MILANO – Il Tour de Suisse, gara a tappe giunta alla 88ª edizione, dopo 27 anni torna in Valchiavenna. La cornice del capoluogo lombardo e l’imponenza di Palazzo Regione Lombardia danno il giusto senso di importanza a questo avvenimento. Un confine così vicino eppure a volte difficile da superare in passato, ma che ora fa da ponte tra due territori che hanno tanto da condividere, a partire dalla storia e dalle tradizioni. Il lavoro fatto dagli enti di promozione del territorio e dagli attori politici ha portato, nel corso degli ultimi anni, una collaborazione sempre più solida e duratura. Il motore di tutto questo ha due ruote e due pedali: la bici. Il ciclismo come manifesto di unione di intenti e ideologie: dallo sport agonistico passando anche dal turismo.
Quello del Tour de Suisse, che vedrà terminare la sua quarta tappa a Piuro, ai piedi delle cascate dell’Acquafraggia. Il territorio al servizio del ciclismo e viceversa, in un legame senza confini capace di esaltare le peculiarità dell’uno e dell’altro.
Un ultimo passo
Il cammino che ha portato la Valchiavenna ad accogliere il Tour de Suisse è lungo e fatto di tanti momenti capaci di costruire un percorso che culminerà il 18 giugno quando una corsa di livello WorldTour tornerà da queste parti dopo tre anni dall’ultima volta.
«Il legame della Valchiavenna con il ciclismo – racconta Filippo Pighetti, Presidente del Consorzio Turistico della Valchiavenna – ha radici profonde. Il ritorno del Tour de Suisse sul nostro territorio rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di riaffermazione del ciclismo e delle diverse specialità a esso legate. Dal 2020 ad oggi la Valchiavenna ha ospitato diversi eventi, come due tappe del Giro Under 23 e un arrivo di tappa del Giro d’Italia nel 2021».
«La conferma – prosegue – è arrivata grazie anche al Consorzio Turistico che ha portato avanti tanti altri eventi, non ultimo la prima manifestazione gravel: la Valchiavenna Gravel Escape. Tanti passi che hanno portato questo territorio ad affermarsi anche come destinazione ciclistica e cicloturistica».
L’unione di intenti
La Valchiavenna, lavorando a stretto contatto con la Valtellina e la Svizzera ha creato una rete sempre più solida tra enti e territori. Oggi è stato celebrato l’apice di un lavoro partito prima dalla cura del cicloturista, realizzato per rendere la Valchiavenna sempre più “bike friendly”. I passaggi che hanno condotto fin qui sono stati tanti, a partire dalla realizzazione di eventi sia su strada che nel fuoristrada, i quali hanno portato a guardare con fiducia oltre confine.
Il tramite sarà il Passo dello Spluga, la montagna in cima alla quale è posto il confine tra Italia e Svizzera. I corridori lo scaleranno alla ricerca del successo di tappa, mentre i cicloturisti avranno modo di pedalare in completa libertà e sicurezza il 29 giugno in occasione della chiusura dei passi alpini proposta dall’evento Enjoy Stelvio Valtellina. Per la prima volta il Passo dello Spluga sarà aperto sia dal versante svizzero che da quello italiano, a conferma della sinergia e della voglia di lavorare insieme.
Percorso e territorio
Il ciclismo è uno sport che permette di far vivere un territorio in maniera totale e di apprezzare le sue bellezze. La Valchiavenna e il Tour de Suisse lavoreranno allo stesso modo, la prima offrendo i suoi scenari mozzafiato, mentre il secondo portando su queste strade le sfide dei grandi campioni.
«Per un comune come il nostro – racconta Gabriele Colleoni, consigliere comunale di Piuro – è un onore ospitare un evento così prestigioso. Ci tengo a ringraziare tutte le persone che lo hanno reso possibile: la Regione, la Provincia e la Comunità Montana. Un sentito grazie va anche a tutti gli attori che in questi mesi hanno collaborato insieme a noi. Si tratta di un qualcosa di grande, che ci permette di dare una visibilità mai avuta prima al nostro territorio e a tutta la Valchiavenna. Per noi ospitare il Tour de Suisse ha un doppio significato, perché siamo un territorio di confine e in continua collaborazione con la Svizzera. Piuro è un esempio concreto di questi valori in quanto fa parte della Val Bregaglia, un territorio diviso proprio tra Italia e Svizzera».
La chiosa finale va a David Loosli, colui che ha disegnato questa edizione del Tour de Suisse: «Quella di Piuro sarà una tappa decisiva con la salita del Passo dello Spluga dal versante di Thusis (quello che sarà protagonista anche il prossimo 29 giugno, ndr). Si tratta di un arrivo impegnativo, l’unico con un grande passo di montagna nel finale. Ci aspettiamo grande spettacolo in una cornice unica e con un parterre di primo livello».