«La Federazione Ciclistica Italiana – dice Lino Secchi, presidente del Comitato regionale marchigiano – non arriva a 100.000 tesserati, su circa 15 milioni di italiani che usano la bicicletta. Come intercettiamo gli altri? Per questo nella nostra regione è partito un progetto, Bike Hospitality, realizzato in collaborazione con Marche Italia Tour. Abbiamo coinvolto l’Associazione degli agriturismi, che raccoglie 6.000 strutture in Italia, e fatto una convenzione con I Borghi più Belli d’Italia, sensibilizzando anche i Comuni. Ci abbiamo messo sopra il logo della FCI, che deve essere diffuso il più possibile. Deve essere sempre più familiare per gli amministratori, affinché diventino amici del ciclismo. E a quel punto questo sport smetterà di essere per loro una seccatura, ma farà parte della cultura di un territorio. Sul piano del turismo e su quello sportivo, per cui anche la costruzione di impianti sportivi non sarà più vista unicamente come un aggravio».
Dall’agonismo al sociale
Il progetto marchigiano è un’interessante iniziativa che punta a unire lo sport al cicloturismo e alla mobilità sostenibile. Sfrutta le competenze, i contatti e le possibilità che indubbiamente la Federazione ciclistica italiana ha nel suo repertorio. Nel momento in cui i contributi pubblici – rilasciati da Sport e Salute – vengono erogati non solo in base ai risultati agonistici ma anche alle azioni di promozione sociale, Bike Hospitality potrebbe diventare pilota per iniziative simili sul territorio.
«Il nostro auspicio – ha dichiarato il presidente federale Dagnoni alla presentazione del progetto – è quello che tante altre regioni possano replicare questa esperienza nata nelle Marche. E’ stata un’idea del Comitato provinciale di Macerata, con il supporto del Comitato regionale il cui presidente Lino Secchi è molto attivo sul territorio. Hanno trovato sponda nell’Università di Camerino che ha messo a disposizione tanti ragazzi che hanno creato una bellissima app. E’ un progetto dinamico, uno strumento che può dare grandi vantaggi al nostro movimento».
L’obiettivo è fare rete
Obiettivo sono la promozione e la valorizzazione della mobilità sostenibile in bicicletta e l’inquadramento di strutture ricettive dotate di appositi spazi e servizi dedicati ai viaggiatori in bicicletta.
«E’ un progetto della Federazione Ciclistica Italiana», ha spiegato Carlo Pasqualini, componente della commissione nazionale promozione ciclismo FCI e ideatore-promotore del progetto. «Ci sta dando veramente soddisfazione. Sia per il numero e la qualità di soggetti che vi hanno aderito, sia per la risposta da parte delle oltre 30 guide cicloturistiche. Sono nate con i corsi finanziati della Regione Marche e speriamo che quella di guida cicloturistica possa diventare una professione a tutti gli effetti. Abbiamo strutture ricettive tra le più belle delle Marche. Tante aziende enogastronomiche. I noleggiatori. Collaborazioni importanti che stanno nascendo, in primis quella con l’Università di Camerino. Questo progetto vuole inserire la Federazione nell’uso non agonistico della bicicletta, che può essere turistico e soprattutto di mobilità sostenibile.
La bicicletta e la mobilità sostenibile
Le strutture che per ora hanno aderito sono 33 a fronte di 17 Comuni, dislocati in punti strategici rispetto ai percorsi presenti sul portale di Marche Italia Tour.Ci sono dunque gli hotel, ci sono gli itinerari e non mancano le guide cicloturistiche, in un sommarsi di sinergie che permettono di fare sistema fra componenti che normalmente sarebbero isolate.
«Stiamo rilasciando la certificazione di Comuni Bike Hospitality – ha spiegato ancora Pasqualini – riconoscibili per il logo che potranno utilizzare. Stiamo parlando con gli operatori economici del settore del turismo, ma anche con le organizzazioni giovanili. Ai ragazzi e ai genitori deve arrivare il messaggio che la bicicletta può essere uno sport, ma anche un modo molto efficace di muoversi e avere una mobilità più vivibile per tutti».