| 20 Maggio 2024

VenTo, 700 km lungo il Po. Pronta per metà 2026

A che punto sono i lavori di VenTo, la dorsale cicloturistica che corre per circa 700 km lungo gli argini del Fiume Po tra Venezia e Torino? Per chi non lo conoscesse stiamo parlando di un progetto di territorio a scala interregionale promosso dal Politecnico di Milano.  Attraverso la fruizione cicloturistica, esso coinvolge un vasto contesto geografico con l’obiettivo di rigenerarlo attivando interventi di recupero, occupazione, socialità e urbanità.

Per saperne di più abbiamo contattato l’ingegner Gianluca Zanichelli, direttore di Aipo, ovvero l’Agenzia Interregionale per il Fiume Po che segue da vicino i lavori.

Ecco il tracciato di VenTo e le regioni e le province che attraversa
Ecco il tracciato di VenTo e le regioni e le province che attraversa
Ingegnere Zanichelli, qual è il ruolo di Aipo nel progetto VenTo?

Per dare una continuità cicloturistica alla ciclovia tra Venezia e Torino si è scelta l’infrastruttura lineare più significativa, ovvero l’arginatura maestra del Po. Per realizzare tale continuità l’intervento è stato finanziato con fondi del MIT, delle Regioni e del PNRR. Il compito principale di Aipo, che è preesistente all’idea del Politecnico, è quello della difesa idraulica dei territori.

Si tratta di un Ente pubblico, dunque?

Sì, per l’esattezza un Ente pubblico interregionale delle quattro Regioni principali del bacino: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. In quest’ultima regione tuttavia, la ciclovia non la realizziamo direttamente noi, ma Infrastrutture Venete srl.

Avendo ricevuto fondi PNRR la data di ultimazione lavori è quella del 2026?

Sì, metà 2026. Ci sono alcune tratte in avanzato stato di esecuzione, come quello da Pavia a San Rocco al Po e da quest’ultimo a Cremona. Sono stati consegnati quelli da Cremona al confine emiliano, così come quelli della parte piacentina. Gli altri sono stati tutti progettati. Ce ne sono solo alcuni ancora in fase autorizzativa, ma la maggior parte sono già autorizzati, tanto che siamo in fase di appalto.

Ovviamente anche se l’infrastruttura VenTo è in divenire i cicloturisti già la percorrono, dove possibile. Vi occupate solo della parte costruttiva o anche di quella gestionale?

Solo della parte costruttiva, quella gestionale è in discussione con le quattro regioni, anche se noi auspichiamo ad arrivare ad una gestione comune da parte di Aipo. Manca ancora un sito web ufficiale di promozione, proprio perché l’opera non è completa. Però sui tratti già realizzati, abbiamo già dei riscontri con molti cicloturisti che, soprattutto nel fine settimana, li percorrono.

Per parte costruttiva intende solo la sede stradale oppure anche i servizi accessori, come ad esempio stazioni di ricarica, bicigrill, punti noleggio…?

Sede stradale e segnaletica per momento. Però c’è una vasta possibilità di espansione. Come gestione delle opere idrauliche abbiamo diversi immobili dei caselli idraulici necessari alla sicurezza delle arginature. Parti di essi sono abbandonate e potrebbero essere recuperate e riconvertite per la funzione cicloturistica.

Si pedala lungo il Po, quindi nel cuore della Pianura Padana. C’è una varietà di paesaggi e scorci lungo la ciclovia VenTo oppure no?

I paesaggi variano. Nel Torinese ci sono meno tratti arginali e diverse strade secondarie che attraversano i centri abitati. Nel Veneto invece si passa da argini più vicini al fiume ad altri più lontani anche 4-5 km, fino ad alcune divagazioni agli argini golenali che sono di rango inferiore ma che si avvicinano di più al Po. Nel Reggiano ci sono molti centri abitati che insistono sulla ciclovia, come quello di Gualtieri con la bellissima piazza Bentivoglio. Nell’Alessandrino si passa per la Grangia di Pobietto, una suggestiva cascina medievale…

Per concludere, VenTo sarà interamente asfaltata su sede protetta?

Sì, per la maggior parte, tranne i tratti in cui la Soprintendenza ci ha imposto di lasciare lo sterrato. Dal punto di vista funzionale, sarà prevalentemente una pista ciclopedonale, con limitati tratti di itinerario in promiscuo con le auto.

L’ingegnere Zanichelli ha apprezzato il nostro interesse per un Ente che “lavora dietro le quinte” ed è poco conosciuto per chi non è addetto ai lavori. VENTO è un Progetto-Paese e non solo locale: sono 700 km di ciclabile, ma sono anche 700 km di green economy e green jobs, che possono diventare un paradigma di sviluppo valido a livello nazionale. Centinaia di migliaia di cicloturisti potrebbero pedalare lungo la ciclovia, divenendo il motore di una nuova occupazione per nuove economie diffuse, sostenibili e durature. Senza dimenticare le altre ciclabili che si collegheranno a VenTo (come ad esempio quella del Mincio nel Mantovano che risale fino al Lago di Garda).

Aipo

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