| 25 Giugno 2025

JeCo Gravel: quasi 500 km di rando tra la Laguna e le Dolomiti

Forse il nome Paolo Tamburini non vi dirà molto, dato che sui social è conosciuto con il nickname Paolo Guida Bike, quel che è certo è che l’organizzatore della JeCo Gravel è un vero appassionato pedalatore. Non solo un tracciatore ma anche una guida cicloturistica ed un ultra-cycler trentennale che ha partecipato a varie prove di endurance e trail, tanto che per cinque anni ha organizzato la 161 Miglia (per gravel e mtb) la quale quest’anno si prende un anno sabbatico in vista del 2026. Ecco allora che tutte le sue energie e quelle dell’Asd Laguna Bike di cui è presidente sono incentrate sulla JeCo Gravel.

Dal 12 al 14 settembre ciclisti e appassionati di gravel si ritroveranno in, una randonnée di 477 chilometri e 6.350 metri di dislivello che unisce Jesolo e la Laguna Veneta alle cime maestose delle Dolomiti, per poi tornare sulla costa. 

«Non puntiamo alla quantità, ma alla qualità – spiega Paolo – Voglio che chi partecipa viva un’esperienza unica, pedalando attraverso i paesaggi più belli del Veneto, molti dei quali patrimonio Unesco».

Nel più vero spirito gravel, c’è sempre tempo per una sosta in un bel posto. Qui siamo al Lago Morto, sul Fadalto
Nel più vero spirito gravel, c’è sempre tempo per una sosta in un bel posto. Qui siamo al Lago Morto, sul Fadalto

La foresta del Cansiglio e il Cadore

E allora vediamoli questi ambienti diversificati: dalla pianura veneta alle aspre salite dolomitiche, passando per boschi, laghi e borghi storici.

«Si parte da Jesolo – spiega – con il suo litorale affacciato sull’Adriatico, per poi inoltrarsi verso l’entroterra seguendo il fiume Piave, “il fiume Sacro” della Grande Guerra. Dopo circa un centinaio di chilometri, si raggiunge la foresta del Cansiglio, un gioiello naturale a quasi mille metri di quota. Pedalare lì è una cosa spettacolare ed un’esperienza indimenticabile».

Superata la foresta, il percorso prosegue verso Auronzo di Cadore ed il suo lago, dove i partecipanti potranno usufruire di un’area dedicata al pernottamento in tenda.
«Ho visto che lo scorso anno – precisa Paolo – in molti hanno deciso di pernottare in quella zona, per cui abbiamo stipulato una convenzione col campeggio per chi volesse dormire in tenda a prezzi agevolati».
Da qui, la salita porta verso Cortina d’Ampezzo, la “perla delle Dolomiti”, passando per il lago di Misurina e ammirando le Tre Cime di Lavaredo, uno degli scorci più iconici delle Alpi.

Il fascino della foresta del Cansiglio, altopiano delle Prealpi Bellunesi
Il fascino della foresta del Cansiglio, altopiano delle Prealpi Bellunesi

Cortina, la “perla delle Dolomiti”

Dopo aver raggiunto Cortina, il percorso prevede il ritorno verso Jesolo attraverso un itinerario altrettanto affascinante. Si scende lungo la ciclabile delle Dolomiti (la Cortina-Dobbiaco), un tracciato sterrato che regala panorami unici al mondo, per poi dirigersi verso San Vito di Cadore e il lago di Santa Croce.

Da qui, la JeCo Gravel si addentra nelle colline del Prosecco, tra vigneti e borghi medievali come Conegliano e Vittorio Veneto. «Si passa accanto a castelli come quello di San Salvatore, Collalto e Conegliano – sottolinea Tamburini -. Sono tutti punti che gli atleti vedranno transitando».

L’ultimo tratto riporta i ciclisti verso Jesolo, costeggiando ancora il Piave e attraversando la campagna veneta, prima del traguardo finale.

Cortina d’Ampezzo sancirà il giro di boa della randonnée. E’ tempo di tornare al mare…
Cortina d’Ampezzo sancirà il giro di boa della randonnée. E’ tempo di tornare al mare…

Oltre metà è su sterrato (pedalabile)

A differenza di molti trail estremi, la JeCo Gravel è pensata per essere totalmente pedalabile, senza tratti tecnici o sentieri impervi. «Non è un percorso da mountain bike – precisa Paolo – è per gravel. Per questo l’abbiamo chiamata randonnée piuttosto che trail. Ovviamente più della metà è su sterrato, ma sempre percorribile senza difficoltà eccessive».

Le strade asfaltate presenti sono a bassa intensità di traffico, e i tratti sterrati includono piste forestali, argini fluviali e ciclabili panoramiche. «L’obiettivo è far vivere un’avventura accessibile ma emozionante», aggiunge l’organizzatore.

Un’esperienza monitorata e sicura

La Jeco Gravel è una unsupported bikepacking adventure, quindi i partecipanti devono essere autonomi per viveri e rifornimenti. Tuttavia, l’organizzazione garantisce il tracciamento GPS live grazie alla collaborazione con SeTe Track, permettendo di monitorare gli atleti in tempo reale.

«Io sarò sempre sul campo – afferma l’organizzatore -. Se vedrò che qualcuno avrà bisogno di aiuto, potrò raggiungerlo per portare acqua o controllare che tutto vada bene».

La partenza e l’arrivo sono presso il Relais Spa Villa Giulia di Jesolo, una struttura che offre servizi per ciclisti tutto l’anno, tra cui docce e un punto ristoro.

Paolo “Guida Bike” Tamburini, presidente dell’Asd Laguna Bike e tracciatore della JeCo Gravel
Paolo “Guida Bike” Tamburini, presidente dell’Asd Laguna Bike e tracciatore della JeCo Gravel

Come il sogno è diventato realtà

«Questa corsa nasce dal cuore – confessa Paolo  in conclusione – Jesolo-Cortina era un sogno che avevo da anni. Precisamente nove anni fa riuscii a trovare una dozzina di amici per fare per la prima volta questo percorso. Ci misi sette mesi a convincerli. Ma all’epoca lo facemmo con le bici da strada. Ora, invece, che il fenomeno gravel è esploso, ecco che il sogno della JeCo Gravel è diventato realtà».

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