| 3 Agosto 2024

Cuneo Bike Festival, 19-23 settembre: si parla di bici e persone

Dal 19 al 23 settembre 2024 torna il Cuneo Bike Festival, giunto alla sua quarta edizione. Come da tradizione, l’evento si svolgerà in contemporanea con la Settimana Europea della Mobilità. Saranno giorni densi di eventi a tema bici, mobilità sostenibile, inclusione sociale e cicloturismo. Abbiamo chiesto agli addetti ai lavori di spiegarci come il Festival influenzi – positivamente – la città ma anche la regione ospitante.

Una città in fermento

L’evento si svolge in concomitanza di un’occasione molto importante a livello europeo per la promozione della mobilità sostenibile. Ma questo non detta confini alla sensibilità della città, come conferma Luca Pellegrino, assessore alla Mobilità del Comune di Cuneo.

«E’ importante dare ai cuneesi gli spazi e le opportunità – spiega – per coltivare quanto si semina durante il Festival. Ecco perché durante tutto l’anno ci sono eventi a tema mobilità, sia per le scuole che per la comunità. Si promuove così un cambio di mentalità e si invita a una riflessione sul cambiamento climatico, sulla sicurezza stradale e sulla prevenzione della salute».

Il centro di Cuneo sarà invaso dalle biciclette, in una festa delle due ruote (foto Cuneo Bike Festival)
Il centro di Cuneo sarà invaso dalle biciclette, in una festa delle due ruote (foto Cuneo Bike Festival)

Il valore del tempo

Il tema centrale dell’edizione 2024 del Cuneo Bike Festival sarà “il tempo”, osservato attraverso il mezzo della bicicletta. Il tempo in cui si pedala, il tempo della condivisione, lo scorrere del tempo, ma anche quello della riflessione e persino meteorologico.

«Crediamo si tratti di riscoperte necessarie nella società attuale», spiegano i direttori creativi dell’evento Giulia Poetto e Stefano Zago. «Siamo certi che la bicicletta sia un punto di vista privilegiato dal quale osservare il mondo».

Anche con una giovane storia, il Cuneo Bike Festival è già un punto di riferimento per lo scambio culturale e di progetti che riguardano l’impatto che ha la bicicletta sia nella vita quotidiana che nell’economia.

«Il Festival – spiega Giulia Poetto – è una sorta di incubatoio di pensieri, di studio, riflessione e scambio. La missione è quella di accompagnare nel cambiamento le cittadine ed i cittadini. Pensiamo sia questo il primo passo per sviluppare una vera e propria cultura dello spazio pubblico».

Un momento del 2022: chiacchierata con Daniele Molineris, fotografo ciclista (foto Cuneo Bike Festival)
Un momento del 2022: chiacchierata con Daniele Molineris, fotografo ciclista (foto Cuneo Bike Festival)

La bicicletta simbolo di aggregazione

«Abbiamo scelto di ispirarci alla bicicletta – puntualizza Zago – anche nel metodo di lavoro. Come una bicicletta aggrega, unisce, andando da un punto all’altro, così noi abbiamo provato a “fare rete”. Abbiamo messo in comunicazione tutti gli attori del territorio, che vivono questa terra e portano avanti eventi a vario titolo. La parola chiave è: co-organizzazione. Ovvero, partiamo dalle idee e dalle spinte ideali e ci muoviamo insieme. Così si creano sinergie».

Questa unione di intenti si può ritrovare nei diversi laboratori che quest’anno hanno una panoramica più di insieme. Gli studenti potranno infatti partecipare ad incontri formativi che sono frutto dell’unione di diversi progetti. Non mancheranno le iniziative in collaborazione con le associazioni sul tema dell’inclusività. Uno dei temi per i quali il ciclismo e la bicicletta è sempre stato un veicolatore di messaggi importanti.

Edizione 2022, Stefano Zago con Federica Mingolla, guida alpina, scalatrice e ciclista (foto Cuneo Bike Festival)
Edizione 2022, Stefano Zago con Federica Mingolla, guida alpina, scalatrice e ciclista (foto Cuneo Bike Festival)

Sempre più ciclisti in città

L’impatto della manifestazione su Cuneo ed i suoi abitanti risulta veramente notevole. Nel corso degli anni, come conferma l’assessore Pellegrino, si è vista la sempre maggiore consapevolezza da parte dei cittadini verso le iniziative bike friendly.

«Riscontriamo una maggiore predisposizione verso interventi di riduzione della velocità sulla strade – spiega – di ciclabilità e pedonalità. Il dissenso e la diffidenza iniziale, piano piano, si trasformano in accettazione convinta. E questa è la forza dello studio, dell’ascolto, che porta consapevolezza».

L’emozione di pedalare lontano dalla frenesia del quotidiano, riscoprire la lentezza per gustare i momenti autentici. Ecco alcune delle motivazioni che portano sempre più cuneesi – e piemontesi – a scegliere le due ruote per i propri spostamenti.

«Si vedono sempre più biciclette in città – aggiunge – e persone di ogni età che si concedono questo momento. Anche questa è una riscoperta preziosa: le sensazioni semplici che un appuntamento è in grado di risvegliare. Non sappiamo se il lunedì qualcuno in più ricorderà quei momenti e sceglierà la bici per andare al lavoro o a scuola. Però crediamo che accada più spesso di quanto pensiamo. In ogni caso, questa è una possibilità per farlo accadere».

Binbi in bici: le inconfondibili borse gialle (foto Cuneo Bike Festival)
Binbi in bici: le inconfondibili borse gialle (foto Cuneo Bike Festival)

Piemonte, nuove bike destination

L’assessore Pellegrino illustra anche gli interventi che, dal 2003 ad oggi, hanno reso il Comune ma anche i parchi che lo circondano sempre più votato alla mobilità lenta.

«Gli interventi sono frutto di una visione complessiva – racconta – che prima ha portato a realizzare una rete ciclabile di 27 chilometri in città. Si è allargata poi alla rete del Parco fluviale Gesso e Stura, che abbraccia l’altipiano per una lunghezza di circa 35 chilometri. Dai due corsi d’acqua, si estende verso le valli e i Comuni confinanti. Si stanno attuando aree pedonali e zone 30. Negli ultimi due anni si è partiti con la riqualificazione degli spazi antistanti alcune scuole: tratti di strada che vengono restituiti ai pedoni con verde e giochi per bambini».

Un percorso complesso e dalle numerose sfaccettature che, però, continua a riscontrare commenti positivi da parte dei cittadini. Un incoraggiamento a proseguire il cammino verso il futuro.

La rete del Parco fluviale Gesso e Stura è sta unita alla rete delle ciclovie cittadine
La rete del Parco fluviale Gesso e Stura è sta unita alla rete delle ciclovie cittadine

A misura di bicicletta…e di persone

«Bene o male – dice Stefano Zago – ci rendiamo conto tutti che molte cose non vanno bene. Che è necessario cambiare per andare avanti. Non si può parlare di bicicletta senza parlare di persone. E le bici sono una delle poche possibilità che esse hanno per viaggiare senza un motore meccanico. Sta a loro spingerle, con fatica e resistenza, sogni e anche sofferenza».

Il Festival è il modo per riflettere assieme alla comunità sull’importanza di seguire nuove strade per disegnare territori e aree urbane. Sono i cittadini però che decretano il vero cambiamento e ne seguono la direzione.

«Questa è la dimensione umana che può cambiare le cose che non vanno», aggiunge Giulia Poetto. «Che può cambiare lo spazio pubblico, rendendolo più a misura d’essere umano».

Le strade alpine del cuneese sono una palestra per sfide eroiche fra amatori. Qui la Fausto Coppi, storica gran fondo
Le strade alpine del cuneese sono una palestra per sfide eroiche fra amatori. Qui la Fausto Coppi, storica gran fondo

La sfida di una regione

Il Piemonte è ultimamente al centro di moltissimi eventi nazionali ed internazionali che riguardano il ciclismo: Il Giro d’Italia, poi il Tour de France e prossimamente anche la Vuelta. La Regione ha sicuramente intrapreso un lavoro molto importante sul sistema e sul concetto di turismo outdoor

«La Provincia di Cuneo, da cui è derivato il marchio Cuneo Bike Valley di Confartigianato Cuneo – spiega l’assessore Pellegrino – è uno dei centri più importanti per l’economia italiana a due ruote. Tanto per numero di bici che per fatturato. Al tempo stesso, propone una serie di mete invidiate da tutto il mondo per storia e cultura. Il passaggio di grandi corse a tappe favorisce indubbiamente questo processo perché l’emulazione, in sella, è un fattore caratterizzante da sempre».

Le persone imitano i propri idoli, ripercorrono le loro strade, fanno visita ai luoghi in cui la storia dello sport – e non solo – è stata scritta. A questo si aggiunge il fatto che il territorio piemontese è tutto da gustare, dalla pianura alla città, fino alle valli e ai colli mitici, passando per le aree collinari e pedemontane. Una regione in cui ciclismo, mobilità, enogastronomia e territorio si uniscono per dare il meglio di sé ai cicloturisti che vogliono riscoprire la vita lenta.

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