L’arco alpino è costellato di strade militari, per lo più sterrate, che in passato furono costruite esclusivamente per motivi bellici e che oggi sono diventate vocate al turismo, specie quello in bicicletta. Tra queste una delle più note è quella dell’Assietta, in Piemonte. Una strada che si dipana per oltre 35 chilometri costantemente in quota. Quest’estate si sono conclusi i lavori di pulizia, ripristino e messa in sicurezza della carreggiata della Strada Provinciale 173 dell’Assietta, interamente sterrata da Pian dell’Alpe a Sestriere e domenica 14 vi si è svolta la Via dei Saraceni, storica Gran Fondo di mountain bike.
Noi ci siamo fatti raccontare dal nostro amico Davide Falcioni, ex corridore e oggi giornalista di Fanpage (nella foto di apertura, davanti alla stele dell’Assietta), che l’ha percorsa nel recente passato, sensazioni e sfumature del pedalare su questa ormai mitica strada.
«Due estati fa – ricorda – salii al Colle dell’Assietta da Sauze d’Oulx. Noleggiai una mountain bike ed iniziai i primi 5-6 chilometri in salita su una strada asfaltata con pendenze intorno al 10 per cento. Poi entrai nel Gran Bosco di Salbertrand che è anche un Parco naturale. Ricordo che era molto piacevole pedalare nella sua ombra, che lo rende perfetto per una cicloescursione estiva. Quindi arrivai all’imbocco per la strada dell’Assietta attraverso la Strada dei Cannoni numero 5. Da lì inizia la vera strada militare».
Diversi punti di partenza
In effetti ci sono varie soluzioni per salire in quota all’Assietta. Una delle più note, ad esempio, è quello di combinare la salita del Colle delle Finestre, reso celebre da alcuni passaggi del Giro d’Italia, per un’accoppiata davvero leggendaria. Ma torniamo al resoconto di Davide…
«Probabilmente l’Assietta è la più bella strada che abbia mai percorso in bici – annota – sia perché si rimane a lungo in alta quota (tra i 1.950 metri della partenza a Pian dell’Alpe e i 2.035 di Sestriere) sia perché è un itinerario con una visuale molto ampia. C’è una panoramica sulle Alpi per decine e decine di chilometri e scorci sulla Val di Susa e la Val Chisone. E’ una strada a tratti anche dura ed in cima si trova un rifugio, non molto grande. Diciamo attrezzato, ma spartano. Accanto c’è un piccolo laghetto. Poco più avanti c’è invece una stele che ricorda una battaglia tra Piemontesi e Francesi che si svolse nel 1747.
«Arrivato alla Testa dell’Assietta (2.566 metri quota, ndr) non ho proseguito verso il Colle delle Finestre, ma sono tornato indietro per un bel tratto, attraversando zone con mucche al pascolo e alternando tratti in cresta con altri di salita anche dura, all’altezza del Monte Ginevris.
«Ho continuato in quota verso Sestriere per una decina di chilometri, ma invece di scendere sulla nota località sciistica, sono rientrato a Sauze d’Oulx. Ricordo che in breve sono passato da un ambiente incontaminato ad uno più antropizzato anche perché in quelle zone alle piste da sci presenti dagli anni Trenta si sono aggiunte le strutture create per le Olimpiadi invernali di Torino 2006».
Chiusa ai motori fino al 31 agosto
Sentiamo quindi una sintesi di quest’esperienza. «A livello fisico è dura, si sente la quota e oltre al tratto nel bosco ci sono passaggi ripidi anche se brevi. A livello emotivo è la strada gravel perfetta…».
Per chi volesse provare emozioni simili a quelle di Davide, ricordiamo che fino al 31 agosto la Strada Provinciale 173 dell’Assietta sarà totalmente chiusa al traffico motorizzato. Più precisamente dalle 9 alle 17 nei giorni di mercoledì e sabato. Inoltre, essendo una carreggiata sterrata, sono in vigore il limite di velocità di 30 km orari, il divieto di sorpasso e di sosta al di fuori dei parcheggi segnalati. Il transito è vietato ai veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate e di larghezza superiore a 2 metri. La strada dell’Assietta rimarrà aperta fino al 31 ottobre, per poi riaprire il 1° luglio 2025.