Quarta (e ultima) puntata del nostro approfondimento dedicato all’FVG Bike Trail, che prenderà il via da Villa Manin a Passariano di Codroipo tra pochi giorni, il 19 settembre. Oggi proviamo a dare qualche indicazione tecnica.
L’FBV Bike Trail è un evento gravel unsupported, come sempre di più ne stanno fiorendo un po’ ovunque, ma sappiamo bene che il gravel in realtà non esiste, nel senso che è un contenitore talmente ampio da non poterne quasi identificare i confini.
Quindi, per provare ad orientarci, partiamo da alcuni dati forniti dall’organizzazione. Il percorso principale Unlimited misura 490 chilometri con 5.200 metri di dislivello. Di questi il 7 per cento sono di sentieri e il 36 per cento di strade bianche, per un totale di 43 per cento di sterrato. Tradotto in chilometri, 210.
Il restante è suddiviso in 48 per cento di strade secondarie e 8 per cento di ciclabili. Quindi, calcolatrice alla mano, solo l’1 per cento del percorso si sviluppa in strade, per così dire, normali. 210 chilometri di sterrato su 490 totali è, comunque la si voglia vedere, molto.
Quale bici
Quindi arriviamo ai consigli su quale bici utilizzare per godersi al meglio il nostro amato FVG Bike Trail. Ma è presto detto: ci vuole una gravel. Non mtb, non bici da corsa anche se endurance, ci vuole una bici con copertoni e rapporti generosi.
Durante la Press Ride noi abbiamo pedalato su una Colnago G3X, una gravel in carbonio abbastanza racing, montata con un GRX monocorona con guarnitura da 42 e pacco pignoni 11-51. I copertoni erano dei Pirelli Cinturato Gravel H da 40 millimetri di sezione.
La traccia che abbiamo percorso contava in totale 135 chilometri, senza le salite più lunghe della traccia Unlimited. Abbiamo comunque affrontato, nel nostro piccolo, l’ascesa al Monte di Ragogna, 4 chilometri con delle frizzanti rampe in cemento che arrivavano al 25 per cento.
Qui la rapportatura si è rivelata più che sufficiente, ma c’è da tener conto che A) la parte davvero dura era lunga solo qualche centinaio di metri; B) noi stavamo viaggiando in estrema leggerezza, senza nessuna borsa o altro peso aggiuntivo che non fosse il nostro (anche se quest’ultimo non trascurabile); C) quel giorno abbiamo pedalato in tutto meno di 70 chilometri.
Borse e rapporti
Quindi, tenendo conto del fatto che ci saranno da affrontare anche salite lunghe una quindicina di chilometri, che giocoforza la bici sarà appesantita da almeno qualche borsa da bikepacking, che la maggior parte del dislivello arriverà avendo già quasi 200 chilometri nelle gambe, dei rapporti molto agili sono assolutamente necessari.
A nostro avviso la doppia corona anteriore resta la scelta migliore, ma una buona soluzione (anche su indicazione del team del FVG Bike Trail) potrebbe anche essere un monocorona da 40 con un pacco pignoni a 12 velocità 10-44.
Per quanto riguarda i copertoni, i nostri Pirelli Cinturato Gravel H da 40 millimetri si sono rivelati ottimi compagni di viaggio, scorrevoli sull’asfalto ed affidabili nel fuoristrada.
Il consiglio è comunque di non scendere sotto questa sezione, per affrontare serenamente i tratti più tecnici, come quelli che i partecipanti troveranno in discesa dopo le sorgenti del Rio Bianco e Rio Nero o dopo Castelmonte.
Dall’organizzazione ci hanno fatto sapere che la traccia è interamente pedalabile, che con la giusta prudenza tutto è assolutamente fattibile.
Quale dotazione
Finiamo questo piccolo vademecum tecnico per l’FVG Bike Trail con due parole sull’equipaggiamento. Oltre all’indispensabile kit di riparazione (che sia camera d’aria di riserva, vermicelli per i tubeless, pompa o bomboletta Co2) e il multitool con smagliacatena, occorre tener conto delle condizioni meteo che si potranno trovare in Friuli nella seconda metà di Settembre.
Il percorso attraversa una grande varietà di ambienti, e le temperature previste durante il giorno sono di 25-28 gradi in pianura e 15-18 in montagna. Le notti potranno essere piuttosto rigide, anche sotto i 10 gradi. In dialetto friulano c’è un detto che recita “Miôr sudà che tosi”, che in italiano si traduce “Meglio sudare che tossire”. Quindi, oltre ad un immancabile antipioggia che speriamo non dobbiate mai utilizzare, il consiglio è di avere dei capi di abbigliamento da mezza stagione, comprensivi di manicotti, guanti lunghi e magari anche dei gambali.
Dovremmo aver detto quasi tutto. Ovviamente ricordarsi delle luci posteriori e anteriori e un qualche tipo di device (carico e con powerbank al seguito) per poter seguire la traccia, ma questo lo sapete già. Buone pedalate friulane, e che tutta la multiforme meraviglia dell’FVG Bike Trail sia con voi.
NEGLI ARTICOLI PRECEDENTI
FVG Bike Trail, racconto di un’organizzatissima press ride
FVG Bike Trail, due percorsi nel cuore (e ai confini) del Friuli