DESENZANO DEL GARDA – Con il pranzo nell’hospitality all’arrivo, si è conclusa la giornata speciale di Massimo Belleri al Giro d’Italia. La maglia Sara Assicurazioni lo ha trasformato in un corridore del Giro-E e quando al mattino è salito sul palco alla partenza da Montichiari, nel petto un po’ s’è gonfiato d’orgoglio. Vi avevamo già raccontato l’esperienza di uno di noi nella tappa di Oropa, oggi raccontiamo lo stupore di chi non l’aveva mai fatto.
Il Giro-E anticipa ogni giorno quello dei corridori veri. Diciannove squadre fisse più un massimo di otto giornaliere: per ciascuna di esse, un capitano carismatico. Può essere un campione del passato come Cunego, Tafi, Chiappucci o Colbrelli, come pure un uomo esperto come Emiliano Cantagallo, che anche quest’anno guida il Team Sara Assicurazioni. Emiliano lo conosciamo bene, per il suo record di scalate dello Zoncolan, per la Roma XXIV e la campagna Sara Safe Factor in cui, assieme alla compagnia di assicurazione, raduna e parla con gli studenti in età da patente, spiegando i pericoli della strada con l’occhio del ciclista.
Come il Giro dei pro’
In piccolo, il Giro-E ha la logistica del Giro d’Italia, con lo speaker, due palchi, il villaggio commerciale e il paddock per i team. Quando lo abbiamo incontrato al mattino, Belleri era un po’ curioso e un po’ intimidito per la grandezza della situazione. Raggiunto dopo l’arrivo, il suo giorno diventa un viaggio da rivivere chiudendo gli occhi e lasciando andare le emozioni.
«Fa un effetto strano pedalare sulla e-bike – dice – perché alla fine decidi tu quanto farti assistere. Si può passare da una bicicletta completamente muscolare a guidare un vero motorino. Sta a chi la usa, ma secondo me per chi vuole fare un po’ di attività fisica e non ha ancora la forma fisica o l’allenamento necessari, sicuramente è un grosso aiuto. E alla fine aiuta ad apprezzare meglio anche il ciclismo. Detto questo, pedalare sul percorso chiuso come quello del Giro d’Italia è una cosa che non capita spesso. Ho fatto qualche gran fondo, ma un’organizzazione del genere lascia veramente stupefatti, senza parole. E’ una grande emozione fare le strade su cui poi vedrai passare i professionisti».
Il Team Sara Assicurazioni
La giornata è bella, a dire il vero piuttosto calda. E’ il giorno in cui i professionisti faranno la cronometro, mentre il gruppo del Giro-E ha seguito un percorso di circa 40 chilometri, sulle stesse strade. Belleri s’è ritrovato in squadra con Emiliano Cantagallo, che vuole a tutti i costi difendere la leadership della sua squadra.
«Emiliano è uno che ti sprona a fare bene – continua Belleri – ti tiene sempre sul pezzo, controlla sempre dove sei, ti fa mettere nel posto giusto al momento giusto. Si vede che è uno che ci tiene a fare le cose fatte bene, è impagabile per il suo impegno. Durante la tappa ci sono state delle prove cronometrate. In alcuni tratti si doveva mantenere una media ben precisa e poi c’erano delle altre in cui dove bisognava passare il traguardo intermedio tutti assieme, affiancati. Diciamo che erano tutte prove di regolarità. Abbiamo avuto solo un contrattempo a metà percorso, con un partecipante che ha avuto un problema e si è dovuto fermare. Però penso che le cose siano andate bene. Almeno, a vedere la reazione del nostro capitano».
Ambiente rilassato, ma competitivo
Massimo al Giro-E c’è arrivato per l’invito di un amico che ha un’agenzia di Sara Assicurazioni. Nella sua squadra c’erano titolari di agenzie e anche Tommaso, il figlio ugualmente sciatore di Giorgio Rocca. Come il suo idolo Colbrelli, anche Massimo arriva dalla Franciacorta, zona di ciclisti. E lui di chilometri ne fa tanti, pur non avendo mai fatto la trafila delle categorie giovanili.
«Conoscendo il mondo delle gran fondo – dice – qui ho sperimentato il bellissimo rapporto che si è creato fra i vari gruppi. Lungo tutto il percorso si è chiacchierato anche con le altre squadre, quindi un ambiente sicuramente molto rilassato, ma insieme anche competitivo, perché comunque ognuno di noi voleva fare il meglio per la sua squadra. E poi è stata un’esperienza bellissima vedersi intorno Cunego o anche Colbrelli a un palmo di mano. Pensare che è tutta gente che ha fatto gare, che ha fatto quello che ha fatto e adesso erano lì con noi, è stato bellissimo».
L’Orbea del team
L’ultima annotazione è per la bici che hanno usato. Quest’anno il Team Sara Assicurazioni è sponsorizzato da Orbea e pedala sul modello Gain, in un panorama di vari gioielli. C’è anche il Team Tudor con le BMC. Ieri come capitano c’era l’ex campionessa del mondo Marta Bastianelli e come team manager Alessandro Spezialetti, ex professionista che ora è tecnico di una squadra pro’ del Belgio.
«Usare quella bici – spiega Belleri – è molto semplice, intuitivo. E’ come una bici normale, solo che ti dà un aiuto nel momento giusto, quando magari sei affaticato. Ti permette di fare un pezzo di strada che magari non riusciresti a percorrere solo con le tue forze, ti dà giusto l’aiuto per poter andare avanti. Come dicevo, non avevo mai usato queste bici, ma dopo un chilometro sembrava di esserci su da una vita. E mentre pedalavo, mi guardavo intorno. C’era tantissima gente che ci accoglieva come se fossimo noi i professionisti, veramente bellissimo! C’è stata anche una ragazzina che ci voleva offrire i panini con la salamina, è stato veramente bellissimo vedere tutta questa gente che batteva le mani mentre passavamo».
Gli occhi pieni di Giro
Quando ieri sera Massimo Belleri è tornato a casa, aveva gli occhi pieni dell’esperienza vissuta e fra le mani il completino, la borraccia e una medaglia. Oggi il Giro-E partirà da Tirano per arrivare al Mottolino. I chilometri in programa sono 69,1 con 2.300 metri di dislivello. E se ieri per Desenzano sono stati selezionati anche partecipanti a digiuno di bicicletta, per oggi ci ha spiegato Damiano Cunego sono stati selezionati solo ciclisti esperti. A suo modo deve essere un’avventura, ma non si pensi che avere un motore renda le montagne meno impegnative.