| 6 Maggio 2024

L’osteopata? Non tratta solamente i muscoli

Pedalare e andare in bici non è solamente una questione di far girare le gambe, ma c’è un contorno che riguarda il resto del corpo. C’è da curare la postura, i muscoli della schiena, le spalle e tanti altri punti che possono influenzare la nostra prestazione (apertura, immagine depositphotos.com). E anche se non si parla di prestazione, certi monitoraggi vanno fatti anche per la nostra salute. Insieme a Massimo Zappella, l’osteopata che ha rimesso in bici Kevin Colleoni, guardiamo come il corpo sia collegato in ogni suo punto. Per curare un problema alla schiena il corridore della Intermarché-Wanty è passato anche dall’oculista. 

«Chi pedala – racconta Zappella – sviluppa tensioni muscolari e stress ossidativo, ovvero uno stato di infiammazione sistemico. Andare in bici è uno sport di endurance che può creare stati carenziali di vitamine e minaerali nel sangue. Questo dettaglio è importante per l’osteopata perché lo stress ossidativo e le eventuali carenze vitaminiche possono creare tensioni muscolari, ovvero la struttura muscolare diventa più rigida e difficile da trattare. Va considerato che ognuno di noi ha dei problemi posturali più o meno evidenti e questi sovraccaricano determinate parti del corpo».

L’osteopata non deve rincorrere il problema ma in primo luogo effettuare ricerche e test (depositphotos.com)
L’osteopata non deve rincorrere il problema ma in primo luogo effettuare ricerche e test (depositphotos.com)

Un mezzo fisso

La bici è, in tutte le sue forme, un mezzo che vincola chi pedala ad assumere una posizione per diverse ore. Passare tanto tempo in sella può quindi avere conseguenze sul nostro fisico, non solo a livello di stanchezza.

«In bici – continua l’osteopata – abbiamo tre punti fissi: mani, bacino e piedi. E’ l’unica attività di endurance così vincolata e questa condizione posturale può giocare un ruolo importante nel peggiorare l’assetto posturale. Si rischia di veder insorgere delle problematiche, come ad esempio delle infiammazioni».

I muscoli ricevono energia da ciò che mangiamo, è importante quindi curare l’alimentazione (depositphotos.com)
I muscoli ricevono energia da ciò che mangiamo, è importante quindi curare l’alimentazione (depositphotos.com)
Ci sono altri fattori che possono influenzare?

Chiaramente una caduta, di qualsiasi entità essa sia, può peggiorare la situazione posturale e sviluppare altre condizioni infiammatorie. 

Quindi non si tratta solamente di “raddrizzare” ma anche di studio per altre eventuali problematiche. 

Il lavoro dell’osteopata, spesso, si va ad affiancare a quello di altre figure come il medico e il nutrizionista per citare le principali. Alla fine, se ci pensate, ciò che va ai muscoli è quello che mangiamo. Se non sto attento al cibo che ingerisco rischio di andare incontro a carenze e a condizioni infiammatorie su base alimentare. Questo condiziona il lavoro dell’osteopata perché il muscolo diventa più rigido e il trattamento manuale diventa così meno efficace. 

In questi casi cosa serve quindi?

Un’integrazione alimentare mirata e antinfiammatoria per avere un intervento più efficace nel trattamento. Ma le accortezze non finiscono qui. 

Il ciclista alla bici è vincolato con tre punti di contatto (Depositphotos.com)
Il ciclista alla bici è vincolato con tre punti di contatto (Depositphotos.com)
Ad esempio?

L’osteopata lavora anche sulla parte organica con i riflessi viscero somatici: un organo irritato manda un segnale al midollo che è collegato con il sistema nervoso. In poche parole il sistema nervoso è collegato con visceri, organi e colonna vertebrale. Ogni organo è più o meno innervato, e una sua irritazione ha conseguenze anche in altre aree. Ad esempio la zona tra le scapole è collegata con stomaco e fegato. Se si soffre di acidità di stomaco si avrà una maggiore rigidità a livello delle scapole. 

Altri esempi?

Vecchi traumi, come cadute o infortuni anche non legati all’attività sportiva, se non curati correttamente nel tempo lavorano e causano una rigidità muscolare. Il rischio è che arrivino a condizionare l’assetto posturale. 

L’osteopata quindi come agisce?

Deve testare e provare, non rincorrere il sintomo. Questo lo si fa con una valutazione su tutti gli aspetti: metabolico, viscerale e dei recettori posturali. I principali recettori posturali sono gli occhi, la bocca, i piedi e le viscere. Un problema di masticazione si potrebbe riflettere sul collo nella parte cervicale. Oppure un problema di appoggio plantare può avere ripercussioni sul bacino. C’è un’ultima cosa da dire. 

Diverse parti del corpo sono collegate tra di loro, come i piedi e il bacino (Depositphotos.com)
Diverse parti del corpo sono collegate tra di loro, come i piedi e il bacino (Depositphotos.com)
Prego.

Bisogna capire se l’alterazione recettoriale ha un ruolo causativo o adattivo. Nella prima situazione sarà esso la causa del dolore o dell’alterazione posturale e si andrà ad agire lì. Se invece il ruolo è adattivo vuol dire che il recettore posturale sta reagendo ad una situazione, quindi la causa del dolore va ricercata.

Come?

Andando a fare test e analisi. La salute fisica passa da tutte le discipline mediche non da una sola.

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