| 1 Giugno 2025

Come è andata la prima Vesuvio Gravel? Un successone…

Da un vulcano all’altro, dal Teide al Vesuvio. Mentre in città si festeggia il quarto scudetto del Napoli e si pregusta l’attesa dell’America’s Cup 2027 (senza dimenticare che la città sarà Capitale Europea dello Sport nel 2026) sono ancora vivi i ricordi del primo Vesuvio Gravel, l’evento cicloturistico organizzato dall’associazione Napoli Pedala, guidata da Luca Simeone. Dal 16 al 18 maggio ha portato quasi 400 chilometri di emozioni su due ruote attraverso la Campania. Un percorso in bikepacking non competitivo, ma ricco di sfide, che ha unito paesaggi mozzafiato, borghi antichi e un’ospitalità autentica, confermando il potenziale della regione come meta ideale per il cicloturismo.

Il via dai Campi Flegrei

Partenza e arrivo dal suggestivo Lago d’Averno, a Pozzuoli, luogo carico di mitologia e storia, dove i partecipanti – provenienti da tutta Italia e con una significativa presenza internazionale – hanno dato il via a un viaggio in tre tappe attraverso parchi naturali e siti patrimonio dell’UNESCO.

L’evento, inserito nel circuito Master Gran Gravel dell’Audax Randonneur Italia, è stato pensato per essere vissuto al proprio ritmo, senza agonismo, ma con la giusta dose di avventura (anche se c’è stato chi l’ha concluso in poco più di 30 ore, pedalando anche in dei tratti notturni).

L’acquedotto Carolino

Il viaggio è iniziato con un percorso dominato dal mare, tra sentieri costieri, pinete e strade secondarie dell’area flegrea. Grazie alla collaborazione del Consorzio di Bonifica del Volturno e dell’ASD Normanni Team, i ciclisti hanno riscoperto i Regi Lagni, un sistema idrico spesso dimenticato, ma ricco di fascino. Dopo Casamostra, borgo che ha offerto un’accoglienza calorosa grazie all’associazione locale e agli scout del MASCI Teano 1, il gruppo ha raggiunto Pietravairano, dove il sindaco e l’amministrazione comunale hanno accolto i partecipanti.

L’indomani si è ripartiti alla scoperta di Teano, Capua e Sant’Agata dei Goti, passando accanto a monumenti storici e tratti della ciclovia dell’Acquedotto Carolino. L’arrivo in Irpinia ha regalato panorami suggestivi, con tappa a Cervinara, dove l’Associazione Il Mastio ha ospitato i partecipanti. Il pomeriggio, del resto, aveva riservato salite impegnative, superando i 400 metri di dislivello verso Caserta Vecchia, con ristoro organizzato dall’Epica ciclostorica di Caserta.

La scalata al Vesuvio

Il culmine dell’avventura ha visto i partecipanti percorrere l’antico acquedotto romano del Serino, attraversare uliveti e noccioleti, e poi affrontare l’attesa ascesa al Vesuvio, che è stato una presenza costante essendo visibile per i partecipanti in tutte e tre le giornate.

La discesa tecnica verso Napoli ha creato un contrasto emozionante tra la natura vulcanica e l’urbanità della città, chiudendo un percorso che ha toccato quattro delle cinque province campane.

Il commento dell’organizzatore

Raggiungiamo l’organizzatore Luca Simeone mentre sta pedalando… ad un altro trail, il Basilicata Trail: «Vesuvio Gravel è stata la conferma del potenziale che ha la Campania. Siamo riusciti a mappare quasi 400 km e 5.000 metri di dislivello in un percorso tra sterrati, sentieri e strade secondarie. E soprattutto abbiamo unito i borghi che ci hanno riservato una grande accoglienza. In ogni contrada dove entravamo ci rifocillavamo». Il percorso ora è permanente percorribile in più tappe e già si lavora alla prossima edizione.

«Si è trattato di un’esperienza che ha creato legami forti tra persone che amano vivere la natura in maniera semplice, non inquinando – ha concluso Luca -. Napoli Pedala vuole fare proprio questo con i suoi eventi: accrescere il numero di persone che richiedono infrastrutture ciclabili di qualità per trasformare in meglio la città ed il territorio circostante».

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