Un bike hotel nelle Dolomiti è garanzia di qualità. Sia per i paesaggi unici al mondo che per la professionalità degli operatori. Non fa eccezione l’Hotel Melodia del Bosco, un quattro stelle situato a Badia, la porta dell’omonima valle altoatesina, in provincia di Bolzano. Quasi settant’anni di storia, con la gestione tramandata di padre in figlio, hanno portato Klaus Irsara e sua sorella a decidere di specializzarsi nelle vacanze in bici.
«All’inizio – spiega Klaus – pensavamo che il nostro target fosse più la mountain bike, anche per la vicinanza con i Paesi nordici. Poi però la cosa si è evoluta in modo differente, perché abbiamo gran parte dei nostri ospiti che vengono a fare vacanze in bici da corsa».
Una clientela che si è selezionata da sola, dunque…
Io stesso vado in bici e faccio più uscite con quella da corsa che con le altre. Abbiamo comunque delle gravel, che stanno prendendo piede, una fetta di utenza che fa mountain bike ed un piccolo segmento che viene a fare i classici giri da cicloturista. La maggior parte però sono ciclisti da 10.000 km l’anno.
Per tutti loro, che servizi offrite?
L’Hotel Melodia del Bosco dispone di una bike room capace di contenere fino a 60 bici, con attrezzi, olio, un angolo per la pulizia della bici. Noleggiamo delle bici da corsa e gravel, qualcosa anche di elettrico. Per le e-mtb invece abbiamo dei noleggiatori dei negozi nelle vicinanze. E poi, ancora: servizio lavanderia, barrette, tour guidati…
Avete guide interne?
Sì, e partiamo sempre dall’hotel. Io stesso quando posso guido dei tour, in realtà non tantissimo perché altrimenti non riuscirei a gestire tutto l’albergo.
Com’è fare gravel nelle Dolomiti?
Quando ho iniziato a pensare un po’ alla gravel tutti i miei amici mi dicevano: «Ma no, qui devi andare in mountain bike, cosa prendi a fare le gravel?». Eppure i nostri ospiti rimangono molto soddisfatti. Chiaramente è un gravel un po’ differente perché qui da noi le strade sono spesso ripide. Magari brevi, ma ripide. E qualche volta lo sterrato può essere abbastanza…
Tecnico?
Non direi tecnico perché i percorsi che propongo io non vanno quasi mai su single track. Però a volte il fondo può avere la ghiaia un po’ più grossa. Può capitare che un anno un tratto sia messo meglio e l’anno dopo peggio. Diciamo che non sono le strade bianche del Chianti. Giocoforza, è un “alpine gravel”.
E allora, Klaus, quali sono i luoghi da non perdere per chi soggiorna al Melodia del Bosco?
Siamo in una posizione strategica, circondati da molti passi. Uno può stare una settimana e non si stufa mai di pedalare. Per cui per gli stradisti abbiamo i classici Sellaronda, Passo Giau, Valparola… Fino alla zona di Cortina e delle Tre Cime di Lavaredo, con la salita al RIfugio Auronzo. Meno conosciuti ma altrettanto belli sono il Passo Furcia e il Passo delle Erbe.
E se ti arriva un cliente appassionato di gravel dove lo porti per stupirlo?
Abbiamo una zona molto bella che si chiama Armentara, che è ai piedi del Santa Croce. Normalmente non si può fare in bici da corsa, ma in gravel si. E’ anche una zona molto poco turistica, ma affascinante. Ci sono tanti altri itinerari che si possono fare, ma l’Armentara, secondo me, è sicuramente molto particolare.