Considerare quella del 2025 come una semplice edizione di lancio è riduttivo, perché il circuito Gravel Maxxis ha avuto un grande impatto sul mondo dell’offroad. Oltre 5.000 i ciclisti che hanno preso parte ad almeno una delle 8 prove previste e 75 i brevettati, ossia coloro che completando almeno 3 gare hanno portato a casa una coppia di coperture Maxxis ma soprattutto la soddisfazione di essere parte di un elenco privilegiato. Ancora più ristretto quello riguardante coloro che hanno ricevuto una targa personalizzata, avendo completato 3 prove sia nella loro versione non competitiva che in quella agonistica.


Cambia il regolamento, ma non la filosofia…
Per il circuito è già tempo di seconda edizione e le novità non mancano di certo. Sia nel regolamento che nel calendario. Quel che resta indenne è la formula del circuito, rigorosamente non competitiva, avulsa da ogni classifica di merito e che unisce prove a sé stanti ad altre associate a Granfondo su strada. E’ un particolare non di poco conto: innanzitutto bisogna considerare l’impegno organizzativo che ci mette chi allestisce due eventi nell’arco dello stesso weekend.
In un panorama come quello delle prove amatoriali su strada in dichiarata difficoltà sin da dopo il periodo del Covid, dal quale ha faticato a riprendersi e rilanciare il proprio calendario molto più che per altre discipline, l’accoppiata con il gravel è stata per alcuni una boccata d’ossigeno, confermando anche quella tendenza sempre più evidente che vede molti amatori non cercare più la prestazione agonistica, l’imitazione dei campioni, quanto il godersi aspetti diversi dell’evento e la pedalata sulle nuove bici, su nuovi percorsi lo è.


Tre prove completate ed è pronto il premio
Come detto, il circuito prende atto delle risultanze della sua prima stagione, tra l’altro lanciata abbastanza in fretta e furia e propone una seconda versione con molti cambiamenti, frutto di ragionamenti profondi da parte della Ciclo Promo Components S.p.A., che distribuisce in esclusiva per l’Italia il marchio Maxxis e che è affiancata dalla CicloSportService.
Uno dei primi aspetti sui quali si è discusso è stata la formula e il circuito mantiene intatta la sua, ossia nessuna quota di abbonamento e nessuna classifica di merito. Ci si iscrive alle singole prove e si accede alle premiazioni partecipando ad almeno 3 delle 8 prove previste. Chi completerà 3 gravel otterrà una coppia di coperture a scelta, chi salirà almeno a 4 avrà anche la targa personalizzata.
Cambia il calendario e cambia profondamente. Innanzitutto il circuito allarga il suo raggio temporale. Visto che nella sua prima edizione il lancio era stato fatto a 2025 inoltrato, il programma era stato compresso da maggio a ottobre, nel 2026 il suo calendario abbraccerà pressoché tutta la stagione iniziando allo scoccare di marzo per concludersi in autunno inoltrato. Su 8 prove, la metà sono new entry.


Primo appuntamento in Lombardia
Si parte dalla Lombardia con la Gravel Land Ticino Gravel Coaster, prova a sé stante, non accoppiata a una Granfondo stradistica, andando a Turbigo per pedalare sui sentieri dell’hinterland milanese. Poi ci sarà da attendere oltre due mesi per affrontare la primavera in due territori che hanno fatto la storia del ciclismo: il 17 maggio appuntamento a Greve in Chianti (FI) per la Chianti Down Country Gravel e il fatto di essere nelle zone de L’Eroica avrà sicuramente il suo peso.
Il 30 maggio si torna a Predazzo (TN) per la Marcialonga Gravel Cycling, in programma al sabato di vigilia della prova per bici da strada. Le Dolomiti hanno sempre un fascino straordinario e nel 2026 si raddoppia, andando dalla parte veneta con la Dolomiti Gravel del 20 giugno ad Arabba (BL) in luoghi dove il Giro d’Italia ha costruito la sua epopea.


Si riparte dal Piacentino
Siamo a metà del cammino, ma magari qualcuno a quel punto avrà già avuto accesso ai premi. Qui s’innesta un’altra sfida, quella del tutto personale di completare l’intera collezione e la sfida comincia da Bettola (PC) tornando a pedalare nel quadro della GF Perini, con la Perini Val Nure Gravel del 6 settembre. Due settimane dopo appuntamento ancora in Lombardia e precisamente a San Fedele Intelvi (CO) dove al posto della Granfondo di mountain bike nasce la Val d’Intelvi Gravel.
Chiusura a ottobre con due eventi che tornano dopo il successo riscontrato quest’anno: il 4 si andrà a Urbino per la Raffaello Gravel, la settimana dopo appuntamento a Cervia (RA) per la Gravel del Sale Fantini Club, un grande evento che sancirà la parola fine sul circuito.


L’importanza della qualità organizzativa
Un comune denominatore è dato sicuramente dalla qualità dei rispettivi comitati organizzatori, tutti già ampiamente rodati e tutti profondamente convinti della bontà dell’idea del circuito, diverso da tutti gli altri, che non premia la prestazione al limite ma la semplice presenza, l’impegno, la passione. Mettendo da parte il cronometro. E’ un’occasione da non perdere e infatti molti hanno già aggiornato le proprie agende per programmare le trasferte. Quest’anno i premiati sono stati 75, ora l’obiettivo è sfondare quota 100, ambizioso ma certamente fattibile…







