| 8 Settembre 2024

FVG Bike Trail, racconto di un’organizzatissima press ride

UDINE – Qualche giorno fa noi di bici.STYLE abbiamo preso parte ad una press ride organizzata dal nascituro FVG Bike Trail. Cosa sia una press ride, se ve lo state chiedendo, è presto detto. Gli organizzatori di un evento ciclistico invitano alcuni addetti ai lavori, li portano in giro a pedalare in bei posti, a mangiare cose buone, a dormire in hotel eleganti, insomma fanno di tutto perché poi, quando è ora di scrivere qualcosa di quell’evento, gli invitati in questione lo facciano nel miglior modo possibile.

Dico subito che su questo particolare aspetto, quelli dell’FVG Bike Trail, c’è poco da fare, sanno il fatto loro. Questo ha molto a che fare con cosa sia questo FVG Bike Trail e su chi l’ha ideato e organizzato. In breve è un evento gravel unsupported che tra il 19 e il 21 settembre si terrà, come i più sagaci avranno già capito, in quel periferico quanto affascinante spicchio d’Italia che è il Friuli Venezia Giulia. Sempre in breve, è organizzato da un’agenzia di marketing che si chiama PM2. Gente, cioè, per cui creare eventi e gestire la comunicazione è il pane quotidiano.

Un’idea nata in auto

E’ andata così. I due fondatori di PM2 l’anno scorso hanno partecipato alla Tuscany Trail, si sono divertiti un sacco e subito dopo, ancora mentre erano in macchina per tornare a casa, si sono detti: «Ma perché non organizziamo anche noi una cosa così? Cos’ha di meno il Friuli rispetto alla Toscana?».

A quel punto hanno attivato tutta la loro potenza di fuoco e in pochi mesi hanno gettato le basi per un evento che, ad un mese dall’inizio della prima edizione, contava già quasi 450 iscritti.

Punto di partenza è Villa Manin, sorta nel 500 per volere del nobile friulano Antonio Manin (foto Stefan Nita)
Punto di partenza è Villa Manin, sorta nel 500 per volere del nobile friulano Antonio Manin (foto Stefan Nita)

Il tocco di classe

Va bene che in questo momento manifestazioni del genere vanno sempre più di moda, ma è evidente che ci sia anche dall’altro. Ecco, questo altro ce l’hanno messo loro. Un esempio. Appena arrivati in hotel abbiamo trovato ad aspettarci in camera un kit di benvenuto. Comprendeva: un flyer personalizzato con il programma della due giorni, un pacco gara con gadget di ogni tipo tra cui spiccava la maglia Sportful disegnata dall’artista friulano Gianni Borta (più pantaloncini coordinati) e due bottiglie di vino, Ribolla e Schioppettino, della cantina Spolert. Capite bene che uno, per quanto sia smaliziato e poco avvezzo alle lusinghe, con un inizio del genere comincia già di buon umore.

Il percorso parte dalle campagne, poi si avvicina alle montagne, sulle rampe di Monte Ragogna (foto Stefan Nita)
Il percorso parte dalle campagne, poi si avvicina alle montagne, sulle rampe di Monte Ragogna (foto Stefan Nita)

A ruota di Giacomo Miranda

A farci da “tour leader” durante tutto il soggiorno è stato Giacomo Miranda, co-ideatore del FVG Bike Trail e CEO di PM2. Giacomo ha il fisico di un pro’, l’abbigliamento di un pro’, la determinazione di un pro’.

Non è un pro’, viene da pensare, soltanto perché si allena meno di un pro’, e questo solo perché è pro’ di un altro settore. Se vi chiede di fare un giro in bici con lui e per convincervi vi dice che è un amatore di livello medio, che pedala ogni tanto giusto per divertirsi, che lui sì va in bici, ma quelli forti in realtà sono altri, voi non credetegli. Andateci, naturalmente, ma sapendo che prima o poi vi tirerà il collo, soprattutto in salita. D’altronde – immagino – non si diventa CEO di qualcosa standosene a contare le margherite in fondo al gruppo.

Da Villa Manin a San Daniele

Ma torniamo alla nostra organizzatissima press ride. Dopo l’accoglienza in hotel sopra descritta ci hanno portati (con un van nero Mercedes) al castello di Udine per un aperitivo panoramico, seguito dalla presentazione del progetto, seguita da cena con degustazione di vini locali.

La mattina successiva siamo andati in bici a Villa Manin a Codroipo (che sarà anche sede di partenza e arrivo del FVG Bike Trial), dove nientemeno che il direttore dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, Guido Comis, ci ha accompagnati in un tour guidato.

Da lì siamo partiti lungo la traccia toccando Fagagna (spuntino all’Osteria dell’Alpino), affrontando le frizzanti rampe Monte di Ragogna (belvedere sul Tagliamento e montagne circostanti) fino all’arrivo di tappa a San Daniele (altra visita guidata, stavolta in un prosciuttificio, ma non meno interessante della prima). A concludere la prima giornata in bici, cena rural-chic offerta dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele.

Nel frattempo i nostri ospiti hanno anche trovato il tempo di prendersi in carico il nostro kit Sportful impolverato per farcelo trovare, pulito asciutto e profumato, pronto per il giorno dopo.

Durante il percorso, una deviazione fino ai luoghi di Ottavio Bottecchia, primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924
Durante il percorso, una deviazione fino ai luoghi di Ottavio Bottecchia, primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924

Passaggio da Bottecchia

Secondo giorno il cui itinerario prevedeva il Castello di Susans, salita al Forte di Osoppo, strade secondarie e sterrate lungo fiumi e laghi, boschi e Pievi incastonate sui promontori. Ad un certo punto chi scrive ha proposto una deviazione dal percorso per visitare il monumento dedicato ad Ottavio Bottecchia a Peonis, ed è stato prontamente accontentato.

Potrei continuare, ma ormai avete capito cosa intendo dicendo che in quanto ad ospitalità, quelli del FVG Bike Trail, sanno il fatto loro. Il nostro itinerario si è concluso a Venzone, un borgo fortificato trecentesco che è stato distrutto dal terremoto del ‘76 ed è rinato subito dopo “dove era e come era” per volontà dei suoi abitanti, grande esempio di conservazione e tutela del patrimonio storico-culturale di una comunità.

Friuli a vocazione turistica

In questi due giorni abbiamo pedalato, tracce alla mano, 135 chilometri dei 490 totali del percorso completo dell’evento, che ha anche una versione più breve di 205 chilometri. Nei prossimi giorni ci torneremo su, approfondiremo nel dettaglio l’itinerario e le scelte tecniche a nostro avviso più indicate.

E’ comunque stato abbastanza per farci scoprire una Regione solitamente fuori dalle rotte ordinarie, con un’identità paesaggistica, storica e culturale fortissima. Anche e soprattutto perché riesce a tenere insieme in pochissimo spazio mare, pianura, colline e montagna. Ci ha anche ricordato che prendere una bicicletta e partire a visitare luoghi simili sia ancora un’attività più completa e stimolante di altri pur rispettabilissimi svaghi alla moda come, per esempio, il padel (qualcuno sa perché).

La press ride si conclusa a Venzone, un borgo fortificato trecentesco, distrutto dal terremoto del ‘76 e rinato subito dopo (foto Stefan Nita)
La press ride si conclusa a Venzone, un borgo fortificato trecentesco, distrutto dal terremoto del ‘76 e rinato subito dopo (foto Stefan Nita)

Trattati come vip

Certo, si potrebbe dire, che noi abbiamo preso parte ad una press ride che aveva come preciso scopo quello di farci sentire dei vip. Non posso promettere che sarete coccolati come noi, questo in tutta onestà mi sento di escluderlo. Ma se presteranno a voi metà dell’attenzione, della cura e del riguardo che hanno avuto con noi – e dopo essere stati tre giorni con loro e aver conosciuto la truppa non ho motivo di dubitarne – la prima edizione dell’FVG Bike Trail sarà inevitabilmente un successo. Vi troverete benissimo in quello spicchio d’Italia, e vorrete già tornarci l’anno prossimo.

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