Fino allo scorso anno, se si parlava di Albania venivano in mente gli sbarchi di trent’anni fa quando l’immigrazione verso il nostro Paese non arrivava da Sud ma da Est e verso chi raggiungeva le nostre coste c’era più comprensione e buona accoglienza. Tanto tempo è passato, la società albanese è molto cambiata rispetto ad allora e l’approdo del Giro d’Italia per il suo lancio è stato una vetrina eccezionale.
L’Albania già da prima era però una meta privilegiata per vacanze in bici, potendo proporre un mix davvero difficilmente eguagliabile: paesaggi straordinari uniti a costi davvero convenienti. Ecco perché sono sempre di più coloro che fanno il cammino inverno rispetto al secolo scorso, imbarcandosi ad Ancona per raggiungere il porto di Durazzo e iniziare la propria avventura.
Un viaggio lento, ascoltando il mare…
Il viaggio in bici da Durazzo procede verso sud fino al primo punto che merita una sosta approfondita (a meno che non si voglia fare qualche tappa per un bagno rigenerante…): la fortezza Kalaja e Bashoves per entrare poi nel Parco Nazionale Divjake-Karavasta dove nidificano oltre 200 specie diverse di uccelli tra cui i rari pellicani ricci. L’aria di mare invita a un viaggio lento, sfruttando al meglio tutti i propri sensi. Si arriva a Berat, città patrimonio dell’Unesco chiamata la “città delle mille finestre”. Girare per i quartieri di Mangalem, Gorica, Kalaja e assaggiare le prelibatezze locali. Magari trovate anche il mitico “Pelmenki” citato in “A piedi nudi nel parco”…
Scendendo ancora verso sud, si arriva a Fier, famosa per il sito archeologico di Apollonia fondato nel VI a.c. secolo dai coloni greci e ci sono alcune parti che, per il loro stato, meritano un’osservazione attenta, come il monastero di Ardenices. Si prosegue verso Valona tra strade molto larghe (come si è visto nell’ultima corsa rosa) con panorami straordinari verso un Adriatico decisamente pulito e invitante. La strada porta verso uno dei punti più impegnativi dell’intero giro, la scalata del Passo di Llogara, 20 chilometri con pendenze che toccano il 12 per cento e una discesa dove serve manico, ma la vista dalla cima sul Mar Ionio è un premio alla fatica.
I tanti tesori dell’entroterra
Si passa da Porto Palermo con il suo castello del XVIII secolo per arrivare a Saranda, una delle principali località balneari dell’Albania dove la confusione sembra la stessa della Riviera Adriatica. Guardare il tramonto dalla sua spiaggia è però un momento molto toccante.
Finora si è parlato della parte costiera, ma l’entroterra? Anche quello ha grandi opportunità, come la medievale Argirocastro, anche questa patrimonio dell’Unesco, per raggiungere la sorgente Occhio Blu, luogo famoso in tutto il Paese per il colore delle sue acque. Successivamente si susseguono paesaggi sempre diversi e un colpo al cuore arriva nel passaggio verso Korçe con i suoi boschi di conifere. In città sembra di entrare in un’altra dimensione, dove l’influenza araba è sempre più forte.
Il 2° lago più profondo d’Europa
Un luogo per certi versi misterioso è il lago di Ocrida, secondo più profondo d’Europa, realizzato in una fenditura della terra. Il viaggio si avvicina alla conclusione, ma dopo il transito per Elbasan con la sua bellissima fortezza c’è da affrontare la salita che porta alla capitale Tirana, dove Piazza Skanderbeu e il BunkerArt sono la giusta conclusione di una bella vacanza.
Ma se tutto ciò è l’Albania, perché non scendere più a sud e visitare la Grecia? In questo caso ci sono davvero mille opzioni a disposizione, ma chiaramente è consigliabile scegliere un periodo non troppo caldo soprattutto per l’alto tasso di umidità dell’aria. Ad esempio per vivere una bella escursione nella capitale Atene.
La bellissima Atene, ma non solo…
Non è certamente facile scegliere che cosa visitare, ma non si può non partire dall’Acropoli con il Partenone, per poi toccare tutti i punti più caratteristici come l’Osservatorio Nazionale, l’antico cimitero greco nel quartiere Kerameikos, il quartiere di Thissio, l’ìantica Agorà. Ma una tappa quasi obbligata, per chi ama il ciclismo e lo sport nel suo insieme è un passaggio allo stadio Panathinaiko, dove le Olimpiadi hanno avuto gli albori e lo sport italiano visse una delle sue pagine più gloriose con l’oro di Stefano Baldini in maratona ai Giochi del 2004.
In 2-3 giorni Atene può essere turisticamente “conquistata”, e poi? Un’idea potrebbe essere abbinare alla capitale un giro per uno degli arcipelaghi, ad esempio quello delle Isole Sardoniche, iniziando da quella di Poros, dove appena sbarcati ci si può dirigere verso il monastero di Zoodochou Pigs per poi raggiungere la sua spiaggia cristallina, senza però saltare una visita al bellissimo Tempio di Poseidone.
Il monastero simbolo per i greco-ortodossi
Da Poros si possono programmare escursioni traghetto+bici verso Galatas, con la zona umida di Psifta oppure Egina, famosa per il suo caratteristico centro abitato le la spiaggia tra le più belle del Peloponneso. Qui ci sono anche siti storici come il Monastero di Agios Nektarios, raggiunto da molti pellegrini greco-ortodossi oppure il Tempio di Aphaia. La Grecia offre questo e altro, anche qui il connubio tra bellezza ed economicità è molto favorevole, resta solo da scegliere il periodo migliore. Magari rivolgendosi ad agenzie specializzate come Cyclando o Girolibero per avere un consiglio sulla stagione più adatta.
NEGLI ARTICOLI PRECEDENTI
Arriva l’estate, è tempo di prenotare. Magari in Germania…
Un’estate in Francia, tra storia, cultura e buon vino
Spagna, 8 proposte da lasciare senza fiato
La Stedenroute, un viaggio nel cuore delle strade del Nord
Amate il Giro d’Italia? Eccone uno alternativo, per cicloturisti