| 21 Marzo 2025

Pedala con il Giro. Terza puntata: Marmolada, il Furlo e Procida

Torna l’appuntamento con Pedala con il Giro. La Corsa Rosa, lo ricordiamo, non è solo una gara di tre settimane ma molto di più. Il Giro d’Italia porta con sé tantissimi messaggi, iniziative parallele. Ci conduce alla scoperta di luoghi, genti, sapori e sempre più vuole condividere con gli appassionati e i curiosi la magia del ciclismo.

In questa terza puntata esploriamo i percorsi “paralleli” che il Giro d’Italia propone in Veneto, Marche e Campania. Grandi salite, tratti di mare, ma anche gli antri selvaggi del Centro Italia (in apertura il Passo Fedaia e la Marmolada visti da Porta Vescovo).

Veneto, sulla Marmolada

Il Veneto è la regione che propone più percorsi in assoluto: ben dieci. Tra questi troviamo il mitico Circuito delle Torricelle a Verona, il sontuoso Sile attorno a Treviso, i Muri di Treviso, le Tre Cime di Lavaredo, il San Pellegrino, il Lago di Santa Croce, Cortina d’Ampezzo e la ciclabile del Boite, Cibiana e i Murales, la laguna di Caorle e l’Anello della Marmolada, che andremo a scoprire.

Con 2.200 metri di dislivello in 71 chilometri, l’Anello della Marmolada è il più impegnativo dei 63 percorsi di Pedala con il Giro, ma è altrettanto affascinante. Si pedala nella storia della corsa e nel cuore delle Dolomiti: cosa si può desiderare di più?

Si parte e si arriva a Caprile. Il percorso inizia con il Fedaia, la scalata della Marmolada, la più dura. Con le gambe ancora fresche, si potrà affrontare meglio la sfida. Dalla cima si gode di una vista incredibile sul Catinaccio, il Sassolungo e Porta Vescovo. Dopo una discesa tecnica ma sicura grazie all’ottimo asfalto, si risale verso un altro mito: il Passo Pordoi. Da lì si torna in Veneto, scendendo verso Arabba, una delle quattro valli ladine (Fodom).

L’Anello della Marmolada è anche un viaggio nella storia. Lasciando le bici a Malga Ciapela, si può salire in funivia sul ghiacciaio (o su ciò che ne resta). Alla stazione intermedia di Serauta si trova il Museo della Grande Guerra, che esplora le vicende del conflitto in alta montagna. Scendendo dal Pordoi, si può visitare il Museo Etnografico e Storico Ladino di Fodom a Pieve di Livinallongo.

Qui la Traccia GPX e dettagli del percorso l’Anello della Marmolada.

Marche, la tranquillità del Furlo

La Regione Marche propone percorsi come il Circuito delle Cesane a Urbino, i Muri di Michele Scarponi tra Filottrano e Recanati, e la Gola del Furlo ad Acqualagna. Noi ci concentriamo sulla meno nota, ma suggestiva, Gola del Furlo.

Questo itinerario, adatto a tutti, è un percorso di andata e ritorno con partenza e arrivo a Fossombrone. La Gola del Furlo, in provincia di Pesaro-Urbino, è un affascinante canyon scavato tra i monti Pietralata e Paganuccio dall’erosione di un affluente del Metauro. Inserita tra i “Luoghi del cuore” del FAI, la gola è attraversata dal tracciato originario della Via Flaminia, modificata in epoca romana con lo scavo di una galleria, chiamata “Forulum” o “Petra pertusa”, per facilitare il passaggio.

Oggi la galleria è ancora percorribile, e il percorso offre un’immersione nella natura e nella storia, perfetto per chi cerca una pedalata tranquilla ma emozionante. Si pedala per gran parte sulla vecchia Via Flaminia, che è scarsamente trafficata e spesso ci sono tratti in ciclabile.

Qui la traccia GPX e dettagli del percorso Gola del Furlo.

Campania, Procida vista e sapori

Chiudiamo questa terza puntata con la Campania, che offre cinque itinerari, variegati e affascinanti. Si va dalle strade collinari dell’Irpinia, che evocano suggestioni letterarie, al percorso urbano del Salotto di Napoli. Tra questi troviamo anche il Lago Laceno negli Appennini, la Costiera Amalfitana con l’Anello Sorrentino e il Circuito di Monte di Procida, un vero must del Giro d’Italia negli ultimi anni.

Il Circuito di Monte di Procida, affrontato nella tappa Napoli-Napoli del Giro 2022 vinta da Thomas De Gendt, percorre il promontorio nord del Golfo di Napoli. Si pedala con una vista mozzafiato su Ischia e Procida. Il percorso include la scalata del Monte Grillo. Questa è una salita breve ma suggestiva con pendenze tra il 5 e il 7 per cento, con punte del 10 per cento.

Non è solo un’esperienza sportiva, ma anche un’immersione nella bellezza e nella storia. Dal circuito di Bacoli si può raggiungere il Parco Archeologico di Cuma, con le sue antiche rovine. Una deviazione merita Capo Miseno, con il suo faro e le viste spettacolari, o la Casina Vanvitelliana, gioiello architettonico sul Lago Fusaro.

Dopo (o durante) la pedalata, una pizza Margherita, la regina delle pizze, è d’obbligo per concludere in bellezza.

Qui la traccia GPX e dettagli del percorso Monte di Procida.

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