Il San Baronto è una delle salite simbolo della Toscana, nasce nel cuore del Montalbano ed è protagonista di tante uscite di appassionati e non solo. Di versanti se ne contano cinque: di questi, tre sono quelli che possono fungere sia da palestra che da strada panoramica. Il San Baronto, infatti, è stata per anni la salita sulla quale i campioni del ciclismo si sono testati e confrontati. Tra questi c’è Giovanni Visconti, tre volte campione italiano e vincitore, tra le altre cose, di due tappe al Giro d’Italia: una storia che è anche diventata un libro.
La tappa dei ciclisti
Una volta terminata la carriera, Visconti non ha smesso di salire e scendere dai versanti del San Baronto, come non ha smesso di girare per le strade della Toscana. Grazie alla sua esperienza possiamo presentarvi quella che per gli appassionati è una salita di riferimento di uscite e allenamenti. Mentre, per chi vuole vivere la bici con gli occhi del turista, è una bella possibilità per godersi i panorami di questa regione.
«Partiamo con il dire – ci anticipa quasi Visconti – che in cima al San Baronto si incontrano tre strade, tutte provenienti dai diversi versanti. E lì, tra le case, c’è un punto di ritrovo fondamentale per i pedalatori della zona: il bar l’Indicatore. Il sabato e la domenica le macchine non riescono a passare tanti sono i ciclisti sulla strada. Dentro al bar poi ci sono tante foto di corridori, sia del passato che del presente, tra cui anche un paio mie. La sosta è d’obbligo e bisogna mangiare la famosa crostata dei ciclisti, con marmellata di albicocca o di more. C’è anche la versione invernale, davvero golosa, con ricotta e nutella».
Vigneti e ulivi
Pedalare su queste strade porta il ciclista a visitare scenari unici, ricchi di verde. Lungo le curve e i rettilinei si intravedono vigneti, ulivi e cantine.
«Il Montalbano è ricchissimo di vigneti – spiega Visconti – dai quali nascono vini famosi e pregiati. Pedalando si possono ammirare cantine storiche, come quella dei Sensi che ha dato per anni il nome a una squadra di ciclismo. Poco lontano sorge il comune di Carmignano, dove si produce un vino molto famoso. Non mancano nemmeno i casolari tipici della campagna toscana. Le strade del San Baronto sono molto belle e con una luce particolare, infatti molti ciclisti e aziende le scelgono per shooting fotografici».
Due itinerari
L’area della salita del San Baronto è ricca di paesaggi suggestivi, e inoltre si trova in una zona centrale a livello turistico. A pochi chilometri c’è Vinci, dove è nato Leonardo, e se ci allontana ancora un po’ si arriva fino a Firenze.
«Un giro che si può fare – dice Visconti – e che è alla portata di tutti è di una trentina di chilometri e prevede un passaggio da Vinci. Si scende dal San Baronto, dal lato di Lamporecchio che è quello più duro, e si va verso il paesino di Leonardo che è davvero molto bello. Potete anche proseguire fino a Cerreto Guidi, dove si trova una bellissima villa medicea. Il giro si chiude pedalando di nuovo verso Vinci e salendo al San Baronto da quel versante. E’ una salita molto leggera, al 4 per cento di pendenza media, con un panorama unico in particolare al tramonto.
«Il secondo itinerario che si può fare – conclude – vi porta fino a Firenze, per un totale di 100 chilometri. Si segue sempre il fiume Arno, un percorso che lunghi tratti è ciclabile. Una volta arrivati a Firenze si torna indietro passando per Poggio a Caiano e si sale a San Baronto per il terzo versante, quello di Casalguidi. Ovvero il lato della provincia di Pistoia».