Sì sa, l’età è solo un numero e sono gli stessi ex professionisti a dettare legge nel reinventare la loro disciplina del cuore per trarne beneficio mentale e fisico. Tra yoga, palestra e tennis, c’è chi continua a scegliere il ciclismo perché è uno degli sport che mantiene attivi sia fisicamente che socialmente. Uscire con gli amici e stare all’aria aperta è decisamente una delle parti migliori dell’avere una bicicletta – e usarla. Lo sa bene Gianni Bugno, due volte campione del mondo e vincitore anche di un Giro d’Italia, che ha appena compiuto 60 anni e continua ad allenarsi con la meticolosità di quando era pro’. E oggi è pronto a dare consigli ai coetanei che cominciano – o continuano – a pedalare con entusiasmo e spirito di sfida.
L’abbigliamento giusto
Se oggi l’outfit conta quasi più della gamba, è anche vero che in ogni uscita che si rispetti, ci sono delle accortezze precise da seguire in fatto di vestiario. Sapere come e cosa usare è fondamentale per non incorrere in imprevisti e avere sempre la carta da giocare in caso di maltempo.
«Oggi c’è un altissimo livello di specializzazione nell’abbigliamento tecnico – spiega Bugno – perciò, oltre alla scelta del brand che va spesso a gusto e comodità personale, è fondamentale vestirsi, come si dice, a cipolla. Il ciclismo è uno sport molto imprevedibile, perciò non bisogna vestirsi né troppo, né troppo poco. E’ importante avere la possibilità di spogliarsi durante le uscite e riporre comodamente il gilet o l’antivento in una tasca, in modo da evitare di sudare e prendere colpi d’aria».
La colazione è il pasto più importante
L’alimentazione corretta fa parte della vita di ogni sportivo, in questo caso particolare, bisogna essere maggiormente accorti a cosa si assume la mattina prima di uscire, ovvero uno dei momenti clou della preparazione.
«Se l’uscita in programma è breve – dice il campione del mondo – magari intorno ai 50 chilometri, è inutile riempirsi di carboidrati. Meglio tenersi leggeri con delle fette biscottate e marmellata. Da bere? Thè o caffè. Poi ci si mette in tasca qualche barretta di backup e via».
Prima di partire inoltre è bene non dimenticarsi di fare un po’ di stretching per riscaldare i muscoli e, di conseguenza, praticarlo anche post-uscita.
Conoscere i propri limiti
Se il corpo cambia, noi cambiamo con lui. Il ciclismo è uno degli sport per eccellenza dove si impara a conoscersi e Gianni sa da sempre come si fa ad interpretare i segnali.
«Si apprende tutto pedalando – dice – mentre si va in bici piano piano, si fa pratica anche su queste cose. E’ importante sapere quando fermarsi, quando si sta andando oltre. La consapevolezza è la chiave di qualsiasi disciplina. Quello che va sempre ricordato è di andare con cautela, mai esagerare. Il fisico si adatta con il tempo alle diverse condizioni».
Mai scoraggiarsi
Un allenamento dedicato in bicicletta può davvero migliorare lo stato di forma e il benessere, oltre che ridurre lo stress a cui siamo quotidianamente sottoposti. Anche se è giusto ricordarsi che la bicicletta resta una compagna esigente che, spesso, riesce a dimostrarsi anche un abile pungolo per rafforzare carattere e ambizioni: altre cose che non hanno limiti di età.
«Non bisogna mai demoralizzarsi», conclude Bugno. «Il ciclismo è uno sport di fatica e di pazienza, i risultati non arrivano subito ma, se ci si scoraggia, non arriveranno mai».