| 18 Agosto 2024

Dopo il Tour, la Vuelta. Il Piemonte rilancia in chiave turistica

Quest’anno una corposa fetta del Giro d’Italia è stata vissuta in Piemonte, ben 499 chilometri. Poi c’è stato il Tour de France, con panorami mozzafiato da Tortona al Forte di Fenestrelle, per complessivi 230 chilometri. Ma non basta, il Piemonte vuole di più. Subito dopo il passaggio della Grande Boucle, è stato reso noto che il prossimo anno approderà sulle strade piemontesi il terzo grande giro, la Vuelta d’Espana che prenderà il via proprio dalle strade sabaude.

Il Piemonte, con la congiunzione fra Alpi e Appennini è la regione più alta d’Europa
Il Piemonte, con la congiunzione fra Alpi e Appennini è la regione più alta d’Europa

Quattro tappe nel mirino

C’è già un’idea anche sul percorso, tanto che sono state ipotizzate ben 4 tappe: Venaria-Novara, Cherasco-Alba, San Maurizio Canavese-Ceres e da Bussoleno verso la Francia. Un impegno che il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio si è assunto in prima persona, stringendo l’accordo con l’organizzazione della corsa iberica sulla base di un progetto ben definito.

«Si potrebbe pensare che l’idea ci sia venuta dal Tour – spiega il governatore piemontese – ma non è così, è un progetto di più lunga genesi. Noi siamo dell’opinione che i grandi eventi favoriscano la promozione dell’immagine del territorio solo se sono ripetuti negli anni. Lo abbiamo capito con l’enorme riscontro dato dalle ATP Finals di tennis e anche dalla presenza pressoché annuale del Giro d’Italia. Bisogna dare continuità agli eventi, cercare di avere sempre un maggiore risalto per avere gli effetti che cerchiamo e il ciclismo è un esempio in tal senso: avere il Giro d’Italia è un grande titolo di merito, ma non basta più. Io sono convinto che Tour prima e Vuelta poi daranno grandi benefici alla pratica cicloturistica nel nostro territorio».

Alberto Cirio, imprenditore di 51 anni, è presidente della Regione Piemonte dal 2019
Alberto Cirio, imprenditore di 51 anni, è presidente della Regione Piemonte dal 2019

15 milioni di euro grazie al Tour

Il passaggio del Tour ha avuto un riscontro enorme anche dal punto di vista economico. La Regione ha commissionato uno studio apposito per capire quale sia stata la ricaduta sul territorio, ma già è stata fatta una stima che si aggira intorno ai 15 milioni di euro, tra bar, ristoranti, alberghi e tutti i servizi messi a disposizione per il pubblico, affluito in grande misura. A questo si aggiunga lo spettacolo delle due ruote.

«Il Tour ci ha regalato due tappe straordinarie che hanno fatto vedere le bellezze del nostro territorio, facendone uno spot meraviglioso. milioni di persone hanno guardato le nostre strade, la nostra natura, assaporandone la bellezza grazie a uno sport bellissimo come il ciclismo. Ma noi siamo chiamati a guardare al futuro e siamo convinti che la Vuelta ci darà risposte pari se non superiori a condizione di impegnarci subito».

Il Giro d’Italia prevede pressoché ogni anno tappe decisive nella regione del Nord-Ovest
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Numeri enormi in fatto di piste

Cirio ha ben presente il fatto che si parla sì di ciclismo professionistico, ma l’occhio è rivolto alla pratica più diffusa, quella cicloturistica: «Il Piemonte è la regione più alta d’Europa con le sue montagne e la congiunzione fra Alpi e Appennini. Abbiamo numeri enormi in fatto di chilometri di piste ciclabili e un territorio che è tutto da scoprire. Soprattutto sempre diverso, il che ne fa qualcosa di adatto a ogni tipo di ciclista. Questa varietà è un invito a chi ama il cicloturismo a farci visita, sfruttando il bel tempo e le temperature più miti.

«Senza dimenticare – continua Cirio – lo straordinario apporto che ha avuto l’avvento delle bici a pedalata assistita, la cui diffusione ha dato un ulteriore impulso alla nostra politica improntata alle due ruote come valore di tutela dell’ambiente. E’ un mezzo che consente davvero a tutti di potersi divertire e raggiungere luoghi altrimenti quasi impossibili. E’ come se il Piemonte si mettesse completamente nelle mani di chi arriva, per farsi conoscere nel profondo».

I percorsi disegnati in Piemonte mescolano una marea di colori e uniscono la natura alla cultura
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Tre progetti in cantiere

La Vuelta, come ribadito anche a proposito del Tour, sarà una vetrina, l’occasione di richiamare sempre più gente in Piemonte ma Cirio ha in mente molti progetti legati alle due ruote che non riguardano solamente i professionisti.

«Noi abbiamo stanziato già 30 milioni di euro per la realizzazione di tre progetti specifici. Uno è la ciclopedonale che dovrà costeggiare tutta la parte piemontese del Lago Maggiore, nella speranza che anche dalla Lombardia facciamo altrettanto in modo da offrire il perimetro completo e farne un altro grande richiamo cicloturistico. Il secondo è la ciclabile da Alba ad Asti dedicata alla promozione del tartufo. Il terzo è la pista ciclabile delle Regge Sabaude. Sono tre programmi pilota che vogliamo realizzare quanto prima per dare qualcosa di ancora più nuovo e affascinante a chi vuole accettare il nostro invito».

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