| 5 Maggio 2025

L’Étape Parma by Tour de France: un giorno… da Grande Boucle

PARMA – Ieri il Tour de France è tornato a tingere di giallo l’Emilia-Romagna: dopo la Grand Départ dei professionisti dell’anno scorso, si è svolta la seconda edizione dell’Étape Parma by Tour de France, la Granfondo rivolta agli amatori. Noi eravamo presenti per raccontare questa tappa italiana dell’ormai celebre serie internazionale, organizzata in questo caso da Extragiro e dal Comune di Parma in collaborazione con A.S.O. (la società organizzatrice del Tour) e la Regione Emilia-Romagna.

Si è confermato un evento capace di trasformare le strade del Parmense in un palcoscenico d’eccezione, dove i ciclisti, provenienti da ben 20 Paesi, si sono sfidati su un percorso immerso tra colline, borghi storici e panorami da cartolina.

Le aspettative del sabato

Due i tracciati disponibili, entrambi con partenza e arrivo sui viali sterrati del Parco Ducale (che ha accolto anche l’area expo), ed entrambi diretti verso l’Appennino Parmense: il lungo con 134 km e 2.700 metri di dislivello, ed il corto, di 81 km e 1.100 metri di dislivello. 

Ma al di là dei risultati, il vero successo dell’Étape Parma by Tour de France è stata la condivisione. Ciclisti di ogni età e provenienza hanno condiviso fatica, sorrisi e la gioia di avercela fatta. In realtà, già dal ritiro pacco gara del sabato si stringevano nuove conoscenze, come quella tra il parigino Geoffrey ed il sudafricano Deon, trapiantato a Malta. Entrambi a Parma per l’Étape. Si sono scambiati il multi-tool per una regolazione della sella e sono rimasti una buona mezz’ora a chiacchierare nello spazio della Corale Verdi, sempre all’interno del Parco.

«Sono arrivato in treno da Parigi – dice Geoffrey – per pedalare qualche giorno in Italia. Questa Étape la faccio anche come allenamento per l’Étape du Tour che si farà in Francia, da Albertville a La Plagne, il prossimo 20 luglio».

Proprio nei giorni del Tour de France. Ed anzi i professionisti disputeranno quella stessa frazione appena cinque giorni dopo. «Io sono un po’ meno allenato di lui – dice Deon – per cui farò il percorso corto. Ma volevo esserci perché è la prima volta che faccio una Granfondo in Europa, finora avevo pedalato solo nella mia Johannesburg».

I commenti della domenica

Il tocco di internazionalità lo si è avvertito anche l’indomani, alla conclusione dell’evento, quando abbiamo intercettato al ristoro all’arrivo Natacha Rutz, svizzera di Begnins: «Siamo un gruppo di donne del team PSWCC – spiega dopo aver finito il proprio meritato piatto di pasta – che ha come obiettivo una maggiore inclusione e visibilità dello sport femminile. Com’è andata? Molto bene, non è stato troppo caldo, ed è stato bello vedere paesaggi variegati, piccoli villaggi con parecchia gente sulle strade».

Dell’evento è rimasto colpito anche Nicola Aimi, sebbene giocasse in casa, essendo proprio di Parma: «Nonostante conoscessi le zone ed avessi provato con i miei amici il percorso più volte – dice scherzando mostrandoci l’avambraccio medicato – ho deciso di fare “amicizia” con una rete. Si è sentito il tocco del Tour de France: pedalare con le strade chiuse, con tanta gente proveniente da ogni dove e vederle arrampicare sul Passo del Crocione e sui nostri Appennini è stato molto bello. Ho conosciuto un ragazzo olandese con la bici tutta arancione, poi ragazzi dalla Slovenia. Mi ha fatto piacere».

Nel cuore della Food Valley

L’Étape Parma by Tour de France è stata ovviamente anche un’occasione per cavalcare l’onda lunga del passaggio della Grande Boucle dello scorso anno e continuare l’opera di promozione del territorio. E che territorio! Siamo nel regno del Parmigiano Reggiano, della pasta Barilla, dei salumi e delle altre eccellenze enogastronomiche che rientrano sotto il cappello della Food Valley. Non a caso, gli organizzatori di Extragiro, coordinati da Marco Pavarini, hanno abbinato all’Étape Parma, non una ma ben due cicloturistiche gastronomiche, una al sabato ed una alla domenica. A quest’ultima abbiamo partecipato anche noi e meriterà un approfondimento a parte.

Inoltre, relativamente alla promozione del territorio con eventi sportivi va segnalato che al sabato si è tenuto un workshop dal titolo “L’impatto economico, sociale, turistico degli eventi sportivi nei territori” presso il Complesso di San Paolo, moderato dalla giornalista de Il Sole 24 Ore Ilaria Vesentin. A dimostrazione di quanto sia sentita la necessità di coinvolgere decisori locali e popolazione in iniziative come questa.

L’«au revoir» del Tour

Concludiamo la scrittura di questo racconto circondati dai ragazzi dello staff che stanno elaborando video, classifiche, comunicati stampa della giornata. D’improvviso tutti loro incassano il plauso di Théophile Rallet, referente A.S.O. presente a Parma per supervisionare l’evento, a dimostrazione di come ognuna delle 25 Étape sparse per il mondo, debba avere degli standard qualitativi di prim’ordine, proprio come un evento come il Tour richiede. I suoi «Au revoir», «Merci» e «Grazie!» di congedo sono il miglior viatico per continuare su questa strada con la terza edizione dell’Étape Parma by Tour de France. Sempre più internazionale, sempre più… gialla.

L’Étape Parma by Tour de France

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