Panorami da cartolina che si mischiano alla storia valdese dell’Alta Valpellice. Tra i numerosi itinerari proposti dalle colline pinerolesi, un fascino speciale ce l’ha l’anello della Val d’Angrogna, dando la possibilità di passare accanto a edifici storici di carattere religioso tra le borgate di San Lorenzo e Serre.
Alla portata di tutti
Si tratta di un percorso alla portata di tutti gli appassionati di escursioni in sella su due ruote, per quanto di media difficoltà, affrontabile in qualunque periodo dell’anno. Partenza da piazzale Viale De Amicis a Luserna San Giovanni, Comune che si trova a 20 chilometri di macchina da Pinerolo. Da qui scatta un itinerario di 35,1 km con un dislivello complessivo di 1.172 metri, che si inerpica fino alle pendici del Colle Vaccera (1.465 m). Di qui prosegue verso l‘Alpe Criuliro (1.600 m), consentendo di ammirare splendide vedute sulla Val Pellice e la parte alta del vallone dell’Infernet. Il ritorno avviene scendendo a Pradeltorno (1000 m) e percorrendo la strada di fondovalle, che costeggia il Torrente Angrogna.
Le due varianti
Così come per diversi itinerari del Pinerolese, esistono anche due varianti dell’anello della Val d’Angrogna. Per i più allenati e temerari c’è la possibilità di allungare l’anello, aumentando chilometri e dislivello, grazie alla diramazione per Alpe Sella Vecchia. In questo modo, è possibile esplorare la parte alta del ripido e selvaggio vallone dell’Infernet, raggiungendo dapprima il rifugio Sap (1.450 m), poi l’Alpe della Sella (1.790 m), infine, l’Alpe della Sella Vecchia (2.050 m). Nel complesso, si arriva a 52,4 km con un dislivello di 2.104 metri. Vista la quota, quest’itinerario è percorribile soltanto durante la stagione estiva.
La seconda diramazione, denominata variante Arvura, è anch’essa percorribile in qualunque mese del calendario (salvo in caso di fitte nevicate) e accorcia il tracciato a 19,4 km e il dislivello a 585 metri. Si rimane così a bassa quota e superando appena la quadrupla cifra. Si passa dalle località Buonanotte (900 m) e Arvura (1.078 m), quindi si scende alle borgate Cacet e Coisson, per ricongiungersi all’itinerario principale presso la località Chiot d’l’Aiga (760 m).
Non solo bici
«Questo anello – commenta, Davide Benedetto dirigente dell’Unione Montana e coordinatore del progetto Upslowtour – è un esempio di come creare percorsi che siano unici per ciascuna porzione del territorio. Nel dettaglio, tocca luoghi della cultura valdese, che caratterizza molto l’Alta Val Pellice. Associa una componente storico-culturale significativa a quella paesaggistica. Il dislivello e il tipo di percorso lo rendono adatto a tutti gli amanti della montagna».
Lungo l’anello della Val d’Angrogna, grazie al contratto di rete che coinvolge più di 30 aziende di qualunque settore, si possono trovare servizi che lo rendono ancor più accessibile. Si può affrontare sia con biciclette muscolari sia con e-mtb, ricaricabili nelle colonnine disseminate lungo il tracciato.
Sapori e costumi
Una delle tappe obbligatoria è alla Beecicletta, dove è possibile parcheggiare il proprio mezzo per poter gustare diverse tipologie di miele, barrette energetiche ad hoc e altre leccornie. Si trova in Piazza Roma, 18 ad Angrogna e, su prenotazione, permette anche di vivere un’esperienza didattica in apiario o con l’arnia da osservazione.
Insomma, oltre a macinare chilometri in bicicletta, si può fare esperienze di qualsiasi tipo. Si può magari prolungare anche la propria permanenza di qualche giorno, soggiornando in strutture come quelle proposte dalla Casa Vacanze Provenzale, situata nel cuore del centro storico della vicina Torre Pellice. Appartamenti bike-friendly con monolocali per due o tre persone.