Il fango è il nemico numero uno per le biciclette, lo sarà sempre e comunque. Lo sporco in genere, la sabbia, ma nulla è come il fango. E’ difficile contrastare le severità alle quali le bici sono sottoposte in condizioni di terreno critico, ma qualche malizia e trucchetto possono risultare utili.
Abbiamo chiesto a Luca Bortoluzzo, storico meccanico del circus dei professionisti, su strada e nel ciclocross, impegnato con la nazionale italiana di Pontoni. Ecco qualche consiglio utile.
Cosa succede quando le bici entrano nel fango?
Come si dice, il fango trita le biciclette e tutti i componenti. I telai moderni in carbonio soffrono meno, rispetto a quelli in acciaio e alluminio, ma comunque soffrono. Se invece prendiamo in considerazione le trasmissioni e tutti i movimenti rotanti, il fango e lo sporco in genere sono i nemici con quali non vorresti mai aver a che fare. Il fango rovina tutto, leviga, lima, porta via materiale dai componenti.
Qualche esempio?
Durante la prova di Coppa del mondo di Dendermonde, quella vinta da Van Aert, ormai celebre per le sue immagini viste ovunque, alla bici principale del vincitore sono state sostituite le pastiglie dei freni per ben tre volte. Corridori come il belga hanno 4/5 bici a disposizione. Questo fa capire cosa significa.
Non esiste un solo tipo di fango!
Assolutamente no. Il peggiore, non solo per ciclocross, ma pensando anche al gravel e alla mtb, ma anche alla strada, è quello che si mescola con la sabbia fine. Terra, sabbia e acqua, un mix esplosivo e distruttivo.
Bici e fango, quali sono le parti della bici che soffrono di più?
La trasmissione in genere. Le rotelline del cambio posteriore, il deragliatore, quando la temperatura è bassa vanno in sofferenza anche le batterie del cambio elettronico. Ogni volta che una bici si sporca, o è stata portata su terreni severi, dovrebbe essere lavata, asciugata, pulita e lubrificata in modo adeguato. Quando si vuole una bici efficiente, questa è la strada da percorrere.
Una dritta per non rimanere senza batteria durante un’uscita invernale?
Soffrono le batterie a moneta posizionate sui manettini. Metterne un paio in tasca costa poco o nulla. Soffrono le trasmissioni con le batterie esterne, discorso più complicato. Chi ha la possibilità di averne una in aggiunta è fortunato e dovrebbe metterla in tasca. Banale dirlo, ma in inverno è necessario fare un check quotidiano, prima di ogni uscita.
Catena, cuscinetti e movimenti rotanti?
La catena subisce tantissimo, ma è pur vero che è anche molto controllata e lubrificata. Un aspetto importante da considerare è l’influenza che ha la tipologia di trasmissione. Una con monocorona sollecita molto di più la catena ed il bilanciere posteriore, rispetto ad una trasmissione con doppio plateau anteriore. Quindi, in caso di bici con monocorona, qualche attenzione aggiuntiva non guasta. E poi ogni bici da ciclocross e gravel dovrebbe avere un salvatelaio, in modo da salvaguardare le zone delicate ed evitare che la catena venga risucchiata dal fango, o dall’eccessivo accumulo di detriti, fattori che comportano anche cambiate errate.
I mozzi delle ruote?
Nel corso di tanti anni ho notato che più la ruota è di buon livello e costruita ad hoc, più i cuscinetti dei mozzi sono quasi immuni all’ingresso di sporco, fango e detriti in genere. Servono manutenzione e lubrificazione, però meno di quanto si possa pensare. Le ruote di basso livello sono meno longeve e hanno cuscinetti che si consumano in brevissimo tempo con effetti negativi generalizzati, soprattutto per quello che concerne la scorrevolezza.
Conta avere dei componenti top di gamma?
Conta tantissimo, non solo in termini di prestazioni. Avere dei pezzi al top dei listini significa avere a disposizione anche delle tecnologie vantaggiose in fatto di durata tecnica. Ovvio è che è necessaria una manutenzione corretta, adeguata e dedicata. Spesso, gli stessi componenti di alta gamma sono anche più facili da pulire e lubrificare. Mi riferisco anche al design delle biciclette.
Cosa intendi?
Le biciclette disegnate e sviluppate per andare sullo sterrato dovrebbero avere dei passaggi abbondati, davanti nella zona della forcella e dietro. Più c’è luce tra lo pneumatico ed i tubi, meglio è. La bici soffre meno, lo sporco ed il fango non si accumulano o lo fanno pian piano, in generale ogni singolo componente soffre in modo contenuto. Chi acquista le bici dovrebbe considerare anche questo aspetto.
Capitolo pulitrici a pressione. Cosa ne pensi?
Si usano da sempre. Fanno male alle bici, ai cuscinetti e alle parti più esposte solo quando sono usate in modo errato. Direi che se il getto è puntato direttamente sul movimento centrale, a distanza ravvicinata, non è una buona cosa, ma per levare il fango è fondamentale e si evita anche di grattare il telaio. Bisogna utilizzare qualche accortezza stando alla giusta distanza. Asciugare e puntare il getto di aria subito dopo in modo da far scorrere via l’acqua, lubrificare senza lesinare. Le biciclette, tutte, vanno curate.
Ci sono dei trucchi che aiutano a preservare la bici dal fango?
Qualche trucchetto alla portata di tutti esiste e lo usiamo anche nelle tappe di Coppa del mondo di ciclocross, ma va bene un po’ per tutti. Sarebbe buona cosa applicare sul telaio e sulla forcella dei prodotti spray a base siliconica, sui bordi delle gomme e sulle rotelle del cambio. Aiutano a far scivolare via lo sporco e preservano la bici. In caso di sabbia, magari nel gravel dove c’è più polvere è fondamentale usare dei lubrificanti poco aggressivi che non impastano la trasmissione quanto si sporca. Talvolta serve anche un velo di borotalco, malizia che usiamo in caso di sabbia nel ciclocross, quando si cambia più spesso la bici. Quando fa molto freddo è bene passare uno spray sghiacciante sui contatti elettrici del pacchetto cambio, aiuta e non poco. Una dritta utile per chi usa i tubolari.
Quale?
Ogni ruota e ogni singola copertura con il loro collante dovrebbero essere controllate dopo ogni uscita, in modo che siano sempre perfettamente allineati. Il controllo del mastice è fondamentale. Gli stessi tubolari, nuovi si, ma stagionati con qualche mese di riposo, perché tecnicamente rendono di più ed è più difficile bucare. Quando invece si usano i tubeless, penso al gravel, controllare sistematicamente la pulizia della valvola e un inserto protettivo di sicuro non guasta. Il fango nasconde sempre delle insidie e proteggere la ruote è una buona cosa.