| 31 Dicembre 2024

Lunedì già si pedala. In centinaia alla RandoBefana ligure

Sulle strade liguri il 6 gennaio è un giorno particolare perché la festività dell’Epifania coincide da anni con una lunga pedalata, una sorta di arrivederci alle feste natalizie e ai bagordi che le caratterizzano. Sono oltre 10 anni che arrivano da tutta Italia e non solo per prendere parte alla RandoBefana, una delle più famose randonnée del territorio italiano. L’appuntamento dell’AC Millennium raccoglie ogni anno una grande attenzione al punto che le adesioni non sono venute meno neanche quando il sodalizio della Riviera di Ponente ha deciso di staccarsi dall’organizzazione ARI-Audax che gestisce i brevetti ciclistici nel nostro Paese.

L’obiettivo dei partecipanti è avere 300 partenti al via. Le iscrizioni si sono chiuse in anticipo
L’obiettivo dei partecipanti è avere 300 partenti al via. Le iscrizioni si sono chiuse in anticipo

Un’Epifania speciale sin dal 2012

La RandoBefana è nata nel 2012 e sin dai suoi inizi ha permesso a tanti di dare sfogo alla propria voglia di pedalare consumando le calorie ammassate nei giorni di festa. La sua storia però è molto particolare, come spiega il presidente del sodalizio Lanfranco Marrella.

«Inizialmente l’idea è stata accolta con favore dai soci. Alcuni fra noi avevano anche preso parte alla randonnée per eccellenza, la Parigi-Brest-Parigi e volevamo fare qualcosa che, seppur in piccolo, la ricordasse. La prima edizione l’abbiamo lanciata per così dire al telefono, chiamando amici e conoscenti e proponendo di farci compagnia, contattando anche realtà societarie fuori dalle nostre zone, arrivando fino ai comprensori di Milano e Torino.

Lanfranco Marrella, responsabile dell’AC Millennium Bike, anche lui presente alla Parigi-Brest-Parigi
Lanfranco Marrella, responsabile dell’AC Millennium Bike, anche lui presente alla Parigi-Brest-Parigi

Tutto il ricavato in beneficenza

«La risposta è stata subito entusiastica e da allora la nostra manifestazione è andata sempre ingrandendosi, anno dopo anno. Oltretutto affrontandola si ottenevano vantaggi, nel senso che era qualificativa per il conseguimento di altri brevetti, anche internazionali. Poi però abbiamo deciso di uscire da quel meccanismo perché volevamo incentrare il nostro impegno più su altre direzioni, come quella legata alla solidarietà, così ci siamo affiliati all’Acsi. Quest’anno la RandoBefana raccoglierà infatti fondi a favore dell’Istituto Gaslini».

Il disegno del tracciato non è casuale, al di là del suo chilometraggio e del suo disegno. «La scelta di Cairo Montenotte come sede di partenza è legata al fatto che la sede del nostro club è lì ed è un tributo anche agli inizi dell’evento. La distanza classica è sui 200 chilometri, senza un grandissimo dislivello ma sfruttando le caratteristiche morfologiche del territorio, quindi con leggere e brevi ascese come i capi Mele, Cervo e Berta e il leggendario Poggio alle porte di Sanremo».

La partenza sarà da Piazza della Vittoria a Spotorno, dalle 8,30 alle 9,30, con scaglioni di 20 corridori a volta
La partenza sarà da Piazza della Vittoria a Spotorno, dalle 8,30 alle 9,30, con scaglioni di 20 corridori a volta

Sul Poggio, sulle tracce dei campioni

E’ evidente quindi come la RandoBefana ricalchi fedelmente la seconda parte della Milano-Sanremo, ma interpretata in maniera un po’ diversa anche come disegno, visto che si arriva a Spotorno e la toccata su Sanremo costituisce il giro di boa del percorso con il Poggio che viene affrontato solo nella sua fase ascendente senza piombare sulla città attraverso la famosa discesa dai tanti tornanti, spesso decisivi per la Classicissima. La forza del percorso è data soprattutto dal suo clima.

«A gennaio qui c’è quasi sempre bel tempo. E’ una caratteristica che non è mai cambiata, qui pedalare è ideale d’inverno. Il fattore decisivo può essere il vento, se spira forte e in quale direzione, ma la temperatura è sempre sopra i 4-5 gradi superando spesso, nel giorno della pedalata, anche i 10. Nelle 15 edizioni effettuate non abbiamo mai avuto un’allerta meteo. C’è poi un percorso ridotto, per quelli che non se la sentono, che ha il suo giro di boa a Imperia e che è lungo 120 chilometri. Abbiamo posto il tetto massimo a 300 partecipanti per questioni di sicurezza e dobbiamo dire di no a tanti, con malincuore».

Per molti appassionati la Randobefana è la maniera ideale per iniziare subito la stagione sui pedali
Per molti appassionati la Randobefana è la maniera ideale per iniziare subito la stagione sui pedali

Due categorie di partecipanti

L’idea di aprire l’anno con una ciclopedalata di gruppo, senza assilli cronometrici è un’idea che evidentemente piace: «Noi però dobbiamo prevedere dei cancelli di chiusura per non occupare le strade oltre il consentito. Abbiamo una forbice nella media oraria tra i 28 e i 15 chilometri. Guardando nel complesso coloro che aderiscono, distinguiamo i partecipanti in due categorie: ci sono quelli che si allenano in vista della primavera e che magari non timbrano neanche ai punti di controllo, ai quali interessa solo pedalare e buttar giù chilometri e ci sono quelli che invece affrontano la randonnée con spirito veramente cicloturistico. Noi cerchiamo di accontentare entrambe le categorie, attraverso partenze scaglionate legate alla velocità scelta.

«Per noi è molto importante l’aspetto benefico dell’evento – sottolinea Marrella – tanto è vero che sono in tanti che preferiscono non ritirare i 5 euro del chip dati di cauzione e questo per noi è un segno importante. Un altro aspetto è quello turistico: molti considerando che la randonnée sarà al lunedì hanno scelto di essere qui già al sabato, affollando le strutture logistiche del territorio e ciò smuove l’economia locale in un periodo solitamente poco frequentato. In particolare molti vengono dal vicino Piemonte».

La randonnée ligure ha molti controlli al suo interno. Molti arrivi avvengono alla sera
La randonnée ligure ha molti controlli al suo interno. Molti arrivi avvengono alla sera

Il fermento nel mondo delle randonnée

Quella ligure sarà la prima manifestazione del genere. Ma qual è lo stato di salute di questi eventi? «Posso parlare da frequentatore visto che siamo usciti dall’organizzazione, ma credo di poter dire che non c’è quell’espansione che ci si aspetterebbe considerando anche come le Granfondo agonistiche stiano vivendo un momento di “crisi d’identità”, con molti che stanno rilanciando le proprie aspirazioni cicloturistiche. Diciamo che c’è più fermento nel Centro-Sud, dove infatti vediamo sorgere nuovi eventi. Quel che è certo è che nel mondo delle Granfondo servono ormai troppi quattrini per partecipare. Io le facevo tutte, oggi servirebbe un capitale…».

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