucchero di canna. Metto la merenda in tasca e percorro piacevolmente gli ultimi sei chilometri, che scopro essere incredibilmente tutti in discesa. 

Nel complesso ho percorso 57 Km, con poco più di 1.500 m di dislivello, che con un po’ più di esperienza e conoscenza della zona potevano sicuramente essere meno, o comunque con pendenze più dolci. Insomma pedalare su queste colline, fermandosi per gustose degustazioni, è un’esperienza davvero emozionante e divertente. In bicicletta sono tantissimi i percorsi possibili, più o meno impegnativi, ma se non siete molto allenati, il consiglio è di prendere la bicicletta elettrica per godervi la gita completamente. 

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