| 22 Novembre 2024

Sterrati, sagre, folklore, mare: Shardana ridisegna il bikepacking

Shardana Bike Adventure, il bikepacking che mancava? Molto probabilmente sì. Si parla sempre di eventi legati al territorio per il territorio, ma molto spesso sono mordi e fuggi. Massimo Molon è un esperto del settore del trekking e delle attività all’aperto. Loro hanno già organizzato La Transichusa, ma con Shardana Bike Adventure ha fatto di più (in apertura foto @dan_zoubek).

Il territorio e le sue peculiarità saranno vissuti per davvero, in quel grande tour che aspetta gli appassionati dal 4 al 18 maggio prossimo. Qualcosa di simile, a dire il vero, ce lo aveva raccontato anche Alfredo Russo di Salento Trail. Lui proponeva una guida turistica accanto alla traccia GPS, Molon fa anche altro. Vediamo…

I mamuthones, maschere tipiche del carnevale e del folklore sardo. Alla Shardana non mancheranno scene simili
I mamuthones, maschere tipiche del carnevale e del folklore sardo. Alla Shardana non mancheranno scene simili
Massimo, raccontaci di Shardana Bike Adventure…

Stiamo organizzando questo evento che vuole essere un grande evento, il più importante per ora tra quelli organizzati in Sardegna. Lo stiamo allestendo in collaborazione con The Gravel Club, che sono i nostri amici e colleghi tedeschi. Loro sono il club gravel più importante a livello numerico d’Europa: inglobano tutto il Centro-Nord Europa, dalla Germania alla Scandinavia, passando per la Danimarca. Questa collaborazione è utile soprattutto per la promozione all’estero e per attirare pedalatori stranieri.

Tecnicamente di cosa si tratta?

Si tratta di un trail senza supporto che porterà gli atleti a scoprire la Sardegna, tutta… e come al solito lo farà un po’ a modo nostro.

Cosa intendi?

Shardana non vuole essere un trail come tanti presenti nel panorama nazionale e internazionale, dove ti danno una traccia, prendi e vai. Fai i chilometri prestabiliti ed è finita lì. No, noi attorno a questi chilometri vogliamo fare in modo che le persone riescano a scoprire, a vivere e a godersi al massimo la nostra cultura, la nostra ospitalità, i nostri tesori.

E come vi state muovendo?

Stiamo coinvolgendo le amministrazioni dei Comuni interessati al passaggio della gara. I Comuni avranno, tra virgolette, l’obbligo di presentarsi al meglio al passaggio dei ciclisti. Per cui è interesse di tutti offrire eventi di folklore e cultura. Non si tratterà solo di fare questi quasi 1.000 chilometri. Vogliamo nottate di festa. Vorremmo che diventasse un evento indimenticabile.

Immaginiamo che anche per questo avete dato un tempo molto ampio: dal 4 al 18 maggio…

Abbiamo definito in 14 giorni il tempo limite, più che altro per avere la certificazione di finisher e per arrivare al punto d’arrivo, che sarà sempre Olbia. Questo anche perché non possiamo tenere l’organizzazione allestita per troppo tempo o ingombrare le piazze troppo a lungo. Quelle due settimane servono per assegnare le medaglie di finisher. Ma poi ognuno può farsela come meglio crede, farla anche a più riprese. Scegliere il percorso corto da 700 chilometri e fare appena 30 chilometri al giorno.

Una modalità veramente super turistica…

Sì, sì… noi abbiamo tutta una selezione di strutture partner che daranno alloggi a prezzi concordati, e lo stesso vale per il cibo: formule tipo il “menù del ciclista” a 12 euro. Posto che se uno vuol mangiare al ristorante gourmet è ben libero di farlo… Questo è il bello di un evento simile.

Il museo dei Giganti a Cabras nei pressi di Oristano (foto Nicola Castangia)
Il museo dei Giganti a Cabras nei pressi di Oristano (foto Nicola Castangia)
Massimo, hai parlato di cultura: darete anche indicazioni sui monumenti o i vari punti d’interesse da vedere?

Assolutamente sì. In accordo con i Comuni interessati, abbiamo creato una traccia che tocchi i luoghi di interesse, quindi nuraghi, monumenti importanti, luoghi naturalistici imperdibili. Tu pedalerai e ci “cadrà” anche senza volerlo. Non solo, per ogni Comune indicheremo tutte le cose che si possono fare la notte o la sera, se ci si vuole fermare un giorno in più.

Un giorno in più…

Esatto. Potresti, che so, farti un giorno di stop a metà giro e dedicarlo al Museo dei Giganti a Cabras, tanto per dirne uno. In 14 giorni hai l’opportunità di gestirti le giornate come vuoi. Immagino che qualcuno spingerà di più nei primi due o tre giorni per avere poi un giorno da dedicare sostanzialmente al relax totale, per cui fare una giornata al mare, oppure mezza al mare e mezza in un museo o in un nuraghe, approfondendo così l’aspetto culturale. Oppure semplicemente godersi una giornata all’interno di una comunità che ti accoglie con folklore, feste e sagre.

Come nasce la traccia di Shardana Bike Adventure?

Nel dettaglio ci stiamo ancora lavorando. L’obiettivo è quello di fare il giro dell’Isola e pertanto noi la nostra mappa già ce l’abbiamo e anche piuttosto definita. Poi stiamo continuamente definendola sempre più nei dettagli. A marzo, per esempio, faremo una ricognizione con le persone del luogo e definiremo ogni passaggio e deviazione. La Sardegna è grande, non possiamo conoscere ogni singolo sentiero, per questo spesso ci rivolgiamo ad amici fidati che fanno gravel o MTB nei vari luoghi e ci facciamo aiutare da loro.

I tracciati di Shardana propongono oltre due terzi di sterrato: un contatto enorme con la natura (foto @dan_zoubek)
I tracciati di Shardana propongono oltre due terzi di sterrato: un contatto enorme con la natura (foto @dan_zoubek)
Insomma la traccia al dettaglio nasce piano piano?

Nasce “pedalandola”. Ci sono centinaia di chilometri da costruire, e ognuno di questi chilometri è testato da noi. Non è detto che la prima idea di traccia sia realmente percorribile o che non ce ne sia una migliore. Senza contare che, dopo l’inverno, faremo una prova generale per verificare che tutto sia percorribile in sicurezza.

Come sono ripartite le percentuali tra asfalto e sterrato?

La Shardana Bike Adventure sarà per il 60-70 per cento offroad.

Caspita! Di solito sono invertite queste percentuali…

Ci sarà tanto gravel e, anche quando non ci sarà lo sterrato, ci saranno strade completamente isolate dal traffico veicolare. Situazioni che chi è abituato a pedalare in continente, come diciamo noi, difficilmente troverà. Questo ce lo dicono sia chi viene a trovarci sia chi ha preso parte al nostro altro evento gravel, TransIchnusa. Puoi incontrare mezza macchina e un cavallo!

Shardana Bike Adventure

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