| 29 Aprile 2025

Passo Rest, la via segreta dalla pianura alle cime della Carnia

Arta Terme è circondata da montagne e boschi. Salite mitiche e antiche leggende: del resto si trova in Carnia e non potrebbe essere diversamente. Quelli che vogliono raggiungerla da Udine, come quelli che dalla Carnia vogliono puntare verso la pianura fino a Pordenone hanno diverse possibilità. Andare verso Tolmezzo e poi Gemona oppure sfidare la montagna. Googlemaps non te lo propone neppure, forse perché sa che suggerirlo a chi viaggia in auto significa fargli un bello scherzetto. Ma se il discorso si sposta su chi ha deciso di farlo in bicicletta, allora il Passo Rest diventa un’alternativa convincente e di grande suggestione. Non a caso il consorzio Silent Alps lo ha inserito fra le sue destinazioni più belle, scommettendo sul mistero che lo avvolge e ne fa una conquista suggestiva.

Il Giro d’Italia lo ha percorso nel 2021 quando fece tappa sullo Zoncolan, ma in quei giorni l’attenzione era così concentrata sul gran finale, che pochi ricordano i tratti precedenti. Gli amatori della zona e gli stessi corridori se ne servono quando vogliono raggiungere le montagne dalla pianura e per tornare a casa. Alessandro De Marchi quella tappa non l’ha corsa, perché cadde due giorni prima andando verso Bagno di Romagna. Tuttavia il Rosso di Buja (questo il soprannome) conosce bene il Passo Rest, perché se ne serve spesso per raggiungere la Carnia dal suo paese a sud di Udine.

De Marchi ha appena concluso il Tour of the Alps, fra il Trentino a l’Austria, e si sta godendo gli ultimi giorni a casa prima di volare a Tirana da cui il 9 maggio partirà il nono e ultimo Giro d’Italia della sua carriera. Alla fine del 2025 infatti, a 39 anni e dopo 16 stagioni da professionista, il friulano si ritirerà.

Che cosa possiamo dire del Passo Rest?

E’ una stradina abbastanza nascosta. Per me è il passaggio verso la Carnia, perché l’ho sempre fatto dal lato di Pordenone. E’ quasi una via secondaria verso le montagne, si trova in una zona relativamente tranquilla, isolata e ovviamente molto, molto bella.

I versanti sono diversi?

Il lato che sale da Tramonti, quindi da sud, non è tanto tortuoso. E’ abbastanza semplice. Invece il versante opposto, che ti fa scendere in direzione di Preone e quindi verso Arta Terme è più tortuoso, ha diversi tornanti ed più ripido. Da quella parte è un po’ più una salita della Carnia.

Da quelle parti si conoscono salite di gran nome, a partire dallo Zoncolan e la Sella Chianzutan. Del Passo Rest si parla sempre poco…

Tutto sommato è una chicca che non tutti quanti conoscono e per questo non è così frequentata. Non ci sono andato di recente, ma quando si decideva di andare di là, era sempre un giro un po’ particolare. Forse è un po’ più semplice per chi lo affronta dal lato pordenonese, però devi andare a cercarlo, perché è come nascosto in mezzo alla prima linea delle montagne.

E’ anche una salita panoramica?

Se passi dalla parte di Tramonti, quindi da sud, c’è il Lago dei Tramonti che è molto bello. La valle è abbastanza stretta però è molto verde, con una bella vista dalla cima. Dalla parte opposta, incontri un bel torrente e la valle si apre di più. Alla fine entri nel classico scenario carnico, tipico di lassù. Se non ricordo male, il greto del torrente è ghiaioso e largo, finché non arrivi sulla strada principale, dove il panorama si allarga.

Il lago dei Tramonti è aritificiale e riempie lo scenario della scalata da Tramonti di Sotto e poi di Sopra (foto Silent Alps)
Il lago dei Tramonti è aritificiale e riempie lo scenario della scalata da Tramonti di Sotto e poi di Sopra (foto Silent Alps)
Salita dura che richiede rapporti agili oppure si va veloci?

La parte carnica, quindi in direzione sud, è abbastanza ripida. Servono rapporti agili per salire comodi. Dal lato opposto, quello che ho fatto più spesso, c’è solo l’ultimo dentino che fa stringere i denti. Saranno forse tre-quattro chilometri. Perché prima la valle sale in modo più soft, la salita è relativamente facile. Alla fine invece si fa sentire di più.

Come sono invece le discese?

Sono le classiche strade di montagna, una dritta e l’altra di tornanti. Pare che le abbiano sistemate per il Giro, ma ci trovi lo sporco che resta dopo l’inverno e magari la neve. La strada a scendere verso la Carnia è bella tortuosa, anche divertente per certi versi. Mi è capitato di farla anche con la moto e me la sono proprio goduta, perché ti invita a guidare bene.

Ma con la bici è meglio. Si penetra nel silenzio della Carnia e se ne viene catturati con quel qualcosa di magico che ti avvolge quando inizi a pedalare in salita. Scalare il Passo Rest dalla Carnia è come arrivare in cima a un balcone che guarda verso la pianura e scegliere se sprofondarvi o fare ciao con la mano, voltarsi e tornare nella terra più verde e delle pendenze impossibili.

Silent Alps

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