| 30 Maggio 2024

La nascita del viaggio: ispirazione, tracce, consigli…

«E mi raccomando, in questo viaggio mettici anche un 30% di tratti in fuoristrada… Non troppo sconnessi… Ovviamente anche qualche bella città da visitare… E non ti dimenticare un bel valico, di quelli epici, magari sopra i 2.000 metri. Però evita pendenze troppo dure che con le borse poi non andiamo più su…».

Dura la vita per i tracciatori di ciclovacanze in bikepacking con gli amici… Si tratta di mettere insieme tutte le istanze e cercare di mescolare tanti ingredienti per garantire, almeno sulla carta, un’esperienza memorabile che spesso coincide con il periodo delle agognate ferie. Anche chi viaggia in solitaria avrà per se stesso richieste simili.

Ma facciamo un passo indietro: come si progetta un viaggio in bicicletta? Perché si sceglie una meta piuttosto che un’altra? E, una volta scelta la destinazione, come si arriva alla stesura della traccia che si spera (spesso invano) di seguire come un oracolo?

Le guide sono la necessaria base di partenza, al pari del web
Le guide sono la necessaria base di partenza, al pari del web

L’ispirazione

Andiamo con ordine e partiamo forse dalla parte più affascinante: l’ispirazione. Che sia una cena tra amici, la lettura di un resoconto di viaggio, lo sfogliare di un atlante, prima o poi si buttano sul tavolo le “nominations” dei posti in cui vorremmo andare. Fatti i conti con le disponibilità di tempo e spesa e ascoltando la propria parte più recondita, alla fine rimane un solo nome: quello della destinazione scelta. A volte l’obiettivo è cercare di raggiungere una meta (Santiago de Compostela, Capo Nord, traversata delle Alpi…), altre volte si vuole semplicemente perdersi in una data regione ed allora si può preferire un tour ad anello (utile per pianificare il ritorno in aereo). A meno di non seguire una traccia già esistente, saremo noi a doverla disegnare. E qui entra in gioco il ruolo del tracciatore di cui sopra.

Le informazioni

Per prima cosa c’è un grande lavoro di raccolta di informazioni e, diciamolo pure, di copiatura. A meno di non avventurarsi in terre davvero estreme, ovunque abbiamo deciso di andare con la nostra bici, qualcuno altro ci ha già messo le ruote. E allora perché non sfruttarlo? Con le applicazioni odierne come Komoot, Wikiloc e altre, abbiamo a disposizione chilometri e chilometri di tracce.

Ugualmente, moltissimi enti del turismo, più o meno locali, tanto pubblici quanto privati, implementano le loro pagine web con file GPS. Ciò consente ai cicloturisti di scoprire le loro ricchezze. Ricordiamoci che nessuno conosce un territorio meglio di chi ci vive, mentre per noi si tratta spesso dell’ignoto più totale.

Il percorso giusto, la bici giusta, il miglior bilanciamento tra impegno e scoperta
Il percorso giusto, la bici giusta, il miglior bilanciamento tra impegno e scoperta

Destinazione Armenia

Aiutandosi anche col caro vecchio cartaceo, dovremmo in tal modo riuscire a tirare giù una traccia di massima, magari dopo aver tagliuzzato, unito ed adattato quelle trovate on-line alle nostre esigenze. Ad esempio, per il nostro prossimo viaggio estivo in Armenia (che vi racconteremo) ci siamo imbattutti nel percorso di Ascend Armenia, una gara bikepacking che lo scorso anno ha ricevuto il riconoscimento “Best New Event 2023” dal sito Bikepacking.com.

Quest’ultimo, per inciso, è una delle maggiori fonti di ispirazione con le sue tracce “wild”, con foto accattivanti e dislivelli molto esigenti. Tanto che spesso dobbiamo alleggerirle per non fare il passo più lungo della gamba.

I resoconti di viaggio altrui sono un ottimo modo per iniziare a raccogliere informazioni
I resoconti di viaggio altrui sono un ottimo modo per iniziare a raccogliere informazioni

La traccia giusta

Okay, avete una bozza della vostra traccia, il chilometraggio ed il dislivello totali sono alla vostra portata, ma… siete sicuri che sia la migliore possibile su quel territorio? Cosa fa la differenza tra una buona traccia ed una traccia memorabile?

Qui rimbombano le istanze che si dicevano in apertura di articolo, per cui inizia il lavoro di rifinitura. Ovviamente la tracciatura di un viaggio di due settimane nel Caucaso avrà difficoltà maggiori rispetto a quella di un weekend in Piemonte. Tuttavia certi passaggi sono gli stessi. Ad esempio cominciare a scrivere nei gruppi Facebook appositi per chiedere consigli. Oppure scandagliare gli highlights (punti di interesse) di Ridewithgps o Komoot, fino alla funzione “trail view” di quest’ultima app. Per chi organizza accuratamente ciclovacanze su percorsi off-road, essa dà una mano in più rispetto alle immagini satellitari nel capire la percorribilità di un terreno sconnesso. E questo può fare la differenza in ambienti montani o isolati.

Anche i blog di viaggiatori, le foto di Instagram ed i video di YouTube relativi alla nostra meta possono fornire ottimi spunti per perfezionare la traccia, così come tutte le informazioni dei già citati enti di promozione turistica. Oltre ai fondamentali “numeri utili”, è sempre bene dare un’occhiata alla rete ferroviaria del luogo o almeno di autolinee che possa fungere da paracadute e magari adeguare ad essa parte dell’itinerario.

Il giusto equilibrio

E’ utile, specie per le ciclovacanze più lunghe, cercare di creare percorsi vari, sia dal punto di vista paesaggistico che tecnico. Occorre alternare tratti duri (sconnessi o in salita), con altri più semplici di recupero, nei quali inserire qualche stimolante visita in centri di interesse storico, artistico o culturale. Ad esempio, se capita di passare vicino a un sito Unesco, facciamo di tutto per includerlo nella traccia: del resto, siamo pur sempre in vacanza!

Più si viaggia in Paesi diversi dal nostro e più dovrebbe venire voglia di conoscere qualcosa in più fin da prima della partenza, per cui ben vengano documentari e libri che ci introducano alla nostra prossima avventura.

Infine, va ricordato che per quanto si possa pianificare tutto metro per metro, alcune cose non andranno come previsto. Fuori dalla zona di comfort potrebbero spuntare difficoltà ma anche incontri piacevoli o addirittura insperati. Saranno proprio queste cose, una volta tornati a casa e per gli anni a venire, a rendere davvero “memorabile” la vostra ciclovacanza!

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