| 26 Maggio 2025

Sentiero Valtellina, alle pendici delle salite del Giro d’Italia

Questa è la settimana finale del Giro d’Italia. La settimana delle Alpi. La settimana della Valtellina. Già, perché raramente la corsa rosa non passa per le mitiche montagne valtellinesi. Mercoledì si arriverà a Bormio, giovedì si ripartirà da Morbegno. Luoghi che sono anche gli epicentri di uno dei più bei percorsi cicloturistici italiani, il Sentiero Valtellina non a caso consigliato caldamente a tantissime agenzie viaggi anche all’estero e indicato come una delle principali mete per l’estate su due ruote.

La mappa del Sentiero è visibile in molti punti del percorso, un riferimento costante e utile
La mappa del Sentiero è visibile in molti punti del percorso, un riferimento costante e utile

Una guida speciale per il Sentiero

Proviamo a saperne di più avvalendoci, come novello Virgilio, di Francesco Gavazzi, nella carovana professionistica fino al 2023 e oggi impegnato nell’organizzazione del Giro nel settore hospitality. L’ex pro’, vincitore anche di una tappa alla Vuelta, è di Morbegno e quelle strade sono casa sua da sempre, sia quotidiana che, quando correva, professionale.

«Il percorso del Sentiero Valtellina è di 114 chilometri – spiega – andando da Colico che è la punta nord del Lago di Como fino a Bormio. E’ un itinerario che ha innanzitutto il grande pregio di essere sempre completamente scollegato dal traffico motorizzato e questo è un grande vantaggio, in termini di sicurezza, tanto è vero che molti professionisti, me compreso quando correvo, lo utilizzano per i loro allenamenti durante la settimana, considerando che nel weekend è frequentatissimo».

Francesco Gavazzi, di Morbegno. Professionista per 18 anni, ha chiuso nel 2023
Francesco Gavazzi, di Morbegno. Professionista per 18 anni, ha chiuso nel 2023

Due parti diverse tra loro

Il percorso si sviluppa seguendo il corso del fiume Adda, toccando praticamente i suoi due punti estremi, le sorgenti e lo sbocco nel lago. La sua lunghezza consiglia di affrontarlo a pezzi, anche perché c’è il vantaggio di poter usufruire della ferrovia attrezzata per il trasporto bici, che permette d’immettersi sul Sentiero in più punti.

«Il tracciato è accessibile a tutti, ma va affrontato con attenzione e una certa preparazione fisica se lo si vuole completare – afferma Gavazzi – La prima parte, fino a Tirano è tranquilla, pianeggiante, poi verso Bormio si fa più dura, ci sono alcuni strappi e c’è da salire, quindi si può far fatica. Serve allenamento oppure l’utilizzo di una ebike per i meno preparati. E’ comunque un tracciato molto bello e nel complesso accessibile a tutti, completamente asfaltato e che regala colpi d’occhio davvero notevoli.

Il ponte di Ganda, accesso a Morbegno per chi viene dalle Orobie (foto Samuel Confortola)
Il ponte di Ganda, accesso a Morbegno per chi viene dalle Orobie (foto Samuel Confortola)

Tanti luoghi degni di una visita

«La sua forza infatti sta nel continuo cambio di scenario. Quando si entra nella parte montagnosa è uno spettacolo. Si passa anche alle pendici del Mortirolo, si vedono le vette delle altre montagne tanto care alla storia del Giro. E’ davvero entusiasmante pedalare sul suo percorso, ma è sempre consigliabile gustarlo in piccoli tratti, anche per avere il tempo di visitare tanti luoghi che raccontano molto della mia valle».

Ci sono infatti molti siti degni di una sosta turistica: le cascate dell’Acquafraggia a Borgonuovo di Piuro che stupirono anche Leonardo da Vinci. Chiavenna con il suo centro storico. La Riserva Naturale Pian di Spagna che è di passaggio e nidificazione per tante specie di uccelli migratori. Morbegno, patria del celebre formaggio Bitto, punto di passaggio per chi viene dalle Orobie valicando il Passo San Marco.

La seconda parte del Sentiero Valtellina porta alle pendici dei passi iconici del ciclismo italiano
La seconda parte del Sentiero Valtellina porta alle pendici dei passi iconici del ciclismo italiano

In settimana è ideale anche per allenarsi

«Morbegno la conosco bene per esserci nato, è una città in continuo fermento, ideale per un paio di giorni di relax e divertimento. Ma ci sono anche altri punti da scoprire, ad esempio in zona è rinomato l’Agriturismo La Fiorida dove molti pedalatori si fermano anche per un picnic ristoratore. Poi c’è Bormio, conosciuta per le sue acque termali che ne avevano fatto un luogo di sosta e ristoro già ai tempi dell’antica Roma. Senza dimenticare Tirano con la sua imponente basilica costruita nel 1504 dopo l’apparizione della Madonna».

Il Sentiero Valtellina è sempre molto frequentato, ma quanto influisce sull’indotto economico del territorio? «Tantissimo, considerando che, se dagli italiani è sempre stato molto frequentato, ora è diventato richiamo anche per gli stranieri, soprattutto per coloro che vengono dalla Svizzera e quindi dal centro Europa. Questo perché è ideale sia per i cicloturisti puri, che si prendono tutto il loro tempo per assaporare le sue bellezze, sia per chi invece è un pedalatore più assiduo, vuole allenarsi. Noi ad esempio eravamo soliti scendere da Livigno, quando effettuavamo l’altura, pedalando sulla Statale, ma per fare velocità e tutte le nostre tabelle sfruttavamo proprio il Sentiero perché libero da mezzi a motore».

Il centro storico di Morbegno è non solo accessibile alle bici, ma foriero di tanti spunti d’interesse
Il centro storico di Morbegno è non solo accessibile alle bici, ma foriero di tanti spunti d’interesse

Tanti noleggi bici sparsi per il territorio

La forza del percorso è data anche dai suoi servizi: «In tutti i principali centri abitati ci sono ad esempio negozi di noleggio bici e di meccanica per procedere a eventuali riparazioni. Al massimo si deve uscire dal sentiero ma per pochissimo e se ne stanno aprendo sempre di nuovi. Poi, dal punto di vista della logistica ci sono tantissime soluzioni per tutte le tasche, non parliamo poi dell’enogastronomia con tanto da scoprire dal punto di vista del gusto. Chi sceglie il Sentiero Valtellina può star sicuro che si divertirà, e tanto…».

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