Una ciclovia che unisce due città Patrimonio dell’Unesco. Basta già questo per sottolineare l’importanza e il valore del percorso che unisce Mantova a Sabbioneta, entrambe entrate nella lunga collezione di tesori del nostro Pianeta nel 2008. Non è un caso se queste due località siano abbinate, perché lo sono sempre state, sotto il segno dei Gonzaga.
Se la prima è l’espressione massima dei Rinascimento architettonico, Sabbioneta era una sorta di “esperimento” per la famiglia ducale, un work in progress andato avanti per oltre 50 anni provando anche soluzioni innovative, il tutto attraverso i più grandi artisti dell’epoca, come Leon Battista Alberti e Andrea Mantegna.
Due facce, la stessa medaglia
Quale mezzo migliore della bici per conoscere, per approfondire due autentici scrigni pieni di sorprese? Proprio intorno alla ciclovia (nella foto di apertura Girolibero) e al collegamento fra le due città, Mantova e Sabbioneta hanno messo su una profonda intelaiatura tesa a coinvolgere sempre di più i cicloturisti tanto che Alessandra Riccadonna, Assessore alla valorizzazione del sito Unesco della città di Mantova è focalizzata sulla forte portata turistica che il percorso può avere.
«E’ un tracciato molto facile, di circa 45 chilometri, pianeggiante, che si snoda su strade poco trafficate ed è anche parte di molti itinerari ciclistici molto più ampi, basti pensare all’EuroVelo 8 dalla Spagna alla Grecia o all’EuroVelo 7 che unisce Capo Nord a Malta. Mantova e Sabbioneta sono come due diverse facce di una stessa medaglia, rappresentando quel che la famiglia Gonzaga ha lasciato ai posteri».
Un percorso breve e agevole, ma che ha molti richiami culturali…
Già la sede di partenza è un gioiello da vedere: Palazzo Te che insieme a Palazzo Ducale sono la massima espressione del tempo e una grande attrazione culturale. Da lì il percorso si dispiega passando per piccoli borghi, ognuno dei quali ha in sé qualcosa che attrae: da Buscoldo a Torre d’Oglio con il suo ponte di barche, poi San Matteo delle Chiaviche con l’area golenale, Commessaggio da cui passando per il ponte di barche sul Navarolo porta a Villa Pasquali con l’imponente Chiesa di Sant’Antonio Abate. Si attraversa la Porta Imperiale e si è nel centro storico di Sabbioneta. Noi lavoriamo perché questo percorso sia accogliente al punto da essere coperto non tutto insieme, ma “costringere” i turisti a rimanere, a visitare ogni suo tesoro anche nell’arco di più giorni.
Dal punto di vista della natura paesaggistica, il richiamo è ugualmente forte?
Sicuramente, dobbiamo considerare che pur essendo al Nord, siamo completamente in pianura, non ci sono monti all’orizzonte, questo può anche sembrare strano. E’ un paesaggio naturale, per molti diverso dal solito. Chi viene qui si gode la bellezza della pianura, faticando poco e trovando continuamente motivi per fermarsi e ammirare il territorio.
Che risposta c’è stata da parte del popolo della bici?
Notevole, oltretutto noi abbiamo anche sottoposto la ciclovia a una sorta di sperimentazione invitando molti mantovani ad affrontarla, mettendo loro a disposizione le bici a pedalata assistita e la risposta è stata entusiastica, tanto che molti hanno sottolineato di aver visto e conosciuto angoli del loro territorio inesplorati. Noi poi abbiamo destinato 70 mila euro al potenziamento del collegamento fra le due città con il progetto legato al servizio Bike&Bus, linea che congiunge le due città e che permette di portare anche le biciclette su un apposito carrello. Così si può affrontare il percorso all’andata e tornare in bus, gratuitamente.
Quali servizi ci sono a disposizione?
Il territorio è un florilegio di luoghi di ristoro, trattorie, punti per soste assaggiando anche le bontà della gastronomia mantovana, ma su questo aspetto possiamo e vogliamo fare di più. Intanto stiamo stanziando fondi per la costruzione di 5 aree di sosta lungo il percorso della ciclovia, dove poter godere dell’ombra (il percorso è percorribile tutto l’anno, certamente però nel periodo del caldo torrido diventa più arduo) garantendo anche spazi per poter aggiustare piccoli guasti alla bici. Poi stiamo approntando una cartellonistica specifica, che spieghi ad ogni punto della ciclovia dove si è, dove sono i luoghi di ristoro più vicini, che cosa c’è da vedere e così via. Vogliamo in questo modo dare un servizio il più possibile dettagliato a chi viene.
Che cosa trova il cicloturista nelle due località Patrimonio dell’Unesco?
Di Mantova, detto dei due palazzi, c’è tutto il centro storico che è accogliente e per certi versi anche tranquillizzante. A Sabbioneta è imperdibile il Palazzo Giardino, come anche il teatro della città che è un vero gioiello. E per chi sceglie il percorso nella direzione verso Mantova, di fianco al Palazzo Te c’è un parco delizioso per riposare in mezzo alla natura.
Qual è normalmente la risposta all’invito a percorrere il tracciato?
I ciclisti sono tantissimi, italiani come stranieri, moltissimi tedeschi per la vicinanza con il Lago di Garda considerando anche il percorso che collega Mantova a Peschiera. Eppure la ciclovia è un percorso non sfruttatissimo, per questo in sinergia con il Comune di Sabbioneta stiamo lavorando per renderla sempre più fruibile e conosciuta.