| 13 Luglio 2025

Hotel Kursaal, il più bike friendly di Cattolica (e non solo)

«L’Hotel Kursaal è l’albergo storico di Cattolica, uno dei primi alberghi nati nel 1850, protetto dalle Belle Arti e ancora oggi riconoscibile per l’architettura tipica degli alberghi di fine Ottocento e inizio Novecento. Di alberghi così se ne trovano pochi», esordisce Kelly Gerla, direttrice appunto dell’Hotel Kursaal di Cattolica.

Una struttura dal fascino senza tempo, che è un’icona dell’ospitalità non solo a Cattolica ma in tutta la Romagna, da sempre una delle terre più bike friendly d’Italia. Scopriamolo meglio questo hotel, già incontrato in passato grazie alla storia di Art Mitchell e Kerry McDermott.

Pronti a partire di fronte l’Hotel Kursaal
Pronti a partire di fronte l’Hotel Kursaal
Kelly, l’Hotel Kursaal ha una lunga storia e un prestigio ormai noto anche nel mondo del ciclismo. Come si inserisce la bici in tutto questo?

Allora, la bici si inserisce grazie a me, nel senso che fino al 2019 ho avuto per 20 anni un albergo mio a Riccione, con un target misto: famiglie e sport. All’interno dello sport c’erano due filoni principali: il nuoto, perché Riccione dopo Roma è il riferimento grazie alle piscine olimpioniche coperte e scoperte, con trampolini per i tuffi. Mi portavo a casa una bella fetta di squadre importanti: Pellegrini, Paltrinieri, Lamberti, per tutti i campionati, dai UISP agli italiani, fino ai Master. E poi il ciclismo, che è la mia grande passione. Facevo parte della Riccione Bike Hotels e ospitavo tante squadre. Conobbi anche direttori sportivi e organizzatori come Adriano Amici, patron della Settimana Internazionale Coppi e Bartali.

Quindi sei entrata anche in contatto con le grandi gare…

Certo. All’interno di RCS Sport, che organizza le principali gare italiane tra cui il Giro d’Italia, ho costruito una rete di relazioni solide. Quando c’erano tappe nei dintorni di Riccione chiedevano espressamente di me, e lo dico senza presunzione. Sapevano che nel mio hotel non dovevano chiedere nulla: c’erano già allacci dell’acqua, corrente, parcheggi riservati, menù adatti, colazione alle 6 del mattino, pasta, secondi… Tutto pensato per i corridori. Non hanno grandi pretese, ma esigenze molto specifiche.

Esigenze particolari, quindi…

Esatto, e con me erano in una botte di ferro. Quando ho lasciato l’albergo nel 2019, ho cercato lavoro in un gruppo alberghiero perché un solo hotel mi va stretto, faccio venticinque cose alla volta. Così sono arrivata nel Gruppo Ferretti Hotels, che voleva potenziare il settore bike. Avevano già provato con il Ferretti Beach di Rimini, ma non aveva funzionato.

Gruppi selezionati, molto spesso stranieri, all’Hotel Kursaal di Cattolica
Gruppi selezionati, molto spesso stranieri, all’Hotel Kursaal di Cattolica
Per quale motivo?

Perché Rimini è troppo caotica. La clientela era alto-spendente ma cercava tranquillità. E attraversare la città per mezz’ora per raggiungere l’entroterra non è il massimo. Così ho portato a Cattolica tutta la mia esperienza di vent’anni e molta della clientela che avevo a Riccione: americani, canadesi, australiani, ma anche tutte le squadre World Tour che seguivano la Coppi e Bartali. Ormai ho costruito non solo un nome, ma anche un format e delle certezze.

Come gestisci invece il cliente singolo? Quali servizi offrite e come li intercetti?

Mi sono sempre fatta pubblicità da sola. Niente tour operator. Andavo a novembre negli USA, in Canada, in Australia e organizzavo delle “serate get together”. Preparavo brochure, un CD, si mangiava all’italiana – prosciutto, grana, vino, piadina – e i clienti invitavano amici, amici di amici… Io facevo una breve presentazione, poi il CD parlava per me. Funzionava.

Spirito d’impresa puro…

All’inizio era dura. Tutti volevano Toscana o Dolomiti. Io rispondevo: «Lasciatele stare le Dolomiti! Sì, sono belle, ma anche la Romagna ha percorsi splendidi». Non ho mai mollato e in pochi anni gli ho fatto dimenticare Toscana e Dolomiti. Dicevo: «Vieni da noi, ti faccio mangiare bene, ti do del buon vino, delle brave guide…». E così li agganciavo.

Grazie alle conoscenze di Kelly, i clienti del Kursaal entrano anche al Giro. Ecco una torta commemorativa di una giornata indimenticabile
Grazie alle conoscenze di Kelly, i clienti del Kursaal entrano anche al Giro. Ecco una torta commemorativa di una giornata indimenticabile
La maggior parte della clientela è straniera?

Sì, e viene soprattutto tramite passaparola. Sono clienti “high spending”, cioè che posso spendere parecchio: restano una settimana o nove giorni. Vengono in coppia se entrambi pedalano, oppure in gruppo se il partner non va in bici, e poi spesso tornano con la famiglia. La nostra forza è offrire pacchetti che gli altri non riescono a costruire.

Che tipo di pacchetti?

Li ho portati dentro il Giro d’Italia. Quando c’è stata la partenza da Modena, siamo stati nel villaggio. Sono stati vicino ai corridori. Poi visita al Museo Ferrari di Maranello. Giornata indimenticabile. Offriamo transfer da e per l’aeroporto, noleggio bici, guide, degustazioni nell’entroterra… Quest’anno ho incluso anche l’iscrizione alla Granfondo Squali, in concomitanza con il loro soggiorno. Ormai non chiedono nemmeno quanto costa: sono più amici che clienti.

I percorsi ciclistici li crei tu o li affidate alle guide?

Fino a qualche anno fa li facevo io, ma avevo troppa tensione: se cadevo? Se mi facevo male? Chi gestiva l’hotel? Quindi davo appuntamento per degustazioni o seguivo nel pomeriggio. Oggi i percorsi sono concordati con le guide.

L’emozione di arrivare in cima al Cippo di Carpegna, vicino alla gigantografia di Pantani
L’emozione di arrivare in cima al Cippo di Carpegna, vicino alla gigantografia di Pantani
Quante guide avete?

Sono arrivata ad avere quattro guide contemporaneamente. Vengono assegnate in base alla preparazione atletica: se ho 30 clienti, è chiaro che non tutti pedalano allo stesso livello. Per evitare disagi, creiamo gruppi omogenei. Dopo il primo giorno, ognuno trova il gruppo più adatto a sé. Così si divertono tutti.

C’è un percorso che chiedono più spesso? Ad esempio, il Barbotto?

Il Cippo di Carpegna, dove si allenava Marco Pantani. Molti arrivano alla Cantoniera e tornano indietro, perché il tratto più duro è quello finale. Ma c’è anche chi lo chiede apposta.

Offrite anche massaggi?

Sì, abbiamo una SPA interna con piscina, sauna e massaggi. Si può scegliere tra rilassanti o sportivi, leggeri o intensi.

E dal punto di vista del cibo?

Non hanno richieste particolari, mangiano di tutto. Colazione abbondante al mattino, le guide conoscono i bar per le pause. Al rientro c’è un recovery buffet con pasta fredda, carboidrati, tanta frutta e verdura. C’è anche il servizio lavanderia: lasciano le sacche all’esterno della stanza. Noi le ritiriamo e la sera trovano tutto pulito.

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