| 29 Gennaio 2025

La salita di San Baronto: arteria del cicloturismo toscano

Il San Baronto è una delle salite simbolo della Toscana, nasce nel cuore del Montalbano ed è protagonista di tante uscite di appassionati e non solo. Di versanti se ne contano cinque: di questi, tre sono quelli che possono fungere sia da palestra che da strada panoramica. Il San Baronto, infatti, è stata per anni la salita sulla quale i campioni del ciclismo si sono testati e confrontati. Tra questi c’è Giovanni Visconti, tre volte campione italiano e vincitore, tra le altre cose, di due tappe al Giro d’Italia: una storia che è anche diventata un libro

Il 4 maggio 2020, quando fu dato ai ciclisti il via libera dopo il lockdown, Visconti scelse il San Baronto
Il 4 maggio 2020, quando fu dato ai ciclisti il via libera dopo il lockdown, Visconti scelse il San Baronto

La tappa dei ciclisti

Una volta terminata la carriera, Visconti non ha smesso di salire e scendere dai versanti del San Baronto, come non ha smesso di girare per le strade della Toscana. Grazie alla sua esperienza possiamo presentarvi quella che per gli appassionati è una salita di riferimento di uscite e allenamenti. Mentre, per chi vuole vivere la bici con gli occhi del turista, è una bella possibilità per godersi i panorami di questa regione. 

«Partiamo con il dire – ci anticipa quasi Visconti – che in cima al San Baronto si incontrano tre strade, tutte provenienti dai diversi versanti. E lì, tra le case, c’è un punto di ritrovo fondamentale per i pedalatori della zona: il bar l’Indicatore. Il sabato e la domenica le macchine non riescono a passare tanti sono i ciclisti sulla strada. Dentro al bar poi ci sono tante foto di corridori, sia del passato che del presente, tra cui anche un paio mie. La sosta è d’obbligo e bisogna mangiare la famosa crostata dei ciclisti, con marmellata di albicocca o di more. C’è anche la versione invernale, davvero golosa, con ricotta e nutella».

Vigneti e ulivi

Pedalare su queste strade porta il ciclista a visitare scenari unici, ricchi di verde. Lungo le curve e i rettilinei si intravedono vigneti, ulivi e cantine. 

«Il Montalbano è ricchissimo di vigneti – spiega Visconti – dai quali nascono vini famosi e pregiati. Pedalando si possono ammirare cantine storiche, come quella dei Sensi che ha dato per anni il nome a una squadra di ciclismo. Poco lontano sorge il comune di Carmignano, dove si produce un vino molto famoso. Non mancano nemmeno i casolari tipici della campagna toscana. Le strade del San Baronto sono molto belle e con una luce particolare, infatti molti ciclisti e aziende le scelgono per shooting fotografici».

Due itinerari

L’area della salita del San Baronto è ricca di paesaggi suggestivi, e inoltre si trova in una zona centrale a livello turistico. A pochi chilometri c’è Vinci, dove è nato Leonardo, e se ci allontana ancora un po’ si arriva fino a Firenze.

«Un giro che si può fare – dice Visconti – e che è alla portata di tutti è di una trentina di chilometri e prevede un passaggio da Vinci. Si scende dal San Baronto, dal lato di Lamporecchio che è quello più duro, e si va verso il paesino di Leonardo che è davvero molto bello. Potete anche proseguire fino a Cerreto Guidi, dove si trova una bellissima villa medicea. Il giro si chiude pedalando di nuovo verso Vinci e salendo al San Baronto da quel versante. E’ una salita molto leggera, al 4 per cento di pendenza media, con un panorama unico in particolare al tramonto.

«Il secondo itinerario che si può fare – conclude – vi porta fino a Firenze, per un totale di 100 chilometri. Si segue sempre il fiume Arno, un percorso che lunghi tratti è ciclabile. Una volta arrivati a Firenze si torna indietro passando per Poggio a Caiano e si sale a San Baronto per il terzo versante, quello di Casalguidi. Ovvero il lato della provincia di Pistoia».

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