CHIAVENNA – Due giorni pensando esclusivamente al gravel e alla bicicletta, di qualsiasi tipo, forma e carattere. Non importa come, ciò che conta è pedalare e godere della magia che solo la bici è in grado di regalare: unire le persone. Chiavenna è un paesino piccolo nel quale la strada sale o scende, ma sempre in maniera (quasi) impercettibile. Dalla piazza Bertacchi, centro del villaggio organizzato da Valchiavenna Turismo, si nota questa particolarità. Il ciclismo qui è di casa, lo è stato negli anni passati e lo sarà nei prossimi mesi con l’arrivo di una tappa del Tour de Suisse. Lo scorso 10 e 11 maggio, però, è andata in scena la seconda edizione della Valchiavenna Gravel Escape. Due giorni tra ciclabili e sterrati con il solo obiettivo di divertirsi pedalando.
Tutto inizia nella giornata di sabato, dedicata alla scoperta del villaggio animato da sponsor e partner della manifestazione. I ragazzi di Basso Bikes, coinvolti come partner nell’organizzazione, hanno messo in piedi una piccola sfida pedalando su un percorso virtuale. Due chilometri e tre premi finali. Valchiavenna Turismo ha pensato a tutto e tutti, con lo sforzo di chi crede nel cicloturismo come via di promozione del territorio. Nel pomeriggio di sabato sono stati i bambini i protagonisti, i più piccoli hanno partecipato alla Kids Ride organizzata dalla società MTB Chiavennese. I più grandi hanno acceso con il loro entusiasmo, tipico degli adolescenti, il centro del paese. Per loro una pedalata e poi qualche sfida improvvisata tra impennate e sgommate.
Gravel e montagne
Domenica 11 è arrivato il momento di pedalare, anche noi armati di bici e casco ci siamo messi alla prova. Partenza alla francese tra le 8,30 e le 9,30. Era previsto anche uno start alle 9, così aspettando gli ultimi istanti ci siamo messi in fila e con occhio curioso abbiamo spiato tra i vari gruppi. La Valchiavenna Gravel Escape ha aperto le porte a tutti dando una triplice scelta per quanto riguarda i percorsi. Corto, medio e lungo, rispettivamente da 50, 89 e 120 chilometri. La prima parte, uguale per tutti, scendeva verso il lago di Mezzola. Tratti di ciclabile, strade bianche, single track e si arrivava al primo dei tre ristori previsti, affacciato sullo specchio d’acqua. Primi chilometri completati e la sensazione che la bellezza dei paesaggi sarebbe andata di pari passo al mal di gambe.
E allora “clack” piede di nuovo agganciato al pedale e via. Uno strappo ci obbliga ad alzarci come i grandi scalatori del passato, mentre le strade bianche colorano il telaio. Qualche tratto impegnativo in mezzo ai boschi ci obbliga a scendere dalla bici, mentre chi arriva da dietro salta senza mai fermarsi. Ci tocca maledire la nostra poca esperienza, «Dovrei pedalare di più» pensiamo mentre arranchiamo.
Pendii
Il primo vero check point è in piazza Bertacchi, dove tutto ha preso inizio qualche ora prima. La musica invoglia a fermarsi, la curiosità di scoprire qualcosa di nuovo ci spinge a proseguire. Vince la seconda, di poco. La coda dell’occhio ha già individuato lo stand degli amici di StellaAlpina, la birra ufficiale della Valchiavenna Gravel Escape. Una pinta, offerta con l’iscrizione alla manifestazione, non ce la toglierà nessuno.
La Ciclabile della Valchiavenna porta verso la seconda metà dei percorsi, mentre chi ha scelto il corto si ferma. Il fiume Mera scende verso il lago, la strada sale e guarda alle vette della Val Bregaglia. L’ente Valchiavenna Turismo per questa seconda edizione della Gravel Escape ha rinnovato la collaborazione con la Svizzera, così ci troviamo a pedalare ancora più vicini alle vette ancora innevate. Rispetto alla bassa valle lo scenario è diverso, con i castagni che offrono un riparo dal primo sole che sa di estate. In Val Bregaglia le salite si fanno vere, impegnative, ma sono gli ultimi sforzi di una giornata disegnata e cucita a misura di cicloturismo.
Le voci di chi c’era
La Ciclabile della Valchiavenna offre un meritato riposo, le gambe possono prendersi una pausa e smettere di girare. I muscoli ringraziano. La svolta in centro a Chiavenna ha il sapore della vittoria, anche se in palio non ci sono medaglie. Il colore dorato lo dà la meritata birra, fresca e rigenerante. Mentre il Pastificio Moro offre un piatto di pasta. Ce n’è in abbondanza, d’altronde dopo una lunga pedalata chi non soffre la stanchezza è proprio lo stomaco.
Il palco e i tavoli offrono un luogo d’incontro e scambio continuo. Ci sediamo insieme ad altri tre avventurieri e parlare di quel che abbiamo visto e fatto diventa automatico.
«Eravamo qui anche alla prima edizione – ci raccontano – lo scorso anno. La Valchiavenna Gravel Escape è un bel modo di unire tante persone con un’unica passione: la bici. I percorsi lasciano spazio a tutti, da chi ha voglia di far fatica a chi vuole solamente fare una pedalata in un luogo diverso. Non arriviamo da lontano, siamo tutti e tre della provincia di Bergamo. Avere eventi del genere vicino a casa è bello perché permettono di fare esperienze diverse e di conoscere altri appassionati di gravel. Eravamo in tanti e anno dopo anno il numero aumenta».