| 13 Aprile 2024

Lisa Vittozzi. La regina del biathlon e la bici

Può capitare che in un sito di ciclismo si parli di, anzi si parli con, Lisa Vittozzi. Sappadina, classe 1995 è la regina della Coppa del Mondo di Biathlon, parliamo quindi di sport invernali: sci di fondo e carabina. Veste i colori del gruppo sportivo dei Carabinieri (in apertura Nordic Focus Photo Agency).

Lisa quest’anno ha vinto la Coppa del mondo generale ma anche un’oro e un argento ai mondiali di Nove Mesto.

Come spesso succede per chi pratica sport invernali, quelli legati allo sci di fondo in particolare, Lisa Vittozzi è anche una ciclista vera e propria. Macina chilometri, conosce i corridori e scala passi. Insomma è quel che si dice: un personaggio da conoscere.

Brava sugli sci, bravissima al poligono: così la friulana ha costruito i suoi successi (foto Instagram)
Brava sugli sci, bravissima al poligono: così la friulana ha costruito i suoi successi (foto Instagram)
Lisa, partiamo subito con la bici: quanto e quando la usi?

Devo ammettere che negli ultimissimi anni l’ho usata poco per un problema alle ginocchia, ma conto di rifarmi questa estate. Quando la uso: d’estate principalmente. E’ molto allenante per noi sciatori. Mi piace uscire soprattutto con la bici da corsa, ma prendo anche la Mtb specie ad agosto quando da noi c’è più traffico, più turismo e allora me ne vado nei boschi.

Che percorsi fai? Quali salite scali?

Abitualmente affronto le salite che sono intorno a Sappada, come il Duron, e quelle del Friuli nelle zone di Udine e Tolmezzo. Però mi piace molto anche andare verso le Dolomiti: Misurina, il Passo Falzarego, il Valparola. Scendo in macchina verso Santo Stefano di Cadore e da lì inizio i miei giri.

Caspita, è un bel po’…

A me piace, e serve, stare in bici tanto tempo. Faccio dalle 4 alle 6 ore. Poi rientro magari dal Passo di Sant’Antonio. Di base cerco di scegliere le strade con meno traffico.

Lisa ama i giri lunghi. Da Sappada si sposta in Veneto e verso le zone di Udine
Lisa ama i giri lunghi. Da Sappada si sposta in Veneto e verso le zone di Udine
Che bici hai?

Ho una Pinarello! Me l’ha data Fausto (Pinarello, ndr). Prima ne avevo un’altra che non tenevo proprio come si deve, questa invece la tratto benissimo. E’ il mio gioiellino. Non sono super fissata con la pulizia, del tipo che la pulisco ogni volta che esco, ma insomma… ci tengo.

Segui anche il ciclismo dei professionisti?

Mi piace e seguo soprattutto il Giro d’Italia e il Tour de France, le altre corse un po’ meno. Un po’ perché spesso sono già, o ancora, fuori per le mie gare e un po’ perché comunque le corse di ciclismo durano molto e non ho poi tutto questo tempo per vederle tutte. Qualche volta riguardo le differite, ma non è la stessa cosa che vederle in diretta. Si perde quel po’ di suspence.

Ti piace qualche campione in particolare?

Ero una tifosa di Nibali, adesso mi piacciono Pogacar e Van Aert. Rendono le gare movimentate, attaccano da lontano. Mi piace questa loro pazzia sportiva. Poi dall’esterno mi arriva molto di più il ciclismo maschile che quello femminile, però mi tengo aggiornata. Per esempio qualche giorno fa ho visto che Elisa Longo Borghini ha vinto la Freccia del Brabante.

Da Pinarello: Vittozzi pedala su una Pinarello Dogma
Da Pinarello: Vittozzi pedala su una Pinarello Dogma
Che tipo di ciclista sarebbe Lisa Vittozzi?

Una scalatrice e lo dico per le mie caratteristiche fisiche, anche rapportate al biathlon.

Cosa ricordi della tua prima volta con la bici da corsa?

All’inizio proprio non ci andavo e neanche mi piaceva. D’estate correvo o facevo skiroll, la bici mi affascinava poco. E poi fu anche peggio. La prima volta che inforcai una bici da corsa non riuscii a staccare la scarpette dai pedali a sgancio rapido e finii in terra.

Beh, è un classico se può consolarti!

E le cose non miglioravano, facevo tanta fatica, non mi piaceva proprio. Poi però ho capito un po’ meglio come funzionasse la cosa e mano a mano la bici mi ha rapito. C’è stato un periodo che andavo solo in bici! Ora ho ritrovato un certo equilibrio.

Equilibrio, parola importante. Voi biatleti dovete essere potenti anche nella parte alta del corpo. Dopo che vai in bici compensi con della ginnastica specifica o della palestra?

Il discorso è un po’ diverso. Quando io vado in bici ci vado per il “motore”, per fare endurance, costruire la base. Anche perché essendo forti anche sopra neanche è così facile portarsi dietro quei muscoli in più che pesano. E infatti faccio ore di sella a bassa intensità. E’ un grande lavoro aerobico. L’alternativa della bici è il recupero.

Cioè?

Se magari al mattino ho fatto un duro allenamento di corsa, al pomeriggio faccio un’ora, un’ora e mezza di bici facile, facile… muovere i muscoli sulla bici aiuta a smaltire l’acido lattico e le tossine.

La passione per la bici è divampata nel corso degli anni
La passione per la bici è divampata nel corso degli anni
Quest’anno la tua Sappada sarà sede di tappa del Giro d’Italia, e ormai parallelamente c’è anche il Giro-E passerella di molti campioni e personaggi del posto. Ti vedremo in questa occasione?

Non nascondo che mi avevano cercata, ma non ci sarò. Proprio quel giorno sarò a Roma dal Presidente della Repubblica, Mattarella.

Lisa, ora però non possiamo chiudere senza una domanda sul tuo mondo. Sul tuo biathlon. Ci hai fatto sognare, specie nelle ultime settimane di questa annata. Ebbene, qual è stato il momento chiave della stagione secondo te?

Il mondiale. Credo che l’appuntamento iridato mi abbia dato, oltre alle medaglie, tanta consapevolezza. Ne sono uscita motivata. Sin lì sembrava che le francesi fossero superiori e invece ne sono uscita vincente e con una condizione fisica e mentale ottima. E il fatto di stare bene bene fisicamente nell’ultimo mese di gare, il più duro, mi ha dato appunto forza. Insomma ero consapevole che il serbatoio delle energie era ancora pieno.

Elisa, grazie ancora e complimenti.

Grazie a voi!

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