| 7 Ottobre 2024

L’arcipelago dei Colli Euganei, navigando a ritmo lento

I Colli Euganei sono il parco giochi per un numero incalcolabile di ciclisti, veneti ma non solo. Da Venezia a Rovigo, da Treviso a Vicenza, per non parlare dei padovani, ogni fine settimana schiere di biciclette, solitarie o in gruppo, vengono calamitate da questo arcipelago che si erge solitario in mezzo alla pianura, primo rilievo all’orizzonte nell’arco di decine di chilometri.  Anche chi scrive deve ammettere che più di una volta non si è sottratto a questo richiamo.

Partire da Padova menando a 40 all’ora su Via dei Colli e poi cercare il proprio miglior tempo sulle rampe del Roccolo (ascesa percorsa, peraltro, al Giro d’Italia del 2020) ha certamente il suo fascino. Però è anche bene ricordare che, così facendo, ci si perde qualcosa, quello che forse è il vero fascino dei Colli Euganei. Ve ne avevamo già parlato, ma questa volta li abbiamo… assaggiati!

I Colli, di origine vulcanica, si stagliano come isole dalla pianura veneta (foto Colli Euganei)
I Colli, di origine vulcanica, si stagliano come isole dalla pianura veneta (foto Colli Euganei)

L’Abbazia di Praglia

Ci si perde, per esempio, una visita guidata all’Abbazia di Praglia, un monumentale monastero benedettino nel comune di Teolo. Fondata nel 1080, nei secoli è stato un centro fondamentale per l’economia e la cultura di tutto il territorio. Durante la Seconda Guerra Mondiale ha nascosto nelle sue cantine i cavalli di San Marco e vanta una biblioteca con 140 mila volumi.

Tuttora l’abbazia è un centro di eccellenza nel restauro dei libri antichi. Qui sono stati portati i codici dopo l’alluvione di Firenze del ‘66 o quelli rovinati dalle più gravi acque alte veneziane.

Sarebbe un peccato perdersi i tre chiostri su due livelli, quello rustico, quello botanico e quello del Paradiso. Come anche il negozietto in cui sono disponibili vino e olio, essenze naturali e cosmetici che i monaci, oggi come secoli fa, producono lì dentro.

Cardinali e vescovi

Ci si perdono, per esempio, le molte ville che si potrebbero visitare lungo il percorso. Come Villa dei Vescovi a Torreglia, costruita nel ‘500 secondo i canoni della classicità, perfetta fusione tra architettura e paesaggio. Oppure Villa Barbarigo a Valsanzibio e il suo incredibile giardino.

Più che un giardino è un vero e proprio viaggio iniziatico, voluto dal Cardinale Gregorio Barbarigo e realizzato a metà ‘600 dall’architetto e fontaniere Pontificio Luigi Bernini. E’ un percorso vegetale monumentale, pensato all’epoca per portare l’uomo dall’ignoranza alla rivelazione, attraverso un viaggio tra alberi secolari, fontane, ruscelli, labirinti, statue, laghi e messaggi nascosti.

Biodiversità e cantine

Ci si perde, per esempio, una degustazione di vino in una delle moltissime cantine, come Quota 101 nel comune di Torreglia. I Colli hanno una biodiversità straordinaria e aziende come questa continuano a tutelarla, lavorando in maniera biologica e destinando solo un terzo dei loro terreni ai vitigni.

Ma la biodiversità di questi luoghi riguarda anche il sottosuolo. Ogni colle si è creato da un’eruzione differente generando un terreno diverso per ogni rilievo, con la possibilità più unica che rara di produrre in una zona ristretta oltre 25 vini DOC e un DOCG, il Colli Euganei Fior d’Arancio.

A casa del Petrarca

Ci si perde, per esempio, una sosta come si deve ad Arquà Petrarca, dove il poeta visse gli ultimi anni della sua vita e dove è sepolto. Passarono a visitare la sua tomba e la sua casa anche Lord Byron e Percy Shelley, i due poeti romantici arrivati fin dall’Inghilterra. Quindi forse una pausa qui la possiamo fare anche noi e, nel frattempo, magari assaggiare un bicchiere di brodo di giuggiole.

Ci si perdono anche, per esempio, i tanti musei che ci sono lungo il percorso. Come il Museo della Navigazione Fluviale a Battaglia Terme, il Museo Archeologico Naturalistico dei Colli Euganei di Galzignano, il Museo delle Macchine Termiche a Monselice, e molti altri.

Ci si perdono anche, naturalmente, le Terme Euganee, rinomate oggi ma famose già dall’antichità. Si tratta nientemeno che della più grande stazione termale d’Europa: per rilassarsi dopo una giornata di bici ci sono oltre 100 stabilimenti tra i quali scegliere.

L’Anello dei Colli Euganei

Tutto questo per dire che la Provincia di Padova assieme a 13 Comuni del territorio ha appena inaugurato la Ciclovia “Escursione 2 – Anello dei Colli Euganei”: 64 km quasi del tutto pianeggianti che abbracciano il perimetro di tutti i Colli. 

Un percorso che vi porterà a visitare tutto quello che abbiamo appena raccontato e molto, molto, moltissimo altro. Ma solo a patto di andare piano e fare quei 64 km in un giorno interno. O magari anche in due, oppure anche in tre. 

A patto di rallentare e prendersi tutto il tempo che serve per scoprire un piccolo arcipelago di vulcani che è grande come un mondo intero.

L'Anello dei Colli Euganei

Percorso ad anello che si sviluppa ai piedi dei Colli Euganei su pista ciclabile e su strade a prevalenza ciclabile. Fondo: 21% sterrato, 79 % asfalto.

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