In queste settimane parlare di ciclismo significa parlare di Giro d’Italia, ormai nel pieno della battaglia. Ma quale ricasco può avere la corsa rosa anche sul movimento cicloturistico? Se lo sono chiesto alla recente Fiera del Cicloturismo e la risposta è stata abbastanza semplice: perché non prendere spunto dalla sfida fra i campioni e soprattutto dal teatro delle loro fughe e dei loro sprint per ideare qualcosa che riguardi anche chi vuole conoscere il nostro Paese? Siamo ormai alle porte delle vacanze, si pensa sempre di più a mete estere, ma si può fare lo stesso anche in Italia, sfruttando la sempre più connessa rete di ciclovie, in continua evoluzione.
Ecco quindi che ne è scaturita un’antitesi del Giro d’Italia prendendo a pretesto alcune delle tappe della corsa rosa, riproponendole in chiave cicloturistica legandole a ciclovie esistenti. Ne sono state evidenziate 6, ma il discorso potrebbe tranquillamente essere allargato a ognuna delle frazioni del Giro, che d’altronde ha sempre avuto anche una forte valenza di vetrina turistica del nostro territorio.

Ciclovia del Salento Ionico
Partiamo dalle tappe fatte e quindi dal Sud d’Italia. Di ritorno dall’Albania, la corsa rosa è approdata in Puglia affrontando nella quarta tappa 189 chilometri dal Alberobello a Lecce. Parte del tracciato era parallelo alla Ciclovia del Salento Ionico, ammirando uno dei tratti costieri più belli d’Italia.
La parte più consigliabile è quella da Manduria a Ugento dove si alternano spiagge dorate a pinete che danno refrigerio anche d’estate. E poi ci sono le sue acque cristalline che al mattino presto sono popolate di fenicotteri rosa. Bellissime anche le strutture architettoniche dei suoi borghi. Il territorio è all’avanguardia per la sua proposta turistica, tra hotel bike-friendly e tanti siti legati all’enogastronomia e all’artigianato.
Ciclovia Meridiana
Nella sesta tappa si è preso il via da Potenza. La Basilicata è una delle regioni che più si stanno impegnando sul fronte cicloturistico anche grazie al fiorire di percorsi ciclabili di diverso impatto. Uno di questi è la Ciclovia Meridiana costituita da un percorso ad anello disegnato nel cuore del Parco Appennino Lucano, con epicentro proprio il capoluogo.
Il totale del tracciato è di 295 chilometri ma può essere diviso in due circuiti distinti: quello a nord di 152 chilometri o quello a sud di 146. E’ un percorso ideale per valorizza i borghi lucani, ben 22 toccati dal tracciato e ognuno ha qualcosa da raccontare, motivi per rimanere impresso nella memoria.
Ciclopedonale Puccini
Domani ci sarà la tappa tutta toscana da Lucca a Pisa. Siamo nelle terre di Giacomo Puccini e al grande compositore è dedicata una speciale ciclovia, la Ciclopedonale Puccini sulla quale è stato fatto un profondo lavoro di divulgazione ma anche di originalità. E’ un percorso abbastanza breve, poco più di 50 chilometri tutti pianeggianti.
E’ un esempio di ciclovia dotata di servizi: punti di assistenza e ricarica per le ebike; fontanelle; punti di ristoro indicati. Ma anche qualcosa di unico: un QR code posto sulla segnaletica della bici attraverso il quale si accede alle arie delle più grandi opere pucciniane avendo così un originale sottofondo alla propria pedalata.
Treviso-Ostiglia
Sabato ci sarà la tappa che da Treviso porterà fino alle porte della Slovenia. Quindi siamo nelle terre di una delle ciclovie più famose d’Italia, in continua evoluzione. La Treviso-Ostiglia ripercorre il tracciato dell’omonima vecchia ferrovia in disuso sin dall’immediato Dopoguerra e che tramite la bici è tornata in auge, considerando che è frequentatissima.
Sono 85 chilometri pianeggianti e adatti a tutti, fra coltivazioni di mais, radicchio e asparagi, chiese campestri e naturalmente ville palladiane che meritano visite approfondite. Tante le strutture ricettive a disposizione, i punti di noleggio, le aree di sosta e ristoro.
Ciclovia Pedemontana
La stessa tappa si conclude a Gorizia. Siamo quindi nelle terre della Pedemontana, la ciclovia che lo scorso anno ha vinto l’Oscar del Cicloturismo. Parte da Sacile per concludersi proprio a Gorizia attraverso 180 chilometri tutti su piste ciclabili e strade secondarie.
Il suo fascino è dato dal fatto che cambia continuamente i suoi contorni, soprattutto i colori del paesaggio, oltre a essere perfettamente segnalata anche nelle sue possibili intersezioni con le altre ciclovie friulane. Gorizia poi merita una particolare visita sia per le sue bellezze architettoniche che per le varie iniziative legate al fatto di essere la Capitale della Cultura Europea di quest’anno.
Sentiero Valtellina
Al Giro d’Italia non manca mai la Valtellina, infatti mercoledì 28 maggio si arriverà a Bormio. Siamo in montagna eppure il Sentiero Valtellina, la ciclovia presa in esame, è tutta pianeggiante. Estremamente breve, appena 22 chilometri da Colico a Morbegno (sere di partenza della frazione del Giro del giorno dopo) ma con tanto da mostrare attraverso la Riserva del Pian di Spagna. Si pedala anche su sterrato e le attrattive del percorso sono tante, dal Forte di Fuentes a quello di Montecchio Nord come lo stesso Pian di Spagna, sede di sosta per tanti uccelli migratori.
Fin qui i tracciati presi in esame. Perché non pensare allora a ripetere le gesta dei campioni del pedale organizzandosi un Giro d’Italia alternativo, su tre settimane, sfruttando le ferrovie e il trasporto bici per raccordare i vari tracciati cicloturistici. Potrebbe essere una valida soluzione vacanziera per l’estate, all’insegna dell’aria aperta, della conoscenza, della libertà…
NEGLI ARTICOLI PRECEDENTI
Arriva l’estate, è tempo di prenotare. Magari in Germania…
Un’estate in Francia, tra storia, cultura e buon vino